58. Ieri - Casa Tonks

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- Benvenuti, ragazzi, accomodatevi! 

La porta era stata aperta da una bella donna bruna, dallo sguardo intenso. Potter aveva fatto bene ad avvisarlo, pensò Draco Malfoy, la somiglianza con Bellatrix Lestrange, a primo impatto, era impressionante. Andromeda Tonks, però, aveva una maggiore morbidezza nei lineamenti e l'espressione calda degli occhi non era neanche vagamente associabile a sua zia Bella.

La donna si scostò, per lasciarli passare, rivolgendo un sorriso leggero a Harry e Hermione e uno sguardo indagatore a Draco.

- E così tu saresti mio nipote. - esordì chiudendo la porta. - Assomigli a Lucius. 

- E lei assomiglia a Bellatrix - rispose Draco, d'istinto. Dopo un istante, si sarebbe morso la lingua: aveva appena insultato sua zia, appena conosciuta, che l'aveva accolto in casa dopo tutto quello che le era successo. Bravo! Ben fatto! Ma Andromeda Tonks scoppiò a ridere.

- Hai ragione, ragazzo! Non è colpa tua se somigli a quello scarafaggio e non è colpa mia se somiglio a quella pazza. Fatti abbracciare! - e lo strinse calorosamente al petto.

Draco Malfoy si sentì stringere, sentì il calore del corpo della zia e il profumo leggero dei suoi abiti, così simile a quello di sua madre. Dopo un momento, rispose all'abbraccio. Quando si scostò, vide che i suoi occhi erano velati e se ne dispiacque. Ne aveva passate davvero troppe! Cercò di sorriderle.

- Harry mi ha detto che qui con lei c'è mio cugino Ted. Sono curioso di conoscerlo. 

Il sorriso di Andromeda divenne dolcissimo.

- Sì, è qui! Si è messo a riposare un po' nel suo lettino, credo proprio che potremmo svegliarlo! 

- Oh, no, per favore, non lo svegli! Non importa, lo conoscerò più tardi! 

- Draco, so che mi hai conosciuto ora. Ma puoi darmi del tu e chiamarmi zia, sai? Sei il benvenuto qui. Harry mi ha detto che hai litigato con lo scarafaggio, raccontatemi bene! Se mi fate compagnia in cucina, vi preparo una tazza di tè! Lasciate pure i bagagli qui, ce ne occuperemo dopo.

- Signora Tonks, sicura che non disturbiamo a venire qui durante queste festività? Non vorremmo creare problemi... - mormorò Hermione.

- Su, ragazza mia! Ma cosa dici? Siamo sempre soli, io e Teddy, un po' di compagnia ci farà passare decisamente meglio queste feste! Allora, chi racconta? Su, non fatevi pregare! 

Harry si accorse che Draco cercava di evitare il discorso e, divertito, prese a raccontare, per l'ennesima volta, della visita al Manor, mentre Andromeda Tonks distribuiva bevande e tirava fuori una scatola colma di biscotti al burro.

- Ragazzo mio, prometti davvero bene! Era ora che qualcuno rimettesse al suo posto quell'individuo! E sì, mi hai dimostrato che sbagliavo, non avrei mai creduto che potesse piacermi un Malfoy - rise Andromeda, dandogli un buffetto affettuoso sulla guancia. - Come sta mia sorella Cissy? 

Draco Malfoy sorseggiò il suo tè pensosamente.

- Non ti so rispondere, zia. Alla fine della guerra ha provato a fare qualcosa per salvarmi e Harry mi ha detto che lo ha protetto davanti a Voldemort, tacendo il fatto che era vivo - soggiunse, con un breve sorriso all'amico - ma quando ho deciso di restare a Hogwarts, se ne sono andati. Quando sono andato al Manor con i ragazzi, non l'ho proprio vista. Non sono certo che sarebbe andata diversamente, - disse con una smorfia - ma provo a pensare di sì! Comunque sia, avendo rinunciato ai beni dei Malfoy, credo che mio padre mi abbia revocato l'accesso alle proprietà di famiglia, che come sai possono essere raggiunte solo da chi è autorizzato. Non so davvero quando la rivedrò. 

A quella frase, solo Harry rimase impassibile: ricordava bene il tentativo di Lucius Malfoy di comprare il figlio con le sue ricchezze. Hermione e Andromeda Tonks, invece, lo guardarono a occhi spalancati. Poi la zia gli mise la mano sul braccio, con delicatezza.

- Draco... mi stai dicendo che tuo padre ti ha diseredato? 

- Sì, zia, certo! - rispose lui in tono disinvolto.

- Quello scarafaggio schifoso! - esclamò con voce rabbiosa - Beh, figliolo, se Lucius Malfoy non ti vuole nella sua famiglia, io sono onorata di accoglierti nella mia! Sei anche un Black, non te ne dimenticare! E sarai sempre il benvenuto nella mia casa!

Draco Malfoy sorrise.

- Adesso noto la somiglianza di famiglia! - le disse con una risatina e una carezza sulla mano - È sempre stato sconsigliabile far arrabbiare una Black! Grazie, zia, lo apprezzo molto. 

- Nonna, chi è? 

Si girarono tutti e tre, mentre Andromeda andava incontro alla figuretta apparsa sulla porta, avvolta in un pigiamino con gli orsetti. Teddy Lupin aveva da poco compiuto due anni. Aveva il faccino tondo, dagli occhi enormi, identici a quelli di Remus Lupin, ma aveva evidentemente ereditato i poteri di sua madre Dora: in quel momento sfoggiava una sfolgorante capigliatura verde smeraldo, un groviglio di riccioli soffici.

- Ti sei svegliato, Teddy? Vieni, amore della nonna, ti voglio presentare qualcuno. 

Il bimbo allungò le manine paffute verso la nonna, in una muta richiesta di essere preso in braccio e volse i suoi occhioni a esaminarli tutti.

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora