Ninety seven.

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Benjamin si sentiva molto più sollevato dopo la chiacchierata con Amber, la madre di Federico, e le parole che questa le aveva detto come se fosse, anche lui, figlio suo. Con la donna era riuscito ad aprirsi, come da settimane ormai non faceva, e a confidare a lei tutto quello che gli passava per la testa.
Aveva raccontato alla donna quello che pensava, quello che provava dopo l'esplosione e quanto si sentisse in colpa per quello che era successo. Si sentiva in colpa per la morta di Avan, per aver tolto il lavoro a così tanta gente, gli dispiaceva anche per l'incarcerazione di Thomas nonostante lo meritasse. Soprattutto, però, gli dispiaceva di star rovinando la vita a Federico. Sentiva di star impedendo al suo fidanzato di vivere come meritava, gli stava tappando le ali, a causa sua stava rinunciando a tutte le cose belle che aveva a disposizioni. Ormai Federico viveva in base a quello che lui voleva e si sentiva tremendamente in colpa, aveva paura però a dire al più piccolo di vivere tranquillo perché temeva di poterlo perdere. Gli dispiaceva anche non riuscire a dargli quello che lui voleva, ma dopo quanto era successo non si trovava a suo agio con se stesso, odiava le sue ferite ma ancor di più quello che le aveva provocate, e sentiva di poter impazzire al solo pensiero che qualcun altro potesse vederlo e toccarlo in quelle condizioni. Nonostante si trattasse di Federico.
Amber si era dimostrata molto comprensiva con lui, anche più di Federico, e gli aveva proposto di cercare di parlare con calma con Federico e dirgli quello che aveva detto a lei. Di parlargli con il cuore in mano, di cercare di fargli capire il suo punto di vista e, allo stesso tempo, cercare di capire anche il punto di vista di Federico. Non potevano continuare in quel modo, si amavano e così facendo stavano solo distruggendo quello che di bello c'era tra di loro. Parlare non avrebbe fatto loro che bene.
Nel caso però le cose fossero andate male, Amber, aveva messo a disposizione casa sua e lo avrebbe ospitato per tutto il tempo che sarebbe servito.
-"Grazie, Amber." La ringraziò il ragazzo, sorridendo dolcemente alla donna che gli stava accarezzando i capelli. "Mi ha fatto molto bene parlare con te, ne avevo bisogno senza nemmeno saperlo." Aggiunse.
La donna sorrise e si avvicinò per baciargli la fronte, lasciandogli una leggera macchia di rossetto rosso.
-"Ormai sei come un figlio per me. Qualsiasi cosa ti serva io e Leonard siamo qui per te." Replicò la donna. "Ti voglio bene, Benjamin, sei parte della nostra famiglia."

Con grande disappunto del maggior Amber andò via poco dopo, suo marito le aveva telefonato per chiederle di raggiungerla e aiutarlo a risolvere una questione, ma il moro non aveva capito di che cosa si trattasse.
Benjamin attese in silenzio che il suo fidanzato tornasse a casa, per confrontarsi con lui come la donna gli aveva proposto di fare. Voleva davvero risolvere quella situazione tra di loro, non gli piaceva sentire il più piccolo così distante da lui.
Erano quasi le sette del pomeriggio quando, finalmente, la porta di casa si aprì e il solito profumo di Federico invase la casa, facendo sospirare di sollievo il più grande. Non appena il biondo entrò nel salotto, senza neppure salutare il moro seduto sul divano, Benjamin notò subito il viso arrossato e i capelli ancora un po' bagnati.
-"Sei andato al mare?" Gli chiese il maggiore e inclinò la testa da un lato.
-"Ti importa?" Replicò Federico, secco, e gettò una bottiglietta d'acqua ormai vuota nel cestino accanto a lui.
Il moro sospirò rumorosamente e si alzò dal divano, per avvicinarsi al ragazzo.
-"Possiamo parlare?" Gli chiese e allungò una mano per accarezzargli un braccio nudo.
-"Io non ho nulla da dirti." Rispose, con tono duro, il più piccolo e si scansò al suo tocco.
-"Federico, per favore..." Sospirò rumorosamente Benjamin. "Mi dispiace per quello che sta succedendo e vorrei poter chiarire con te." Disse. "Non mi piace sentirti così distante da me. Noi ci amiamo e mi sembra assurdo quello che sta succedendo."
-"Hai ragione, noi ci amiamo e anche a me sembra assurdo quello che sta succedendo." Annuì il biondo, mantenendo però il suo sguardo e tono duro. "Mi sembra assurdo che tu non riesca a concederti a me, nonostante tutto quello che ho fatto per te!" Esclamò il biondo e batté un pugno contro il muro, facendo sobbalzare il più grande. "E adesso non guardarmi in quel modo, te la sei cercata!"
Il più grande faticò a trattenersi dal singhiozzare e abbassò lo sguardo.
-"Okay, va bene..." Sussurrò il più grande e indietreggiò fino a toccare il divano con le gambe. "Hai vinto tu." Aggiunse e si sedette sul divano. "Farò quello che vuoi."
Al moro sembrava assurdo trovarsi in quella situazione, mai avrebbe pensato che si sarebbe trovato ad andare a letto con Federico perché questo lo aveva costretto.
Qualcosa nello sguardo di Federico si accese, questo ghignò lussurioso e lo raggiunse in pochi passi.
-"Che cosa hai detto?"
-"Hai capito bene..." Sussurrò il più grande, incapace di alzare lo sguardo.
Federico sorrise e aiutò il ragazzo a sdraiarsi sul divano, per poi sistemarsi su di lui.
-"Non te ne pentirai, amore, te lo prometto." Gli disse, con tono più amorevole, e gli accarezzò il volto. "Ti sentirai meglio dopo, riuscirai anche ad apprezzarti di più." Aggiunse.
Il moro annuì quasi impercettibilmente e rimase immobile quanto le loro labbra si unirono, in un contatto che per lui non aveva nulla a che fare con l'amore.
In quel momento odiava le labbra di Federico sulle sue, odiava il suo profumo e odiava che gli ricordasse così tanto Thomas in quel momento.
Quando le mani di Federico raggiunsero il bordo dei suoi pantaloni e li abbassò leggermente, mentre gli mordeva il collo e lo marchiava in più punti, un rumoroso singhiozzo lasciò le labbra del più grande.
Federico, in un primo momento, decise di ignorarlo e continuò a mordergli il collo e gli abbassò del tutto i pantaloni lasciandolo con le gambe scoperte. Velocemente aprì la zip della felpa del ragazzo e con le mani scese a palpare il suo fondoschiena, ignorando l'ustione che ancora faceva male sulla coscia, e lo strinse in una mano facendo mugolare di dolore il ragazzo.
Benjamin sentiva l'aria mancargli, non riusciva a respirare come avrebbe dovuto e la testa gli girava vorticosamente nonostante fosse sdraiato. Aveva gli occhi lucidi e qualche lacrima aveva già rigato il suo volto, continuava a singhiozzare eppure Federico sembrava non rendersene conto. Pensava che concedersi a Federico avrebbe risolto quella situazione, aiutato entrambi, eppure in quel momento si sentiva morire. Amber aveva ragione, lui aveva bisogno di sentirsi amato e in quel momento non si sentiva per niente amato.
Quando Federico intrufolò una mano nei suoi boxer blu un singhiozzo più rumoroso degli altri lasciò le sue labbra, a quel punto nemmeno Federico poté ignorarlo.
-"Che succede?" Chiese il biondo e aggrottò la fronte.
-"T- Thomas..."

Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora