-"Non sei il primo, tesoruccio." Disse. "Non sei il primo bel ragazzo con cui Benjamin ci prova, con cui Benjamin passa del tempo.
Devo ammettere che con te sta durando più del solito ma finirai come gli altri." Continuò. "Ti userà fino a quando ne avrà voglia, fino a quando non lo annoierai, e poi ne troverà un altro più bello. Per quanto tu e i tuoi grandi occhioni possiate essere belli, ce ne sono altri molto più belli e Benjamin può averli tutti." Aggiunse. "Non illuderti, Federico, sei solo uno dei tanti e presto anche tu apparterrai al passato."
Dopo aver pronunciato quelle parole Thomas si allontanò, lasciando Federico solo con i suoi pensieri.
Federico sapeva benissimo di non dover credere a quell'uomo, che per lui Benjamin era soltanto una macchina crea soldi e avrebbe fatto di tutto per incrementare il suo guadagno che in quel momento lui stava mettendo a rischio, lo sapeva eppure non riusciva a non pensare a quanto appena detto. E se Thomas non stesse mentendo? Del resto non era poi così insolito che Benjamin, un meraviglioso ragazzo a contatto con tanti altri bellissimi ragazzi, avesse avuto delle relazioni prima di lui. Federico avrebbe potuto accettare senza problemi delle relazioni passate del moro ma non capiva perché quello gli avesse detto di non averne avute. Chi gli stava mentendo? Benjamin o Thomas?Perso tra i suoi bui pensieri non aveva nemmeno visto il numero del moro ed era sobbalzato quando questo, al termine del suo spettacolo, lo aveva raggiunto e gli aveva detto che potevano andare. Una volta arrivati in auto Benjamin gli chiese se ci fosse qualcosa che non andava, lui però si limitò a rispondere che andava tutto bene e che era solo un po' pensieroso ma voleva divertirsi e distrarsi. Il ragazzo accese la radio e lasciò che tutti i cattivi pensieri andassero via, non voleva dare adito alle cattiverie di Thomas e se ci fosse stato bisogno ne avrebbe parlato con Benjamin. Dopo gli ultimi avvenimenti aveva capito che parlando con Benjamin avrebbe potuto risolvere molti dei loro problemi, non voleva più nascondergli nulla per paura di perderlo ma anzi voleva confrontarsi con lui e chiarire se ce ne fosse stato bisogno.
Non sarebbe stato Thomas a separarli e nemmeno i probabili spettri delle relazioni passate del moro, Federico non lo avrebbe permesso.I due giovani, alla fine, optarono per tornare a casa del minore e comprarono qualcosa da mangiare a casa. Gli amici del minore avevano proposto ad entrambi di incontrarsi la sera seguente, dopo il lavoro di Benjamin, e Federico accettò entusiasta. Il ragazzo voleva presentare il moro anche a Brandon e Jensen, che iniziavano a sospettare qualcosa ma non avevano certezze, e voleva che Finalmente diventasse parte integrante della sua vita. Anche Benjamin era felice all'idea di poter conoscere tutti gli amici del più piccolo, ciò significava che non si vergognava più di lui e che era pronto ad accettarlo per davvero nella sua vita e non ritenerlo soltanto un segreto di cui vergognarsi. Era felice di poter far parte della vita di Federico.
-"Sei sicuro di volerlo fare?" Gli chiese, per la trentesima volta più o meno, Federico mentre osservava l'altro rivestirsi nella camera al piano superiore che aveva in discoteca.
Anche quella sera il più piccolo aveva accompagnato l'altro a lavoro, aveva preferito però entrare dall'ingresso principale per evitare una nuova discussione con Thomas
-"Certo, principessa." Annuì il moro mentre si allacciava le scarpe. "Conosco già due dei tuoi amici, conoscere gli altri due sarà una passeggiata." Aggiunse e sorrise al ragazzo.
Il più piccolo sospirò e si sedette accanto a lui.
-"Loro già sospettano qualcosa." Disse e gli sistemò il colletto della camicia bianca. "Francisco non è bravo a mantenere i segreti." Aggiunse.
-"Punto primo: io non sono un segreto." Puntualizzò Benjamin. "Seconda cosa: meglio per noi, almeno dovremo evitare disastrose presentazioni."
-"A questo proposito." Iniziò a parlare il biondo. "Come dovrei presentarti?" Chiese. "Sarebbe difficile spiegare anche a loro il nostro accordo." Continuò e si morse il labbro inferiore.
Il più grande si allacciò anche l'altra scarpa e si voltò verso Federico, per poi sorridergli ampiamente.
-"Presentami come il tuo fidanzato, mi sembra ovvio."Federico non smise di sorridere nemmeno per un momento da quando uscirono dal locale, la sua mano stringeva quella del moro e non aveva più paura di quello che sarebbe potuto succedere con i suoi amici. Accanto alla sua macchina c'erano i suoi amici, intenti a chiacchierare mentre li aspettavano. Louis era seduto sul cofano della sua bmw, nonostante sapesse benissimo che a Federico dava fastidio, mentre tutti gli altri gli stavano intorno. Il primo a vederli fu proprio Louis che scese dalla macchina e si pulì le mani sul jeans nero, gli sorrise e andò incontro ad entrambi.
-"Finalmente siete arrivati, stavamo iniziando a perdere le speranze." Sorrise Louis e salutò entrambi con un bacio sulla guancia.
Subito dopo di lui gli altri tre ragazzi lo imitarono, salutando a turno prima uno e poi l'altro.
-"Allora andiamo?" Chiese Brandon e si sistemò il gilet di jeans chiaro. "Abbiamo già prenotato un tavolo in un locale qui vicino." Spiegò.
-"E non vedo l'ora di andarci." Aggiunse Jensen, vestito totalmente di nero, entusiasta. "Voi volete bere, no?"
-"Ragazzi, devo dirvi una cosa." Disse Federico e strinse la mano del maggiore, gesto che non passò inosservato ai suoi amici ma nessuno commentò. "Io e Benjamin stiamo insieme." Aggiunse, senza pensarci troppo.
-"Okay, va bene." Replicò Jensen e scrollò le spalle coperte da una t-shirt a mezze maniche nere. "Ma volete bere o no?"Né Brandon né Jensen fecero domande sulla relazione di Benjamin e Federico, si limitarono a parlare della serata e a guardarli di tanto in tanto. Le solite battutine non mancarono ma erano prive di cattiverie, i suoi amici erano semplicemente felici per loro. Dopo quindici minuti arrivarono al locale scelto dai suoi amici, non era particolarmente affollato e le luci blu inondavano il locale pieno di tavoli bianchi e sedie del medesimo colore.
Il gruppo di ragazzi raggiunse un tavolo più appartato, che avevano riservato a loro, e diedero inizio alla loro serata.
Meno di un'ora dopo il loro tavolo era pieno di bicchieri vuoti e stuzzichini tutti intorno, Jensen e Francisco erano al centro della pista, abbastanza improvvisata, a ballare attirando sguardi divertiti su di loro. Brandon era quasi crollato sul divano nero mentre Louis stava voracemente mangiando delle pizzette.
Benjamin era il più lucido tra di loro, da sempre abituato a bere, e osservava divertito il biondo completamente ubriaco. Federico se ne stava con la testa poggiata sulla spalla del maggiore, le mani intrecciate a quelle del ragazzo e stava borbottando parole prive di senso.
-"Fè dai alzati, torniamo a casa." Ridacchiò il maggiore e gli accarezzò i capelli ormai scompigliati.
-"No, voglio restare qui." Borbottò Federico e strinse la vita del maggiore con le braccia. "Mi sto divertendo."
-"Lo vedo, principessa, lo vedo." Rise il moro. "E vedo anche che non sei abituato a bere."
-"Io sono abituato!" Esclamò il più piccolo. "E sto benissimo!"
-"Certo, Fè, certo."
-"Sto benissimo, altrimenti non potrei dirti quello che sto per dirti."
-"Che cosa vuoi dirmi?" Gli chiese Benjamin e gli accarezzò la schiena. "Che in questa stanza c'è qualche unicorno che ti sta parlando?" Lo prese in giro il ragazzo, trattenendo una risata.
-"No, certo che no stupidino." Borbottò il biondo e si sedette sulle ginocchia del maggiore.
-"E allora che cosa vuoi dirmi?" Gli chiese, di nuovo, il più grande e lo strinse per paura che l'altro cadesse.
-"Voglio dirti che ti amo, Ben." Disse Federico, sembrando più serio e lucido che mai. "Ti amo."
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Do you want to dance with me in the dark? || Fenji.
Fanfiction«Tra i tanti colori di Miami non c'era posto per il nero che Benjamin si portava dietro, per quel nero che sapeva ammaliare e sedurre. Nessuno riusciva ad apprezzarlo come meritava. Nessuno tranne un vulcano di colori. Riusciranno a creare il loro p...