Twenty four.

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Federico si era divertito a vedere Benjamin scherzare con Louis, per la prima volta lo aveva sentito parte integrante della sua quotidianità e non solo un meraviglioso segreto da nascondere. A differenza di quanto avesse pensato i primi tempi, Benjamin stava bene nel suo mondo. Stava bene tra i suoi amici e soprattutto stava bene con lui.
Non sarebbe stata la chiazza nera nel suo mondo bianco, sarebbe stato colui che avrebbe fatto risplendere quel bianco. Un valore aggiunto.
Quel picnic al parco doveva essere una cosa soltanto loro, una sorta di appuntamento, una scusa per passare altro tempo insieme ma a nessuno dei due era dispiaciuto l'arrivo di Louis e nemmeno condividere con lui quella soleggiata mattinata. Avevano riso e scherzato, Federico aveva finto di offendersi quando i due ragazzi lo prendevano in giro e aveva sorriso quando Louis e Benjamin scoprivano di avere qualche punto in comune.
Il biondo aveva notato il più grande incupirsi un po' quando Louis gli raccontava di qualche episodio accaduto all'università o ai tempi delle scuole superiori, Benjamin non aveva particolari episodi di quei tempi e non gli piaceva ricordare che non era neppure riuscito a prendere un diploma. Federico aveva notato anche che il moro stava ben attento a non parlare del suo passato, della morte di sua sorella gemella e di tutto quello che era seguito, si limitava a raccontare qualche aneddoto divertente successo mentre lavorava o che gli erano successi da bambino.
Anche Louis aveva notato che l'altro stava ben attento a non parlargli del suo passato ma aveva lasciato correre, non voleva costringerlo a fare nulla. Voleva solo che trattasse bene Federico.

Erano passate due settimane da quando Benjamin e Louis si erano ufficialmente conosciuti e le cose stavano andando per il meglio. Benjamin e Federico passavano ogni giorno insieme e più di una volta era capitato che Louis si unisse a loro, Federico era felice che il moro potesse avere degli amici che non lo cercavano soltanto per il sesso e con Louis sembrava stare bene e avevano molto in comune. Il più piccolo non era per niente geloso del rapporto che i due stavano costruendo, Benjamin continuava a dedicargli tutte le sue attenzioni, non mancava mai di ripetergli quanto stesse bene con lui e lo ringraziava per permettergli di sentirsi un ragazzo normale con degli amici.

In quel caldo, fin troppo, martedì mattina di inizio aprile Benjamin e Federico avevano deciso di andare in spiaggia per potersi rilassare e scappare dal caldo torrido di Miami. Le spiagge, nonostante l'eccessivo caldo per essere appena primavera, erano ancora quasi del tutto deserte per la felicità dei due ragazzi che volevano starsene tranquilli. Dopo un rovente viaggio in auto, prolungato a causa del perenne traffico di Miami, i due giovani arrivarono in spiaggia e si fiondarono a sistemare tutte le loro cose sotto l'ombrellone.
-"Ben." Mugolò Federico mentre armeggiava con la crema solare.
Il moro, coperto soltanto da un costume nero che gli arrivava appena alle cosce, intento a chiudere il suo zaino nero da cui aveva appena tirato fuori una tovaglia blu scuro da sistemare sul lettino, si voltò verso di lui e gli sorrise.
-"Che cosa c'è?" Gli chiese e lasciò cadere la tovaglia sul lettino, sistemata accanto a quella del minore che era già stata coperta da una tovaglia bianca.
-"Potresti aiutarmi con la crema?" Gli chiese e indicò il tubetto blu di crema solare che stava stringendo. "Non riesco a spalmarla sulla schiena." Aggiunse.
Il moro annuì e oltrepassò il lettino per raggiungerlo.
-"Certo, principessa, girati." Gli disse e prese il tubetto dalle mani dell'altro.
Il più piccolo fece come gli era stato detto, si voltò prono e ridacchiò quando sentì Benjamin sedersi a cavalcioni su di lui.
-"Ti diverti?" Gli chiese ridendo e sistemò le braccia sotto la testa.
-"Molto." Rispose divertito Benjamin e gli spruzzò un po' di crema solare sulla schiena, per poi iniziare a spalmare.
Il biondo chiuse gli occhi e si rilassò sotto i movimenti delicati delle mani del moro, sussultò però quando sentì che l'altro aveva alzato il bordo del suo costume e aveva intrufolato le mani all'interno.
-"B- Ben ma che stai f- facendo?" Balbettò il biondo, improvvisamente rosso in viso.
-"Ti sto spalmando la crema solare, come mi hai chiesto." Rispose il più grande, fingendosi innocente, mentre gli stringeva le natiche tra le mani.
-"N- non penso di a- aver bisogno della crema solare l- lì..."
Il più grande schioccò la lingua sul palato, sbuffò e gli diede uno schiaffo sul sedere facendolo sussultare.
-"Peccato." Rispose il ragazzo e si alzò dal corpo dell'altro. "Scommetto che ti sarebbe piaciuto."
Federico ridacchiò e si voltò verso di lui, gli prese un polso e se lo tirò addosso.
-"Sei assurdo."
-"Un po' lo sei anche tu, altrimenti non passeresti così tanto tempo con me."
Federico sorrise e gli accarezzò una guancia.
-"Ti piace che io sia assurdo?"
Il moro si avvicinò al suo viso e gli baciò la punta del naso.
-"Mi fa impazzire." Rispose e lo baciò.

Dopo aver passato un po' di tempo a spalmarsi la crema solare, sistemare tutte le loro cose e aver deciso che cosa fare quella mattina i due giovani si incamminarono verso la riva del mare fino a quando il moro non si fermò di colpo.
-"Ben che succede?" Gli chiese Federico, preoccupato e lo affiancò. "Qualcosa non va? Non ti senti bene?"
-"Beh, ecco, i- io..." Balbettò imbarazzato il moro, senza però dire nulla di concreto, e abbassò lo sguardo. "I- io devo dirti una c- cosa..."
-"Non mi dirai che hai il ciclo e non puoi fare il bagno." Lo prese in giro il più piccolo.
Benjamin alzò gli occhi al cielo e gli colpì la spalla con uno schiaffetto.
-"Stupido."
-"Dai dimmi che succede."
Benjamin sospirò e si mordicchio il labbro inferiore.
-"I- io non so n- nuotare..." Ammise Benjamin e abbassò la testa.
Il biondo sgranò gli occhi e fece un po' di fatica per trattenersi dal ridere ma capì che l'altro era sinceramente imbarazzato.
-"Non preoccuparti." Gli disse e gli accarezzò la testa. "Ci penso io."
-"Che cosa intendi dire?" Gli chiese il più grande e si voltò verso di lui.
-"Ti insegnerò io a nuotare." Rispose Federico. "Non sentirti in imbarazzo, non c'è nulla di strano." Aggiunse. "Adesso vieni con me, okay?"
-"Okay."

-"Federico così finirò per affogare!" Si lamentò, per l'ennesima volta, il maggiore quando l'altro gli lasciò la vita per permettergli di stare a galla da solo.
-"Non ti succederà nulla, ci sono io qui con te!" Rispose Federico, cercando di incoraggiarlo.
Il moro si voltò verso di lui con lo sguardo corrucciato.
-"E se fosse un modo per liberarti di me?" Chiese diffidente. "Se avessi organizzato tutto per uccidermi?"
Il più piccolo alzò gli occhi al cielo e aumentò la presa sulla vita del moro.
-"Benjamin, gioia mia, come avrei potuto organizzare tutto senza sapere che non sai nuotare?" Replicò, con fare ovvio, il più piccolo.
-"Beh, potresti aver investigato." Borbottò Benjamin e si voltò verso di lui, fino a trovarsi faccia a faccia con Federico con le mani di questo strette sulla sua vita.
-"Te lo ripeto, sei assurdo." Sbuffò il biondo e lo strinse tra le sue braccia.
Il più grande ridacchiò e allacciò le braccia dietro al collo del minore.
-"Mi piace soltanto essere melodrammatico." Rispose. "Ma sai cos'altro mi piace?"
-"Cosa?"
-"Tu." Disse Benjamin. "Tu Federico." Aggiunse. "Mi piaci tu." Concluse e lo baciò, lì nel bel mezzo dell'acqua incurante dell'idea che qualcuno avrebbe potuto vederli e giudicarlo. Voleva baciarlo e l'aveva fatto.

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora