Federico aveva osservato Benjamin, che era ormai il suo ex fidanzato, uscire dalla casa che fino a pochi minuti prima condividevano con estrema impassibilità. Non gli era importato delle parole che questo gli aveva detto, non gli importava che non avesse un posto dove tornare e neppure niente con sé. Non gli importava del cielo che si stava oscurando, non lasciando presagire nulla di buono, non gli importava nemmeno che fosse in pigiama.
Non gli importava più nulla di Benjamin, per lui era finita nell'esatto momento in cui aveva aperto quella busta. O almeno era quello di cui stava cercando di convincersi.
Stava cercando di convincere se stesso che di Benjamin non gliene importasse più nulla, che avesse fatto bene a cacciarlo di casa e a trattarlo in quel modo. Che Benjamin l'aveva tradito con Thomas e che lo aveva usato soltanto per avere i suoi soldi, fingendosi innamorato di lui.
Federico voleva credere davvero che il più grande fosse un mostro e lui la vittima della situazione, non riusciva a credere però che Benjamin fosse capace di una cosa simile. Se fosse stato con qualsiasi altro ragazzo ci avrebbe creduto senza pensarci troppo, era successo con Thomas però e lui non capiva come potesse essere possibile.
Benjamin odiava Thomas, non glielo aveva espressamente detto ma glielo aveva fatto intendere più di una volta. Quell'uomo gli stava rovinando la vita, lo costringeva a fare quello che voleva e usavo ogni mezzo per farlo, più volte si era scontrato con Federico e aveva potuto capire che genere di persona fosse. Aveva persino mandato all'ospedale il più grande, come poteva essere il suo amante?
Erano tante le domande che riempivano il cervello del più piccolo e non riusciva a trovare una risposta a nessuna di questa, forse per la troppa rabbia o forse perché voleva soltanto dimenticare.
L'unica cosa che sapeva con certezza era che aveva perso Benjamin. Per sempre.Erano passate delle ore da quando il moro era andato via, Federico non aveva avuto alcuna notizia di lui e forse era meglio così ma non aveva potuto fare a meno di chiedersi, almeno un paio di volte, dove fosse e che cosa stesse facendo. Quando iniziò a piovere a dirotto pensò che forse avrebbe dovuto cercarlo, anche solo per ridargli le sue cose e un ombrello, ma poi ripensò a quelle foto e cambiò idea.
Il più piccolo aveva pensato di bruciare quelle foto ritraenti il moro e Thomas ma non c'era riuscito, pensava che continuare a guardarle gli servisse per dimenticare Benjamin e convincersi di non star sbagliando. Preso da un impeto di rabbia, il più piccolo, salì al piano superiore e radunò molti degli oggetti personali del maggiore, con l'intento di buttarli.
Non voleva avere più nulla che gli ricordasse quella persona.-"Deve sparire tutto, tutto!" Esclamò Federico mentre, con un ombrello sistemato tra il collo e la spalla nel goffo tentativo di reggerlo, andava a gettare nella spazzatura una busta piena zeppa di vestiti e oggetti personali del moro. "Ancora qualche busta e avrò finito." Borbottò e lasciò cadere la busta giallastra nel contenitore nero.
-"Stai traslocando e non mi hai detto nulla?"
Quella voce, dal tono divertito, fece sobbalzare il più piccolo che era occupato ad imprecare mentalmente contro il suo ex compagno. Quando il ragazzo si voltò trovò il suo amico Francisco, vestito di bianco, con un ombrello viola stretto tra le mani intento a sorridergli.
-"Ciao." Borbottò, in modo abbastanza distaccato, il più piccolo e tornò a sistemare la busta nella spazzatura.
Francisco inarcò un sopracciglio e affiancò l'amico.
-"Che succede?" Gli chiese. "Hai litigato con Benjamin?" Continuò, mentre si allungava in avanti nel tentativo di vedere il contenuto della busta.
Al solo sentire quel nome Federico digrignò i denti e colpì con un pugno la busta.
-"Cazzo non devi nominarlo!" Urlò al suo amico e si voltò, con fare minaccioso, verso di lui che indietreggiò di riflesso.
-"Entriamo dentro, devi spiegarmi un po' di cose."Federico aveva sbuffato più volte ma, alla fine, aveva lasciato che Francisco entrasse e gli avrebbe raccontato tutto l'accaduto.
Federico si diresse in cucina, senza preoccuparsi che l'amico gli stesse dietro e prese le foto che aveva sul tavolo, non appena Francisco si sedette gliele gettò davanti.
-"Lì c'è tutto quello che devi sapere." Disse e si sedette accanto a lui, fissando ovunque tranne che il suo amico.
Francisco aprì la busta, ormai stropicciata, e prese il contenuto. Quando vide le foto spalancò gli occhi, le guardò attentamente ma quando lesse la data, sotto la dedica che Thomas aveva lasciato al moro, aggrottò la fronte.
-"Io quel giorno ho visto Thomas." Esordì Francisco, con estrema sicurezza.
Federico, a quelle parole, rischiò di cadere dalla sedia a quelle parole e spalancò la bocca mentre guardava il suo amico.
-"Stai scherzando?!"
L'amico scosse la testa e sistemò di nuovo le foto nella busta, con estrema attenzione.
-"L'ho visto." Ripeté. "L'ho visto mentre entrava a casa tua." Aggiunse.
Federico, per qualche secondo, rimase in silenzio a fissare l'amico. Se anche Francisco lo aveva visto entrare a casa sua era tutto vero, Thomas era davvero l'amante di Benjamin.
-"Dimmi tutto quello che sai." Disse, alla fine, ignorando quella parte del suo cervello che gli stava ripetendo fosse meglio non sapere nulla.
Francisco annuì.
-"Quel giorno Benjamin non si era ancora ripreso del tutto, tu dovevi uscire e mi chiedesti di andare da lui se avesse avuto bisogno." Iniziò a parlare Francisco, con estrema serietà e deciso a non tralasciare nessun dettaglio, nonostante l'amico fremesse per arrivare al succo del discorso. "Poco dopo averti salutato fuori al portone quando sei uscito, sono ritornato in camera mia per prendere delle cesoie per il giardino. Sai che le nostre stanze affacciano l'una sull'altra, Benjamin aveva lasciato la finestra aperta e ho notato stesse dormendo ed era vestito, di questo ne sono certo perché era scoperto. Penso avesse aperto la finestra proprio perché aveva caldo, dopotutto era uno degli effetti collaterali della medicina che prendeva. Sono rimasto per un po' ad osservare se stesse bene o fosse agitato, quando ho capito però che era sereno sono tornato in giardino. Meno di cinque minuti dopo ho visto un suv fermarsi fuori casa tua, all'inizio ho pensato fossero i tuoi genitori ma dalla macchina è sceso Thomas con una polaroid tra le mani e uno spray, hai lasciato il cancello socchiuso quindi lui è entrato senza problemi. Pensavo dovesse scattare delle foto con Benjamin, per il locale, quindi non ho prestato molta attenzione. Non so come abbia fatto ma è entrato in casa, sono corso in camera e quando anche lui è arrivato da Benjamin ha chiuso la finestra, Benjamin però continuava a dormire.
È uscito di casa meno di venti minuti dopo e ha detto qualcosa come 'spero ti piaccia la sorpresa, Federico.' e poi è andato via." Raccontò Francisco, cercando di essere il più chiaro e coinciso possibile.
Federico aveva ascoltato ogni parola con il cuore che gli scalpitava nel petto, temendo di aver fatto la cosa sbagliata. Di aver spinto Benjamin tra le braccia della persona che più odiava e che era disposta a tutto pur di averlo.
-"P- Perché non me l'hai d- detto prima?" Balbettò il biondo e deglutì a vuoto.
-"Te l'ho detto, pensavo dovesse fare delle foto e che tu lo sapessi." Rispose. "Non ho dato troppa importanza all'accaduto, di certo non immaginavo una cosa del genere."
-"Q- quindi pensi che non s- siano andati a letto insieme?" Continuò a balbettare il minore, sempre più convinto di aver sbagliato nei confronti del maggiore.
Francisco annuì vigorosamente.
-"Ne sono certo, Federico. Penso che Benjamin non ti abbia tradito, o almeno non con Thomas."
Quella risposta per il minore fu sufficiente, capì finalmente di aver sbagliato e che doveva salvare Benjamin prima che fosse troppo tardi. Se Thomas era arrivato al punto di escogitare una cosa del genere, era capace di fare di tutto. In quel momento Benjamin sarebbe potuto essere in pericolo.
Il ragazzo si alzò dalla sedia, spinse la sedia all'indietro e serrò i pugni.
-"Scusami Francisco, ma devo andare a riprendermi il mio fidanzato."
STAI LEGGENDO
Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfiction«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...