Twenty.

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Federico aveva guardato, decisamente per troppo tempo, il ragazzo stretto tra le sue braccia con un sorriso stampato sul volto. Aveva speso minuti interi, o forse ore, ad accarezzare i capelli del moro e questo sembrava gradire molto, a tal punto di chiedergli di continuare quando questo smise di farlo. Quando il più grande, dopo un tempo indefinito di religioso silenzio, si era addormentato e Federico gli aveva baciato la fronte fresca.
-"Buonanotte piccolino, dormi bene." Gli aveva sussurrato, con il tono di voce più dolce che possedesse, prima di crollare anche lui addormentato.
La mattina seguente fu il più piccolo il primo a svegliarsi e il suo sguardo venne subito rapito dall'espressione serena che alleggiava sul volto del ragazzo dormiente. Gli aveva stampato un bacio sulla testa prima di, con attenzione, alzarsi dal letto e scendere al piano inferiore per preparargli la colazione.
Meno di mezz'ora dopo Federico era ritornato in camera da letto, con un vassoio pieno di pietanze, e aveva affiancato il ragazzo ancora addormentato.
-"Ben." Lo aveva chiamato e aveva poggiato il vassoio sul comodino accanto a lui. "Ben svegliati." Aggiunse e gli accarezzò il braccio nudo.
Il moro mugolò qualcosa e si voltò fino a ritrovarsi a pancia in giù, per poi nascondere la testa sotto al cuscino.
Federico ridacchiò e si sedette sul letto, spostò le candide lenzuola e iniziò ad accarezzargli la schiena nuda.
-"È ora di svegliarti, piccolino. Ti ho preparato la colazione."
Il moro sbuffò, voltò la testa verso di lui e aprì un solo occhio facendo ridacchiare il minore.
-"Ci sono anche i pancakes e il succo di frutta?" Gli chiese, con la voce impastata di sonno.
Il più piccolo ridacchiò e annuì, ricordava quando a casa del maggiore aveva visto tantissimi pancakes preconfezionati. Quella mattina glieli aveva preparato proprio per quel motivo.
-"Ci sono." Annuì e gli accarezzò i capelli.
Benjamin sorrise e si voltò totalmente verso il biondo.
-"Mi dai un bacio?" Gli chiese. "Mi manca baciarti." Aggiunse e sbadigliò.
Il biondo si morse il labbro inferiore e si sdraiò accanto a lui.
-"Non serve nemmeno chiederlo." Sussurrò e gli prese il viso tra le mani, per poi baciarlo.

I due ragazzi non erano andati oltre quel semplice bacio, il più piccolo non voleva che Benjamin tornasse a pensare a quello che gli era successo il giorno precedente. Voleva semplicemente che stesse bene. Seduti su quel letto che sapeva di loro avevano fatto colazione e, di tanto in tanto, si erano presi in giro per il modo di mangiare o per qualsiasi altra cosa.
A malincuore, verso le undici del mattino, erano stati costretti a separarsi.
-"Sono stato bene con te." Gli aveva detto Benjamin, sulla soglia della porta del minore. "Dovrei farti ingelosire più spesso." Aggiunse, divertito, e gli fece l'occhiolino.
Federico sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
-"Non sono geloso." Borbottò fingendosi offeso e incrociò le braccia al petto.
Il moro ridacchiò e si avvicinò per dargli un bacio a stampo.
-"Certo, principessa, certo." Replicò ironico. "Questa sera passi in discoteca? Ti prometto che non andrò a letto con nessun altro."
-"Non lo so, Ben, tra meno di una settimana ho l'esame. Lo sai."
-"E so anche che hai studiato tantissimo e sai tutto alla perfezione. Prometto di farti tornare a casa presto." Aveva detto il moro, prendendolo in giro. "E poi non vorrai privarmi dell'onore di vedere il tuo sorriso?"
-"Che ruffiano che sei." Rise il più piccolo e gli strinse i fianchi tra le mani. "A stasera."

Per tutto il giorno i due ragazzi avevano continuato ad inviarsi messaggi e, nel frattempo, Federico aveva cercato di ripetere qualche argomento per sentirsi meno in colpa quella sera. Non gli era mai capitato di incontrare qualcuno che, in brevissimo tempo, diventasse più importante di ogni suo impegno. Lo studio era sempre stato la sua priorità ma da quando aveva conosciuto Benjamin tutto era cambiato. Lui per primo era cambiato.
Aveva inviato un messaggio ai suoi amici e aveva detto loro che quella sera voleva divertirsi, non aveva dovuto insistere molto prima che Jensen proponesse di andare in discoteca e Federico aveva accettato, felice all'idea di rivedere Benjamin anche se in un contesto del genere.
A fine giornata il più piccolo fu soddisfatto di quello che era riuscito a ripetere e anche per il suo aspetto, i capelli erano perfettamente sistemati all'indietro e il corpo era coperto da un pantalone aderente e da una camicia nera. Nonostante il nero non fosse esattamente il suo colore, trovava gli stessero meglio i capi colorati, quella sera stava davvero bene e moriva dalla voglia di sapere che cosa Benjamin gli avrebbe detto.
Come la serata precedente Federico aveva deciso di recarsi al locale con la sua macchina, per poter essere più indipendente, e al suo arrivo aveva incontrato i suoi amici che gli avevano fatto i complimenti per il suo aspetto.
-"Entriamo?" Aveva chiesto Francisco entusiasta. "Ho la sensazione che questa sera succederà qualcosa con Benjamin." Aveva aggiunto, con la testa già persa all'idea di riavere nuovamente il ragazzo.
-"Probabilmente succederà qualcosa ma non con lui." Aveva detto Louis, che affiancava il più piccolo, stando attento a non farsi sentire dai suoi amici. "Federico, perché ti ostini a vestirti bene pur sapendo che Benjamin preferisce quello che c'è sotto?" Lo aveva preso in giro l'amico.
-"Semplicemente perché mi piace farlo impazzire." Aveva risposto Federico e aveva fatto l'occhiolino all'amico, che aveva scosso la testa divertito. Federico mai avrebbe pensato di parlare in quel modo di un ragazzo che conosceva da così poco tempo, si stava donando ad uno sconosciuto e ne era felice. Con Benjamin stava benissimo.

Al loro ingresso in discoteca vennero accolti dalla voce del dj che annunciava ai presenti l'arrivo di Benjamin, susseguito subito dopo da un boato di gioia a cui presero parte anche Jensen, Brandon e Francisco.
Gli occhi azzurri di Federico guardarono attentamente i movimenti di Benjamin, stretto soltanto in un paio di jeans bianchi, che si muoveva sul palco e sembrava fare l'amore con quel palo tanto invidiato dai presenti.
"Un giorno mi farai impazzire, piccolino." Aveva pensato Federico, per poi sbuffare. Quando il più grande era rimasto soltanto in boxer e la musica era cessata Federico aveva ghignato malizioso.
-"Chi sarà il fortunato questa sera?" Chiese, come al solito, Benjamin ottenendo la solita reazione da parte dei presenti.
Il fortunato sarebbe stato Benjamin.

-"Vado a prendere un drink." Aveva detto Federico quando il moro sparì dal palco, per allontanarsi dai suoi amici e poter andare da Benjamin.
-"Ti dispiace prenderne uno anche a me?" Gli aveva chiesto Brandon, affiancato da un ragazzo appena conosciuto.
-"Certo, quale?"
-"Quello che preferisci."
Federico annuì e si alzò dal divanetto.
-"Torno il prima possibile." Disse e si allontanò dai suoi amici, sotto lo sguardo divertito di Louis.

Quando il minore raggiunse il bancone incontrò l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare. Thomas.
-"Ma guarda un po' chi c'è qui." Aveva detto Thomas, chiaramente brillo per i troppi drink che aveva bevuto.
Federico sbuffò e si sistemò distante dall'uomo.
-"Non mi sembra il modo giusto per salutare il proprietario anche dello sgabello dove hai poggiato il tuo culo." Ringhiò l'uomo infastidito.
Il minore alzò gli occhi al cielo.
-"Non saluto persone che non mi stanno a genio." Replicò con tono freddo.
-"E chi sono le persone che ti stanno a genio? Benjamin? O meglio il suo culo?" Lo aveva provocato Thomas. "Allora ti diverti a scoparlo? Immagino di sì o non saresti qui."
Il biondo serrò i pugni e si voltò verso l'uomo.
-"Sono affari nostri." Ringhiò il ragazzo.
-"Come ti ho già detto, biondino, Benjamin mi appartiene e in particolare il suo culo. Sono anche affari miei quello che fa." Rispose l'uomo. "Soprattutto gli affari non pagati." Aggiunse e ammiccò al biondo.
Federico serrò la mascella.
-"Quindi è solo questo il tuo problema? I soldi?" Replicò. "Ti interessa di Benjamin solo quando viene pagato?"
-"Non sei allora così stupido come credevo, ragazzino."
Federico, decisamente arrabbiato con Thomas, si alzò e prese il portafogli dalla tasca posteriore dei suoi jeans.
-"Ecco i tuoi fottuti soldi!" Gridò e lanciò all'uomo una banconota da cento dollari. "E lascia in pace Benjamin o ti giuro che te ne pentirai."
-"Federico, Federico!"
La voce allarmata del suo amico Louis aveva raggiunto le orecchie di Federico, che si era voltato a guardarlo.
-"Lou che succede?" Gli chiese.
-"Vi lascio soli ragazzi e grazie per i soldi, è un piacere fare affari con te." Disse Thomas e, senza attendere una risposta che non sarebbe mai arrivata, andò va.
-"Non puoi immaginare che sta succedendo!" Esclamò Louis affannato. "Benjamin è venuto al nostro tavolo per te, Francisco pero ha pensato che fosse lì per lui e vuole convincerlo ad andare a letto con lui! Corri immediatamente da loro o Benjamin sarà costretto a farlo!"

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora