Fifty three.

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-"Quella non è casa tua, è solo la gabbia che lui ti ha dato per fare con te quello che vuole."
-"È dove abito però." Rispose Benjamin, gli dispiaceva dover lasciare solo Federico e per di più per una motivazione che detestava.
-"Non sei costretto, hai un'altra soluzione."
-"E quale sarebbe quest'altra soluzione?"
-"Vieni a vivere con me."
Benjamin, a quelle parole, sgranò gli occhi e spalancò la bocca. Nelle ultime settimane aveva passato più tempo a casa di Federico che a casa sua, non poteva negarlo, ma nessuno dei due aveva mai parlato di un reale trasferimento del più grande a casa dell'altro. Ogni volta giustificavano la situazione con la semplice voglia di stare insieme, che fosse un giorno o cinque a nessuno dei due importava.
Quella proposta aveva sorpreso e non poco il più grande, lui che non aveva mai davvero pensato di potersi innamorare di nuovo e convivere con qualcuno. Dopo la sua ultima, è unica, disastrosa esperienza pensava di aver chiuso per sempre con l'amore ma poi aveva conosciuto Federico e tutto era cambiato.
-"C- che cosa hai d- detto?" Balbettò, incredulo, il maggiore.
Federico sorrise per la reazione dell'altro, gli accarezzò la spalla nuda e poi lasciò un bacio su quello stesso punto.
-"Ti ho chiesto di venire a vivere con me." Rispose, con naturalezza, Federico e gli sorrise per rassicurare l'altro. "Proprio qui, con me." Aggiunse e indicò la stanza illuminata dalla luce del sole che li circondava.
Il moro chiuse gli occhi per un momento, nel tentativo di assimilare tutto quello che gli stava succedendo. La sera prima Federico gli aveva confessato di amarlo e lui aveva fatto lo stesso, aveva passato la serata più bella della sua vita e quando sembrava che Thomas avesse rovinato tutto ecco che Federico era pronto a sorprenderlo nuovamente. Quando quel ragazzo avrebbe smesso di fargli battere all'impazzata il cuore?
Probabilmente mai.
Quando il ragazzo riaprì gli occhi trovò Federico ancora intento a sorridergli e ad accarezzargli la schiena nuda.
-"Mi piacerebbe." Sussurrò, alla fine, il moro e sospirò rumorosamente.
-"Ma?" Lo incitò a continuare il più piccolo, sapendo benissimo che c'era qualcosa che bloccava l'altro dall'accettare la sua proposta.
Benjamin abbozzò un piccolo sorriso, per smorzare la tensione che si portava dentro, scostò le lenzuola bianca aggrovigliate e si sedette sulle ginocchia del suo fidanzato.
-"Se Thomas venisse a sapere che vivo con te mi licenzierebbe, mi rovinerebbe la vita." Iniziò a parlare Benjamin. "Posso inventare una scusa per i giorni che passo con te, se però fosse una cosa permanente lui non lo accetterebbe.
Come hai potuto capire è una persona molto possessiva, mi rovinerebbe la vita." Concluse e sospirò nuovamente, abbassò il capo e sfiorò con il pollice il ginocchio del minore.
Il biondo gli prese la testa tra le mani e gli stampò un bacio sulle labbra.
-"Non serve che lui lo scopra."
-"Eh?"
Il biondo sorrise e gli cinse la vita, per attirarlo più vicino a lui.
-"Non devi dirglielo." Rispose il biondo. "Ti basterà lasciare un po' di cose a casa tua, pulirla ogni tanto e fingere di lasciare la luce accesa come tuo solito. Ti basterà fingere che tu viva ancora lì." Aggiunse. "Lui non scoprirà nulla e tu non dovrai più fare tutto quello che ti dice." Continuò e gli accarezzò la schiena. "Che ne dici?"
Il più grande sembrò pensarci su qualche momento, analizzò attentamente le parole del suo fidanzato e i pro e i contro di quella situazione. Prendere in giro Thomas poteva essere molto rischioso, era lui a controllare la sua vita ma se non avesse iniziato a fare qualcosa per liberarsi del suo controllo sarebbe finito per distruggersi a casa sua. La soluzione che gli stava proponendo Federico era fattibile, dopo tutto Thomas sapeva che passava molto tempo a casa del minore, e se anche lo avesse scoperto Federico non gli avrebbe mai permesso di fargli del male.
-"Allora? Che ne pensi?" Gli chiese il biondo, interrompendo i suoi tanti pensieri.
Il più grande si voltò verso di lui, gli sorrise e gli diede un bacio a stampo.
-"Sei sicuro di volermi sopportare tutto il giorno e tutti i giorni?" Gli chiese, quasi divertito.
-"Non desidero altro."

Benjamin e Federico passarono il resto della mattinata a letto, a ridere e scherzare mentre immaginavano i bei momenti che avrebbero potuto passare vivendo nella stessa casa. Federico era felice che l'altro avesse accettato la sua proposta, un po' la spaventava l'idea di convivere ma sapeva che era l'unica soluzione che avevano per capire quanto realmente stessero bene insieme. Se le loro diversità potessero essere superate o meno.
I due decisero che sarebbero andati in un altro momento a prendere le cose del maggiore, Thomas era a casa sua e non volevano incontrarlo. Approfittarono di quel tempo però per organizzare una cena con gli amici di Federico, che erano diventati un po' anche amici del moro soprattutto Louis, per festeggiare la novità. Passarono l'intera giornata a combinare disastri in cucina, a bruciare un piatto dopo l'altro troppo occupati a baciarsi e abbracciarsi.

Alle otto e mezzo gli amici del minore arrivarono e con loro anche la cena che, alla fine, Benjamin e Federico decisero di ordinare per evitare ulteriori disastri.
-"Ma quindi adesso dovrò chiamarti prima di venire da te?" Gli chiese Brandon, mentre passava al moro una bottiglia di vino, felice per il suo amico e il suo fidanzato. "Sai, evitare di trovarvi in strane situazioni." Aggiunse e ammiccò al suo amico, che divenne rosso peperone.
Il moro rise e circondò le spalle del suo fidanzato con un braccio.
-"Se non vuoi unirti a noi, ti toccherà farlo."
Louis interruppe l'ironica conversazione e si piazzò tra Benjamin e Federico, separandoli.
-"Adesso però lo prendete un cane?" Gli chiese e sporse in avanti il labbro inferiore. "Così sarete una bella famiglia felice."
-"Non pensi che basti già Benjamin?" Replicò, ironico?
-"Ehi!"
I tre amici risero e Jensen fece per chiudere la porta ma un viso a loro familiare apparì nella loro visuale, mettendo a tacere le risate allegre dei cinque ragazzi che vennero sostituite da un silenzio tombale.
-"Ehi." Borbottò imbarazzato il ragazzo che stava fermo davanti a loro, con le mani nelle tasche del suo pantalone verde scuro in contrasto con la maglia marrone che indossava. Decisamente Francisco non era mai stato bravo ad abbinare i colori. "Scusate se sono entrato senza permesso ma ho visto tutti voi entrare qui, il cancello era aperto e..."
-"E hai pensato bene di entrare." Concluse per lui Brandon, con tono duro nonostante il ragazzo non avesse nulla a lui direttamente.
Francisco sospirò e abbassò la testa.
-"Volevo salutarvi..." Borbottò sottovoce. "Mi mancate." Ammise, tenendo la testa bassa.
Nessuno dei cinque parlò, replicò a quella dichiarazione, ma Federico si avvicinò a lui e gli fece alzare il viso.
-"Manchi anche a noi, o almeno a me." Disse e sorrise al suo amico.
Gli occhi di Francisco si illuminarono, temeva che l'altro l'avrebbe cacciato in malo modo ma così non era andata anzi gli aveva detto che gli mancava.
-"Davvero, Federico? Davvero?" Chiese speranzoso il ragazzo e fece un passo verso di lui.
Il biondo annuì e guardò il moro che gli stava sorridendo, orgoglioso di lui.
-"Che ne dici di unirti a noi?" Propose.
-"Non potrei chiedere di meglio."

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora