Draco era solo in casa. Hermione era andata a farsi visitare dal medimago, un semplice controllo preparto, ma l'avevano trattenuta. Gli aveva fatto una telefonata, per farsi portare una valigia, pronta ormai da mesi, con l'occorrente per sé e per la creatura che doveva nascere, più qualche altra piccola cosa che aveva dimenticato.
Era andato in confusione; non trovava nulla di quello che Hermione gli aveva chiesto. In preda al panico, aveva contattato Ginny che, con molto senso pratico, si era materializzata rapidamente in casa loro e l'aveva aiutato a organizzarsi, senza perdere l'occasione di prenderlo in giro. Non se l'era presa: in realtà avvertiva la sua voce quasi come un rumore di fondo.
Nella sua mente c'era solo Mia. La paura che qualcosa andasse storto l'aveva travolto, dopo una gravidanza singolarmente tranquilla, assieme al timore che, in qualche modo, la nuova nascita cambiasse gli equilibri della loro vita, stravolgendola in maniera troppo radicale; nello stesso tempo aveva una voglia disperata di stringere tra le braccia sua moglie e di vedere per la prima volta il viso della sua creatura.
Sarebbe stata una bambina, questo il medimago l'aveva detto chiaramente, in una delle ultime visite. Gli piaceva da morire l'idea di una figlia, forse perché credeva di riuscire a prendere meglio le distanze dal suo rapporto con il padre, Lucius.
Mia gli aveva ripetuto per tutti i nove mesi che sarebbe stato un padre meraviglioso. Beh, certo, tra uno sbalzo d'umore e l'altro! Com'era stata buffa, la sua meravigliosa e razionale donna, quando aveva perso completamente l'equilibrio che la contraddistingueva!
Appena il tempo di entrare al San Mungo e vederla che già si trovava fuori di lì. Mia aveva l'aria stravolta e concentrata. L'aveva guardata negli occhi e si era calmato di colpo.
Ora, in piedi nell'aria fresca della notte, sul balcone di casa, guardava il cielo e aveva la mente sgombra. Aveva appellato due diversi pacchi di biscotti, uno alle nocciole e uno con le gocce di cioccolato e sbocconcellava un po' l'uno e un po' l'altro, cercando di decidere quale fosse meno peggio. Li aveva comprati con Mia in un negozio di agricoltura biologica, ma non gli parevano molto diversi da quelli di un supermercato qualunque; nulla a che vedere con i biscotti fatti in casa che ogni tanto pasticciavano insieme.
***
Hermione era sola; odiava le stanze dell'ospedale! Le pareti dai colori sbiaditi, i letti con l'intelaiatura metallica e gli armadietti così piccoli che non ci sarebbe andata agevolmente neppure una ventiquattrore.
Era stravolta dal caldo. Vestita di una camicia da notte leggera come una garza, sentiva comunque il sudore scendere a rivoletti dalla sua fronte e dai capelli, sul collo, bagnando il tessuto sottile e facendola sentire fastidiosamente appiccicosa. Aveva voglia di urlare dalla frustrazione. Erano passate diverse ore, avvertiva fitte di dolore, forti ma distanziate nel tempo e il parto sembrava non avvicinarsi mai. Uscì sul balconcino, nella speranza di avvertire un po' d'aria fresca. Niente, non c'era un refolo di vento.
Sentì una fitta di dolore più forte e si piegò con una smorfia. Il medimago di guardia stava passando nel corridoio in quel momento; la vide e la tirò dentro, tenendola per la vita.
- Coraggio, camminiamo insieme. Su e giù per il corridoio.
- Sono stanca! Non ce la faccio!
- Ce la fai, io lo so. Camminiamo insieme, non fermarti e vedrai che la tua bimba nascerà presto. Scommettiamo? Dai, mettimi un braccio qui sul collo e andiamo su, è quasi ora.
Ogni tanto una fitta più forte le toglieva il fiato. Dopo una ventina di minuti di passeggiata su e giù per i corridoi silenziosi, nella notte, il medimago, sorridendo le aveva detto
- Andiamo in sala visite, controlliamo se la tua piccola monella è pronta ad uscire!
Hermione si era bloccata e aveva pensato a Draco. Avrebbe tanto voluto averlo accanto in quel momento!
- Possiamo chiamare mio marito? Vorrei tanto ci fosse.
- Facciamo così, ti prometto che, se ci siamo quasi, lo chiamo io stesso e lo faccio materializzare qui. È inutile chiamarlo troppo presto, ok? Brava ragazza, sei in gamba! Dai, ora andiamo a controllare.
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Il ritorno della Fenice
Fiksi PenggemarIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...