61. Oggi - Indagini

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Un'altra sera si avvicinava. I ricordi su Helver, il tatuatore che aveva inciso la fenice sulla loro pelle, erano stati accuratamente prelevati e immagazzinati. Draco Malfoy e Terry Boots, fianco a fianco, li avevano esaminati con attenzione, per cogliere ogni dettaglio. Accanto a loro, Michael Corner prendeva fitti appunti su quello che dicevano a voce alta e, nel contempo, faceva frenetiche ricerche.

Harry Potter e Susan Bones interrogavano meticolosamente il loro professore e amico, Rolf Scamander, che l'aveva loro presentato.

- Dunque, ho conosciuto Helver in una carovana gitana, nel sud della Francia. Lui non è gitano, era lì per perfezionare una tecnica di tatuaggio molto in voga nelle popolazioni zingare. Non è una persona acculturata, ma ha la pregevole caratteristica della curiosità intellettuale. È babbano, ma è a conoscenza del mondo magico. Non per colpa mia, eh! - precisò ridendo - Aveva conosciuto una ragazza, mi disse, che era una strega, di un'antica famiglia purosangue. Molto giovane, ma bellissima e dolce e si erano innamorati. Fortunatamente, aggiunse, la sua famiglia lo aveva accettato, sia pure dopo un'iniziale ritrosia. Questo sarebbe un dato da approfondire, in effetti. Non mi ha mai detto il nome di questa donna e tantomeno precisato la famiglia purosangue a cui appartiene. Non lo vedo da parecchio. Prima di ogni Natale ci incontravamo per scambiarci le reciproche scoperte in tema alcolico. Ma prima di quest'ultimo Natale mi mandò un gufo, per avvisarmi che non sarebbe stato a casa, doveva fare un lungo viaggio all'estero. Dalle ultime notizie che ho, la sua bottega è sempre lì. Non ha mai saputo nulla del mio ruolo a Blackbird, mi conosce solo come magizoologo. L'ho ritenuto più prudente, subito dopo la guerra. Certamente può aver parlato del vostro tatuaggio, anche se non gli avete consentito di fotografarlo, immagino. Era entusiasta del lavoro fatto, diceva che quello di Draco era un lavoro d'artista e che sulla pelle diventava un capolavoro. Un errore che ho fatto - prendi nota, Sue - è stato dirgli che avreste modificato magicamente il vostro tatuaggio. Non gli ho detto come, ma questo comunque gli avrà dato conferma della vostra natura di maghi e streghe, se mai ce ne fosse stato bisogno, vedendovi in mia compagnia. Gli avrà dato conferma che siete maghi e streghe di prim'ordine, se per caso si fosse preso la briga di informarsi dalla sua donna: è necessaria una notevole padronanza della bacchetta per eseguire su di sé un simile incantesimo. Non credo ci sia altro. -

- Bene, prof. Può tornare da Pixie, per me. Ma prima vada un attimo dai ragazzi a far estrarre i ricordi, può sempre far comodo averne una copia. Come sta Pixie, a proposito? Si è ripresa dalla stanchezza? Non vorrei che questa situazione sia troppo faticosa per lei. -

- Stai serena, Giglio, la mia Pixie è una forza della natura e fortunatamente ha un marito testardo che la costringe a riposare a sufficienza! - rise Scamander. - Ah, un'altra cosa. Helver conservò la bozza di tatuaggio fatta a mano da Draco. Lo so perché me la fece vedere anni fa, quando andai alla sua bottega. L'aveva trovata in un vecchio catalogo dei suoi tatuaggi e l'aveva tirata fuori perché pensava mi avrebbe fatto piacere se me l'avesse mostrata. È quella con la R di Ramoso. -

***

Blaise Zabini e Hermione Granger erano chini sulla scrivania, intenti a esaminare punto per punto le indagini fino ad allora svolte, per cercare di scoprire se c'erano stati errori o lacune e se ci fosse qualche altro spunto nascosto. Dopo tre ore di esame, Hermione si stiracchiò la schiena indolenzita e disse:

- Sfinge, ti prego, pausa caffè. Ho troppo mal di testa. -

- Whiskey? -

La piccola elfa comparve all'istante.

- Whiskey, cara, ti pregherei di portare del caffè a tutti. Prima a noi, qui, perché la signora Malfoy ne ha urgente bisogno. Poi portalo anche agli altri miei colleghi nello studio. -

- Subito, signore! -

- Allora, Fenice, credo di dovere qualcosa a te e tuo marito. - iniziò Blaise, in imbarazzo. - Forse la situazione si sarebbe risolta comunque, ma nel mio animo sento che non è così. Ci stavamo avvolgendo in una spirale di atteggiamenti che non facevano altro che confonderci. -

- Blaise... basta così, va bene? Sei un fratello per Draco. Io ti voglio più bene ti quanto tu possa immaginare. Ed entrambi adoriamo Susan. Anche noi vi dobbiamo tanto e lo sappiamo. Ma tra amici non si fanno conti di dare e avere. Spero solo che la piccola trappola che ti abbiamo teso non ti abbia anche ferito, perché non era nostra intenzione. -

Per il carattere di Hermione sarebbe stato comunque una ferita, un simile inganno, per quanto a fin di bene. Ma Blaise Zabini scosse il capo ridendo.

- Herm, non essere sciocca! Draco non l'avrebbe mai fatto se avesse pensato di potermi ferire. Scommetto quello che vuoi che deve aver anche usato la legilimanzia. Lo sai che è più forte di lui! Ha giocato sul sicuro le sue carte, come fa sempre. Comunque, tesoro, fatti abbracciare! Sono...- la guardò - accidenti, Herm, sono semplicemente felice! - e rise di nuovo, stringendola.

Uno schiocco interruppe quell'abbraccio.

- Il caffè, signore. Signora Malfoy, per lei ho preparato una tazza speciale, con una scorzetta di limone. Il signore lo fa fare sempre così quando ne ha proprio bisogno. Signor Zabini, signore, è arrivato un gufo che preannuncia una visita. Eccolo qui signore! -

E con un inchino Whiskey passò a Blaise una pergamena. Blaise la lesse, con la meraviglia dipinta in viso.

- Nott! -

Lui e Hermione si guardarono, per un attimo.

- Andiamo dagli altri, Blaise. -

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora