Neville Longbottom schioccò un bacio sulla guancia rosea di sua moglie, poi prese un bicchiere di acquaviola e andò sul balcone, camminando a passi lunghi e lenti, alla ricerca di un po' d'aria fresca.
- A che pensi, Grifone? – lo apostrofò, qualche istante dopo, con voce affettuosa Michael Corner.
- A tutto e nulla, Ombra. – Neville sorrise all'indirizzo del collega - Pensavo alle indagini da fare... e pensavo anche che ci farebbe comodo incontrarci al più presto con George il Genio, per vedere se ha qualche nuovo giocattolino per noi... per camuffarci e indagare in incognito, intendo. Sai se è a Hogsmeade, in questo periodo?
Michael tacque per un attimo, indeciso, ma poi rispose, alzando le spalle, come per scusarsi.
- Credo sia a casa, ma non so se è il caso di chiamarlo subito. Forse non ci hai pensato. Credo che dovremmo prima capire quanti sanno dei particolari del nostro tatuaggio, per escluderli poi man mano dalla lista dei sospetti. Non sospetto di George Weasley, Neville, intendiamoci. Ma George è uno di quelli che sanno.
- Questo è vero, George sa del tatuaggio, Dio solo sa quanto ci ha preso in giro quando li ha visti la prima volta ma... No, Ombra, il vecchio George no, ci metterei la mano sul fuoco. Ti ricordo che il Capo ha anche sposato la sua sorellina! Lui adora Ginny e non minaccerebbe mai la sua famiglia. No. E poi, - Aggiunse abbassando la voce in un tono cupo - sai bene il motivo per cui George non ha fatto lavoro sul campo: non voleva far male a nessuno, nemmeno ai mangiamorte. Era saturo e disgustato dalla violenza. No.
- Forse no, Grifone, forse hai ragione tu. Mi accorgo che mi fido solo di voi. Vedo ombre dappertutto e la cosa mi preoccupa perché non sono razionale. Voglio essere lucido e chiudere i giochi il prima possibile. Da quando Hermione ha notato il particolare del tatuaggio, credo di essere andato un po' in tilt. – aggiunse, facendo un sorrisetto malinconico. – Adesso, dobbiamo fare solo il vecchio gioco dell'esclusione, dopo tutto, no?
- Già. Sarà dura metter giù una lista di quelli che sanno o che possono averne parlato. – sospirò ancora Neville. – E quando lo troveremo... La vera battaglia sarà con noi stessi, a quel punto. Maledizione! Sono contento che il Drago e Fenice siano di nuovo dei nostri. Hanno occhi e mente affilata, come sempre!
Michael gli batté una mano sulla spalla.
- Siamo una famiglia, Grifone, e ora siamo di nuovo tutti. L'hai detto ora, parlando di George il Genio: non si può minacciare la propria famiglia, né possiamo accettare che qualcuno lo faccia. Riusciremo.
Si fermò, riflettendo, poi aggiunse. - C'è qualcosa che mi fa pensare che tu abbia ragione su George Weasley, sai? Non è un vigliacco. Chiunque sia, ci sta pugnalando alle spalle. E chiunque sia è un gran vigliacco. Diamine, Neville, ha dato la pergamena a due bambine che non sono nemmeno in età da Hogwarts! Chi di noi farebbe una cosa del genere? Nessuno di noi userebbe il figlio di un mangiamorte per minacciarlo, nemmeno se fosse in gioco la sua vita.
- Ricordi quando la professoressa ci parlava delle sfumature? Ci diceva che non dovevamo fare l'errore di dividere le persone in due categorie, che non ci sono i buoni e i cattivi. Devono però essere le nostre azioni a parlare per noi. Parlerò subito con Harry. Convochiamo George, togliamo ogni ombra dal suo nome all'istante e coinvolgiamolo nell'indagine. Voglio bene al Genio, sai? – sorrise sollevando appena la bocca da un lato – E anche se sono certo come non mai che non sia lui il nostro "scrittore", potrebbe aiutarci a ricordare chi sa.
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Il ritorno della Fenice
FanfictionIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...