Sixty.

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-"Faresti bene a dimenticarlo perché non succederà mai più." Disse il più piccolo. "Lui non si lascerà mai più toccare da te, hai perso il suo potere su di lui.
Arrenditi Thomas, tutti hanno capito che persona orribile sei dopo l'altra sera. Benjamin non ti appartiene, non più."
Thomas, a quelle parole, aprì la bocca più volte in cerca di una risposta che lasciasse il minore senza parole ma l'unico a rimanere senza parole fu proprio lui. Infastidito come non mai, l'uomo, serrò i pugni e mugolò qualcosa che l'altro non riuscì a capire ma somigliava molto ad un insulto, girò i tacchi e andò via furioso come lo era stato poche volte in vita sua. Nella sua camminata furiosa travolse un malcapitato cameriere che per poco non finì con la faccia per terra, urlò contro questo e uscì dal locale per non farne ritorno almeno per quella sera.
Federico sorrise soddisfatto del suo lavoro, per una volta era riuscito a far capire all'altro quanto fosse sbagliato il suo stile di vita, e molto più allegro di prima tornò alla ricerca di Sheldon.
Sperava davvero che Thomas non tornasse prima della fine dello spettacolo del più grande, non voleva litigare ancora con lui e soprattutto non voleva che Benjamin si ritrovasse coinvolto, voleva soltanto lasciare quel posto e tornare a prendersi cura di Benjamin. Richiudersi nel loro mondo e amarsi senza freni.
Federico voleva soltanto amare Benjamin.

Per fortuna del più piccolo, e indirettamente anche del più grande, Thomas non fece ritorno in discoteca nemmeno per assicurarsi che lo spettacolo del moro andasse per il meglio. Federico si divertì a vedere lo spettacolo di quella sera che prevedeva dei palloncini, storse il naso però quando il suo fidanzato rimase nudo e il pubblico gridò in approvazione. Con il tempo però aveva iniziato a saper gestire la sua gelosia, quello era solo lavoro e lui era l'unico da cui Benjamin volesse davvero essere visto e toccato.
Subito dopo lo spettacolo il minore si fiondò nel camerino del moro e attese il suo ritorno, una volta che questo tornò gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte al suo corpo.
-"Ehi, principessa, sono stato via nemmeno venti minuti." Rise il maggiore ma non esitò ad abbracciarlo. "Dovrò fare più spettacoli se questo sarà il bentornato." Aggiunse e gli baciò la guancia.
Federico si allontanò da lui e lo fulminò con lo sguardo.
-"Non pensarci nemmeno." Borbottò.
-"Perché così tanta dolcezza nei miei confronti?" Chiese il moro e gli accarezzò la guancia.
-"Perché ti amo." Rispose, con tono ovvio, il più piccolo. "Non ti sembra un motivo abbastanza valido?"
Benjamin finse di pensarci su qualche momento, per poi annuire divertito.
-"Validissimo." Replicò e lo prese per i fianchi, per attirarlo a lui.
-"Non dovresti vestirti?" Gli chiese il biondo e iniziò ad accarezzargli la schiena nuda. "Così andiamo a casa." Aggiunse e gli morse il labbro.
Il più grande mugolò sottovoce e prese l'altro di peso, facendolo urlare per la sorpresa.
-"Va benissimo anche qui." Replicò e lo baciò.

Nonostante i loro piani iniziali, Benjamin e Federico, tornarono a casa soltanto a tarda notte e non smisero di baciarsi nemmeno per un secondo. Federico prese l'altro in braccio come se fosse una sposa, per evitare che cadesse sulle scale dato il suo leggero giramento di testa, e lo portò in camera per poi poggiarlo sul letto e riprendere a baciarlo ancora e ancora.
I due si addormentarono con il sorriso stampato sulle labbra, stanchi ma felici di poter condividere la loro quotidianità.
Si erano incontrati quasi per caso, per sbaglio, ma tenersi era stata una loro scelta. Loro non volevano perdersi.

L'indomani mattina Benjamin, cosa abbastanza insolita, fu il primo a svegliarsi a causa di una fitta che sentiva alla testa e non poté fare a meno di lamentarsi rumorosamente. Poche lamentele dopo il più piccolo svegliò, preoccupato per quanto stava succedeva al suo fidanzato.
-"Ben!" Esclamò Federico e si sedette al centro del letto. "Che succede? Non ti senti bene?"
Il moro, mentre si toccava la ferita ancora non del tutto chiusa con una mano nonostante gli procurasse bruciore, si voltò verso di lui e si sforzò di abbozzare un sorriso.
-"È solo un po' di mal di testa." Borbottò, per poi serrare le labbra in una smorfia di dolore. "N- non ti preoccupare..." Aggiunse e si morse il labbro inferiore per non lamentarsi ancora.
-"Ti prendo qualcosa." Rispose il più piccolo e, in tutta fretta, si alzò dal letto per andare nel bagno dove aveva i medicinali.

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora