Benjamin era rimasto sorpreso dalla scelta del più piccolo ma, del resto, Federico riusciva sempre a sorprenderlo in qualche modo. In quei dieci giorni aveva pensato molto a quella proposta, non voleva ferirlo e non voleva nemmeno perderlo ma quella gli sembrava l'unica soluzione per quella situazione tanto assurda che non voleva si creasse.
Il più grande sapeva benissimo che per l'altro sarebbe stato difficile essere solo suo amico, anche per lui sarebbe stato difficile non baciarlo e non andare a letto con lui ma voleva aiutarlo. Voleva che Federico smettesse di provare determinate cose nei suoi confronti. Avrebbe fatto di tutto per Federico ma a partire da quel momento lo avrebbe fatto soltanto con il titolo di amico, nulla di più.
Dopo la decisione di Federico, seppur sofferta, i due si erano concessi un po' di tempo per parlare di quello che avevano fatto in quei giorni. Benjamin non era praticamente uscito di casa, aveva mangiato poco e niente e dormito ancora meno e gli effetti di quella sua vita disordinata erano ben chiari sul suo volto. Aveva però convinto Thomas ad assumere altri ballerini e lui era finalmente tornato ai suoi vecchi di turni di lavoro. Federico, invece, non si era fermato un attimo in quei giorni e quando non girovagavo alla ricerca il moro cercava di occupare il suo tempo per non pensare a questo, aveva riordinato casa sua, era uscito con degli amici e aveva cercato di evitare Francisco che sembrava avercela con lui dopo la sua confessione. In quei giorni i due amici non avevano parlato ma Federico non si era preoccupato molto per quella situazione, non era la sua priorità.
-"Dovresti risolvere con lui." Gli disse Benjamin mentre lo accompagnava alla macchina. "È un bravo ragazzo e anche un bravo amico, non è colpa sua se si è creato troppe aspettative su di me." Aggiunse e scrollò le spalle.
Il biondo sospirò e annuì.
-"Parlerò con lui." Rispose. "Vuoi un passaggio?" Gli chiese.
Il moro scosse la testa.
-"No, grazie." Replicò. "Ci vediamo, amico." Concluse e si girò per andare via.
Amico.
Federico non sarebbe mai davvero riuscito ad essere soltanto suo amico.Non appena il ragazzo salì in macchina prese il cellulare e aprì la chat con Francisco, era giunto il momento di chiarire anche con lui.
«Possiamo parlare?» Digitò velocemente, bloccò il cellulare e lo gettò sul sedile accanto.
Mise in moto e partì, guidando tra quelle strade che aveva imparato a conoscere bene.
Non passarono molti minuti prima che il suo cellulare vibrasse e il nome di Francisco, seguito da un messaggio, comparissero sullo schermo. Il ragazzo sostò in uno spiazzato e aprì il messaggio.
«Non c'è bisogno di parlare, Federico, anzi dovrei chiederti scusa.
Ho sbagliato a non starti accanto in questi giorni, avrei dovuto aiutarti e sostenerti.
Ho sbagliato a definire mio Benjamin quando con lui ho solo fatto sesso, ho anche esagerato a definire amore quello che provo nei suoi confronti ma in questi giorni mi sono reso conto che è semplice attrazione fisica.
Se davvero tieni a lui, lotta per lui. Meriti di essere felice.
Ci vediamo domani pomeriggio con gli altri in spiaggia!»
Federico sospirò di sollievo, era felice di non aver perso il suo amico. Gli bastava aver perso Benjamin.Quella notte Federico riuscì a dormire un po' più sereno, con la magra consolazione di aver in parte recuperato il rapporto con Benjamin anche se nulla sarebbe stato più come prima, aveva però recuperato del tutto il rapporto con Francisco e ciò lo rendeva felice.
"Con il tempo imparerai ad essere suo amico, Federico, ci riuscirai."La mattina seguente il ragazzo venne svegliato dall'incessante trillare del campanello di casa, il ragazzo sobbalzò avvolto tra le sue lenzuola color panna e con la canotta grigia che usava come pigiama e i suoi pantaloni neri scesi le scale, per scoprire chi fosse a bussare tanto incessantemente. Una parte di lui sperò che fosse Benjamin, sperò che il ragazzo fosse andato a casa sua per fargli una sorpresa e, perché no, a ritirare quell'assurda proposta di essere amici ed essere qualcosa di più.
-"Arrivo, arrivo!" Urlò Federico e si precipitò alla porta d'ingresso.
Quando l'aprì però le sue speranze crollarono una dopo l'altra, davanti ai suoi occhi non c'era Benjamin. Di lui non c'era nemmeno l'ombra.
-"Ah, Louis, sei solo tu..." Sospirò sconsolato il ragazzo e abbassò la testa dispiaciuto.
L'amico, fermo oltre la soglia con un vassoio della pasticceria tra le mani, inarcò un sopracciglio.
-"Sono solo io?" Ripeté l'amico. "E chi ti aspettavi che fosse? Babbo natale?" Continuò sarcastico. "Ieri ti ho scritto che sarei passato per studiare con te, te ne sei dimenticato?"
Federico sgranò gli occhi e si colpì la fronte con il palmo di una mano. Aveva totalmente dimenticato il suo impegno con l'amico, troppo occupato a ripensare agli avvenimenti della sera precedente.
Louis ridacchiò ed entrò in casa.
-"A giudicare dal tuo abbigliamento e dalla tua espressione direi che sì, te ne sei dimenticato." Disse e chiuse la porta alle sue spalle.
Il biondo sospirò e annuì.
-"Scusami Lou, non sono per niente dell'umore oggi per studiare." Rispose e si diresse verso la cucina, seguito dal suo amico.
-"Che succede?" Gli chiese l'amico e, una volta entrati in cucina, poggiò il vassoio sul tavolo.
Federico mugolò qualcosa sottovoce, si lasciò cadere su una delle sedie e si coprì il volto con le mani.
-"Ieri ho incontrato Benjamin." Borbottò.
-"E? Che è successo?"
-"Mi ha chiesto di essere amici." Disse Federico e scoppiò a ridere sarcasticamente. "Ha chiesto a me di essere suo amico, dopo quello che gli ho detto." Aggiunse. "Te ne rendi conto?!"
Louis sospirò e si sedette accanto a lui.
-"E tu che cosa gli hai risposto?" Chiese. "Gli hai ricordato che cosa provi per lui?"
-"No." Scosse la testa il biondo. "Gli ho detto di sì. Louis gli ho detto di sì, sono uno stupido totale!"
-"Perché gli hai detto di sì? Tu non riuscirai ad essere suo amico e lo sai bene."
-"Perché non voglio perderlo Louis." Rispose il più piccolo e abbassò lo sguardo, improvvisamente lucido. "Pur di restare al suo fianco gli ho detto di sì. Adesso lui pensa che siamo una coppia di amici che si racconta i segreti e si confida sui ragazzi che ci interessano, ma in realtà io vorrei soltanto stare con lui! Vorrei essere io il ragazzo che gli i- interessa!" Esclamò il ragazzo e la sua voce si spezzò sulle ultime parole, finendo per scoppiare a piangere.
Louis lo strinse tra le sue braccia e gli baciò la nuca.
-"Devi dirglielo Federico." Disse. "Non puoi stare male, non puoi costringerti a fare qualcosa che non vuoi davvero fare." Aggiunse. "Se non glielo dirai saranno queste bugie ad allontanarlo da te.
Parlagli Federico, non te ne pentirai."
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Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfiction«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...