Eleven.

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Federico aveva sempre pensato che il sesso senza amore fosse sbagliato, che non dovesse esistere. Pensava che ci si potesse donare ad un'altra persona soltanto quando si arrivava a fidarsi totalmente di quella persona, perché per lui non era mai stato semplicemente un donare il proprio corpo ma anche il proprio cuore.
Lui aveva fatto sempre e solo l'amore con i suoi partner, aveva sempre disdegnato chi faceva sesso soltanto per il proprio piacere fisico. Non aveva mai pensato che un giorno anche lui sarebbe finito per farlo, sarebbe entrato in quel cerchio di persone desiderose di solo piacere.
Lui che, nonostante all'apparenza sembrasse il contrario, non riusciva nemmeno ad accettarsi del tutto, che continuava ad andare in palestra nel tentativo di piacersi un po' di più. Lui che era così tanto insicuro e sempre alla continua ricerca di rassicurazioni.
Non pensava che sarebbe finito per concedersi ad un ragazzo che si spogliava su un palco davanti a degli sconosciuti e più di una volta. E soprattutto non pensava che gli sarebbe piaciuto, che si sarebbe trovato a suo agio con Benjamin con le sue insicurezze e le troppe certezze del moro.
Erano totalmente diversi eppure insieme stavano bene.

Federico si arrese a quel bacio del moro, gli strinse la vita tra le mani e si lasciò guidare verso la camera da letto del maggiore. A fatica raggiunsero la camera, rischiando di inciampare più volte sui vestiti che si lasciavano alle spalle passo dopo passo. Quando giunsero nella camera, coperti ormai solo dai boxer, Benjamin spinse sul letto il minore e sorrise quando lo senti ridacchiare.
-"Allora, principessa, ti piace la mia camera?" Gli chiese il maggiore e salì a cavalcioni sul bacino del minore.
Federico si guardò intorno e notò le pareti blu della camera, il grande letto su cui era sdraiato e il comodino bianco in tinta con la testiera imbottita del letto. Davanti a lui c'era un grande armadio del medesimo colore, con uno specchio al centro che rifletteva la loro immagine e sorrise imbarazzato quando se ne rese conto. Era diversa dalla camera che immaginava, caotica e piena di poster, ma gli piaceva. Semplice ma d'effetto.
-"Niente male." Rispose Federico e gli accarezzò i fianchi nudi. "Anche se adesso non è la mia priorità."
-"E quale sarebbe la tua priorità al momento?"
-"Tu."
Il moro ghignò e si alzò per togliere i suoi boxer e anche quelli del minore. Quando Federico rimase nudo sotto di lui si prese qualche secondo per poterlo ammirare ma l'altro glielo impedì. Federico, infatti, si morse il labbro imbarazzato e si coprì con le mani.
-"Ma che fai?" Gli chiese il moro e aggrottò la fronte. "Perché ti copri?"
-"Non mi piace essere guardato." Borbottò il più piccolo e abbassò lo sguardo. "Ancor di più quando sono nudo."
Benjamin sorrise intenerito e si abbassò per dargli un bacio a stampo.
-"È un peccato perché sei meraviglioso."
Federico era totalmente diverso da lui. Lui viveva per essere guardato e desiderato, Federico invece lo odiava. Lui era uno spirito libero, Federico incatenato alle sue idee. Lui realista tendente al pessimismo, Federico ottimista.
-"G- Grazie..." Balbettò il biondo e si mordicchiò il labbro, mentre le sue guance acquistavano colore.
Il più grande gli sorrise e gli baciò la mascella.
-"Dovresti ringraziarmi perché ti lascio stare ancora una volta sopra, principessa." Gli sussurrò all'orecchio. "Non perché dico quello che penso."
-"Tu pensi che io sia bello?"
-"Io penso che tu sia bellissimo."

Ancora una volta Federico, dopo essersi accertato che Benjamin fosse pronto e sicuro e aver preso le dovute precauzioni, si spinse nel corpo del più grande e lo fece suo fino a sentirlo gridare il suo nome, fino a sentirlo suo nonostante non lo fosse. Baciò ogni piccola parte del suo corpo, impregnò quello stesso corpo del suo odore mentre Benjamin lo stringeva e lo supplicava di non fermarsi. Tra quelle mura sconosciute donò se stesso a qualcuno che non amava e che, probabilmente, non avrebbe mai amato. A qualcuno che aveva conosciuto soltanto per curiosità e per i sensi di colpa, che però si era rivelato una persona profonda e con più segreti di quanti pensasse di poter conoscere.
Benjamin per lui era un mistero e voleva venirne a capo, in un modo o nell'altro.
Era notte fonda quando i due ragazzi, sfiniti, si lasciarono cadere ognuno su una parte del letto con il respiro mozzato e le fronti imperlate di sudore. Con le labbra gonfie e il cuore che batteva all'impazzata, i corpi che sapevano ancora dell'altro.
Fu Benjamin il primo a parlare, ancora affaticato e con i capelli totalmente in disordine.
-"Sei bravo però, devo riconoscertelo." Disse il maggiore.
Federico ridacchiò e si mise a sedere con la schiena contro la testiera.
-"Anche tu non sei male." Replicò e gli fece l'occhiolino.
Il moro si avvicinò a lui e si sdraiò tra le sue gambe. Il più piccolo iniziò a giocherellare con i suoi capelli mentre Benjamin sistemò le braccia sulle sue gambe.
-"Lavoro da una vita per non essere male."
-"Posso farti una domanda?" Gli chiese il più piccolo.
-"Sì."
-"Hai mai fatto l'amore?"
Benjamin fece fatica a trattenere una risata che non passò inosservata al minore.
-"Perché ridi?"
-"Federico, mio piccolo e ingenuo Federico." Sospirò Benjamin. "È quasi commovente che tu creda a cose del genere."
-"Tu non credi si possa fare l'amore?"
Benjamin scosse la testa e gettò la testa all'indietro per guardarlo.
-"Che cosa c'entra l'amore con il sesso?" Replicò Benjamin. "Che cosa c'entrano i sentimenti con una cosa del genere?" Continuò e sospirò. "Il sesso è la cosa più fisica che esista, si desidera il corpo di un'altra persona, non il suo cuore. Non sto dicendo che non possano amarsi, ma in quel momento c'è solo il desiderio di possedere un corpo, non il proprio cuore. Il sesso non c'entra nulla con l'amore." Aggiunse. "E non  capisco perché la gente voglia sempre inserire l'amore e i sentimenti in tutto per giustificarlo, per sentirsi meno colpevoli. Ho fatto la spesa e ci ho messo il cuore. Ho fatto sesso con una persona ma l'amavo, quindi era amore.
Ho dato uno schiaffo a mia moglie ma l'amo, l'ho fatto per lei.
Ho rinnegato mio figlio dopo che mi ha confessato di essere omosessuale, perché lo amo e deve imparare a vivere da solo.
Forse sono esempi stupidi, inadatti a questa conversazione, ma è solo per farti capire che la gente pensa che l'amore possa giustificare tutto. Ad un certo punto smettono anche di sapere che cosa sia l'amore.
Si giustificano in questo modo e va bene, forse per loro è anche giusto, ma non è giusto che ci sia gente che gli dia ragione.
Non esistono sbagli fatti per amore, uno sbaglio resta uno sbaglio e può essere perdonato o meno ma non c'entrano i sentimenti.
Così come il sesso è sesso, non è amore." Continuò. "Non si fa l'amore, Federico. Si possiede il corpo della persona che si ama, tutto qua." Concluse e scrollò le spalle.
Ancora una volta Federico rimase incantato nell'ascoltare Benjamin parlare della sua vita e delle sue idee, nonostante fossero totalmente diverse dalle sue. Gli piaceva ascoltarlo parlare, gli piaceva sapere quello che pensava. Non risultava mai banale o scontato, nell'esatto momento in cui pensava di conoscerlo gli dimostravo il contrario.
Benjamin non avrebbe mai finito di sorprenderlo.

Il sole era ormai alto nel cielo quando Federico si decise a lasciare quella casa, dopo aver parlato fino a perdifiato con il moro ed essersi confrontato con lui su tantissimi argomenti, dai più banali a quelli più importanti.
-"Ti dispiace se vengo con te?" Gli chiese il più grande, mentre indossava un maglione grigio. "Ho delle commissioni da fare in quella zona e almeno risparmierò la strada a piedi." Spiegò.
-"Certo." Rispose Federico e prese la sua maglia. "Per me non ci sono problemi."

I due giovani si inserirono nel caotico traffico di Miami di domenica mattina ma non si lamentarono, passarono il loro viaggio a litigare sulla canzone da ascoltare e a cantare a squarciagola quando trovavano quella giusta per entrambi. Nonostante impiegarono quasi un'ora per raggiungere la casa del più piccolo, quasi non si resero conto del tempo passato e sospirarono delusi quando la casa del minore entrò nella loro visuale.
-"Bella casa." Commentò il maggiore mentre il più piccolo parcheggiava la sua macchina nel vialetto davanti casa.
Federico gli sorrise e spense il motore.
-"Qualche volta potrei mostrarti anche l'interno." Disse e aprì la portiera, per poi scendere.
Il moro lo imitò e si morse il labbro inferiore quando si trovò l'altro davanti.
-"Volentieri." Rispose. "In particolare sono  molto interessato a conoscere la tua camera da letto." Aggiunse e si alzò sulle punte per allacciare le braccia dietro al collo del biondo.
Il più piccolo ridacchiò e gli circondò i fianchi con le braccia.
-"Sarà un piacere per me farlo." Replicò. "Lo farei volentieri anche adesso."
-"Adesso non posso principessa." Disse Benjamin e gli baciò la punta del naso. "Come ti ho detto ho delle commissioni da fare." Aggiunse. "Ti prometto però che succederà presto."
-"Non vedo l'ora." Sussurrò il biondo e lo baciò.
Il più grande gli morse il labbro inferiore, facendolo mugolare, prima di schiudere le labbra e far incontrare le loro lingue. Federico spinse il moro contro la sua macchina e lo strinse a lui.
-"Federico!"

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Ehi 🎈
Grazie, grazie e ancora grazie per le quattromila visualizzazioni in appena dieci giorni, grazie di vero cuore💓 spero la storia vi stia piacendo.
Benjamin e Federico passano sempre più tempo insieme, pian piano si stanno conoscendo e Benjamin si sta aprendo con Federico. Nascerà qualcosa tra di loro?
Se volete entrare nel gruppo whatsapp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @fvedericoshvrt e su Instagram come @/fixhvrtx.
Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora