-"Benjamin a noi non interessa del lavoro che fai, del tuo stile di vita." Disse l'uomo. "Certo, se fossi un assassino un po' ci preoccuperebbe ma per fortuna non è questo il caso.
Se Federico ha scelto di stare con te, di convivere con te, deve avere avuto le sue buone motivazioni e una di queste sono sicuro sia che lo rendi felice. Che ti ama.
Se Federico è felice lo siamo anche noi, deve aver visto qualcosa in te e se ce ne darai la possibilità saremo felici di vedere anche noi quel qualcosa."
Benjamin, dopo quelle parole, si ritrovò a lasciar andare un lungo respiro che non sapeva nemmeno di star trattenendo. Era sollevato che la famiglia del più piccolo non lo giudicasse in modo negativo, se non lo avessero accettato si sarebbe ritrovato ad essere costretto a lasciar andare Federico, perché non avrebbe mai permesso al suo fidanzato di litigare con la sua famiglia.
Federico, al suo fianco, gli prese la mano e non si preoccupò di nasconderla sotto al tavolo. Era felice.
-"Se posso chiedere però." Disse Leonard, interrompendo quel loro scambio di sguardi. "Come mai ti sei ritrovato a fare questo lavoro? Hai sempre voluto farlo o è, semplicemente, successo?" Gli chiese.
-"Ben, non sei costretto a dire tutto. Fai le cose con calma." Lo rassicurò il più piccolo e gli accarezzò il dorso della mano.
Il moro sorrise e scosse la testa lentamente.
-"Va tutto bene." Rispose, per poi tornare a guardare i genitori dei due. "Non ho mai pensato di svolgere questo lavoro, se così può essere definito, ma alcune fatalità del destino mi hanno condotto a questa strada."
-"Che genere di fatalità del destino?" Domandò Amber con tono pacato, non voleva costringerlo a dire qualcosa che non sentiva davvero di voler dire. Voleva soltanto conoscere meglio il fidanzato di suo figlio.
-"Avevo una sorella, una sorella gemella, si chiamava Alexandra e dire che condividevo tutto con lei è dire poco. Eravamo l'uno la metà dell'altra. Poco tempo dopo i nostri quindici anni, però, lei è venuta a mancare per colpa di un incidente stradale e nulla è più stato lo stesso." Iniziò a raccontare Benjamin, tenendo ben stretta la mano del minore alla sua. "Da quel momento nulla è più stato lo stesso, meno di due mesi dopo sono scappato di casa perché non riuscivo più a vivere tra quelle mura che mi ricordavano lei. Mi ricordavano che lei non c'era più mentre io sì e stavo sprecando la mia vita.
Ho abbandonato la mia famiglia per puro egoismo, per non sentirmi soffocare dai miei sbagli.
Sono venuto qui a Miami, ero minorenne, senza titoli di studio e senza soldi, ho vagato per molto tempo fino a quando non ho incontrato un ragazzo. Siamo stati insieme per un po', ho vissuto a casa sua ma le cose non sono andate bene e io mi sono ritrovato di nuovo a vagare senza meta.
Un giorno sono arrivato al locale dove lavoro adesso, ho iniziato a fare il barista fino a quando, una sera, dei clienti hanno iniziato a notarmi e a chiedere di me. Così, pian piano, mi sono ritrovato in questa vita che mai avevo pensato potesse diventare la mia." Concluse il racconto il moro e sospirò rumorosamente. Non gli faceva piacere ricordare determinati momenti ma in compagnia di Federico era tutto più semplice, sapeva che lui lo avrebbe sempre sostenuto.
Al termine del suo discorso Federico gli sorrise e gli baciò il dorso della mano, mentre gli sussurrava quanto fosse orgoglioso di lui.
Dopo qualche momento di silenzio Amber si schiarì la voce, si alzò della sua sedia e fece il giro del tavolo per raggiungere i due ragazzi.
-"Non possiamo fare nulla per cambiare il tuo passato ma possiamo tentare di rendere più piacevole il tuo futuro." Disse mentre suo marito li raggiungeva.
-"E se ce lo permetterai saremo noi la tua famiglia." Aggiunse Leonard. "Ti vorremo bene quanto ne vogliamo a Federico."I due ragazzi lasciarono la casa dei genitori del minore felici e sollevati, la cena era andata meglio del previsto e Amber e Leonard sembravano adorare Benjamin ed erano felici di vedere loro figlio tanto felice ed innamorato. In passato il biondo aveva presentato altri ragazzi ai suoi genitori, i suoi due ex fidanzati, ma non si erano mai mostrati tanto entusiasti quanto lo erano di conoscere Benjamin. Non si erano mai intromessi in nessuna delle sue precedenti relazioni ma non avevano nemmeno mai dimostrato così tanta felicità.
Benjamin li aveva sorpresi e Federico non poteva esserne più felici.Erano passati alcuni giorni dalla cena a casa dei genitori del minore, durante quei pochi giorni Benjamin e Federico non erano quasi mai usciti di casa, se non per fare la spesa, per permettere al maggiore di riprendersi del tutto. Thomas aveva concesso lui soltanto quattro giorni di riposo, dopodiché sarebbe dovuto tornare a lavoro a prescindere dalle sue condizioni di salute. Federico era riuscito ad evitare di andare da lui e picchiarlo di nuovo soltanto con la promessa del più grande di riposare il più possibile.
I quattro giorni concessi dall'uomo erano passati abbastanza velocemente, nonostante fossero rinchiusi in casa i due ragazzi si erano divertiti come non mai, e Federico si ritrovò nuovamente a parcheggiare la sua macchina davanti alla discoteca mentre i suoi amici li attendevano all'interno.
-"Questo posto non mi è mancato per niente." Borbottò Federico e spense il motore della macchina. "Preferivo restare a casa."
Il moro ridacchiò e si sporse verso di lui, per dargli un bacio sulla guancia.
-"Resteremo qui poco più di mezz'ora e dopo ti porto a cena."
-"Te lo scordi, signorino!" Esclamò il più piccolo e si voltò verso di lui. "Dopo torniamo a casa e tu fili a letto a riposare."
Il moro alzò gli occhi al cielo annoiato.
-"Almeno permettimi di ordinare qualcosa da mangiare e di pagare, per ringraziarti di tutto quello che fai per me."
Il più piccolo schioccò la lingua sul palato e annuì.
-"Questo te lo concedo." Replicò. "Adesso però andiamo, prima entriamo e prima andiamo via." Aggiunse. "E ricordati di non muoverti troppo in fretta, potresti sentirti male."
-"Sì, mamma." Ridacchiò Benjamin e aprì la portiera. "Andiamo."I due giovani entrarono, dall'entrata secondaria, mano nella mano nel locale e vennero investito dalla solita folla di persone che andava avanti e indietro per occuparsi a meglio del locale. Il moro si diresse verso il camerino, salutando chiunque gli chiedesse delle sue condizioni di salute, e sospirò di sollievo quando tutti lo lasciarono libero.
-"A quanto vedo sei famoso anche dietro le quinte." Disse Federico mentre lo accompagnava al camerino.
-"È impossibile non volermi bene." Replicò il moro e ammiccò al suo fidanzato. "Adesso vado a prepararmi, vieni con me?"
Il più piccolo scosse la testa.
-"Vado a cercare Sheldon e a ringraziarlo per avermi aiutato, non l'ho ancora fatto."
-"Va bene, mi sbrigo e vengo a ringraziarlo anch'io." Rispose Benjamin ed entrò nel suo camerino, per poi chiudere la porta alle sue spalle.Federico riuscì a fare meno di dieci passi prima che una persona a lui, tristemente, conosciuta vestita di nero gli si parasse davanti.
-"Ancora non si è liberato di te?" Sbuffò l'uomo e incrociò le braccia al petto. "E io che speravo che la botta in testa gli fosse servita ad aprire gli occhi."
Federico digrignò i denti e lanciò un'occhiataccia a Thomas.
-"La botta in testa gli è servita, decisamente, ma a capire che persone orribile sei."
-"Eccolo qui, il paladino della giustizia che si crede migliore di tutti che c'è in te." Replicò Thomas. "Ancora non ti sei stancato di attaccarmi sempre per le solite cose?"
-"Ancora non ti sei stancato di essere un viscido che pensa solo ai soldi?"
-"Ti sbagli, ragazzino." Rispose l'uomo, quasi divertito. "Io penso ai soldi e al sesso. Non solo ai soldi." Aggiunse. "Anche il sesso per me è importante, soprattutto quello con il tuo fidanzato."
Il più piccolo assottigliò gli occhi e si morse l'interno della guancia per evitare di urlare.
-"Faresti bene a dimenticarlo perché non succederà mai più." Disse il più piccolo. "Lui non si lascerà mai più toccare da te, hai perso il suo potere su di lui.
Arrenditi Thomas, tutti hanno capito che persona orribile sei dopo l'altra sera. Benjamin non ti appartiene, non più."
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Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfic«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...