- Mia.
- Mmh.
- Ti devo chiedere una cosa importante, ma mi devi promettere che ci penserai bene.
Erano nell'erba. Hermione si era seduta tra le sue gambe, appoggiando il capo sulla sua spalla e si era lasciata circondare dalle sue braccia. Le accarezzava piano, percorrendone le nervature leggere e le linee allungate dei muscoli.
Si voltò leggermente.
- Dimmi.
- Mia, io voglio stare con te
- Credevo stessimo insieme, Draco! - aveva risposto ridacchiando.
- Lo so benissimo, grifondoro saputella! Altrimenti perché ti chiamerei Mia? - rispose lui, mordicchiandole piano l'orecchio.
- Perché ti piace, ovviamente.
- Sì, è vero. - acconsentì lui. - Ma io voglio dire che voglio stare con te sempre. Vorrei vivere con te. Mia, io vorrei sposarti, quando finiremo qui.
Hermione trattenne il respiro. Draco continuò a parlare, nervosamente.
- Non ho più un soldo, ma usciti di qui avremo un lavoro entrambi e credo che si potrebbe fare, se tu volessi. Magari in una casa piccola e magari non subito, ma vorrei stare con te, ecco.
- Non credo Draco - rispose lei, con tono pacato.
- Mia, ti prego, non rispondere subito, pensaci, almeno!
- Draco! - lo fermò lei, prendendogli il volto tra le mani - Amore, io voglio sposarti, intendevo solo dire che ho la casa dei miei genitori. Una casa ce l'abbiamo già.
Draco la guardò, incerto se baciarla o urlare.
- L'hai fatto a posta!
- Ovvio - ridacchiò lei.
- Potrei strangolarti.
- Non lo farai.
- Sono più forte di te.
- Sono più brava con la bacchetta.
- Per strangolarti non mi serve essere bravo con la bacchetta - obiettò lui, inarcando un sopracciglio.
- Potrebbe servire un bacio per calmarti? - rise lei, apertamente divertita. - E poi non ti sei messo neanche in ginocchio!
- Scordatelo e baciami. - ruggì lui, tirandosela addosso.
***
L'addestramento al secondo anno si era rivelato a dir poco feroce. Le professoresse Dalloway e Lancaster si erano affiancate per addestrarli nei meccanismi di difesa dagli attacchi mentali, con prove sotto stress psichico ed emotivo, e in difesa da creature pericolose. Legilimanzia e occlumanzia erano diventate il pane quotidiano, mentre il molliccio di Lupin ora faceva quasi tenerezza.
- Potremmo adottarne uno! - fece notare Blaise quando Neville lo disse. - Nel dormitorio c'è quel bellissimo armadio intarsiato, potrebbe starci comodo!
Ajestin, invece, approfondì con loro le tecniche di indagine e di occultamento, comprese le tecniche per infiltrarsi e fare spionaggio. I ragazzi, estremamente coinvolti, diedero il massimo.
Nel pomeriggio poi continuavano gli addestramenti speciali pensati per loro da Scamander e Stretton.
Ognuno di loro era diventato realmente più forte, più veloce e più resistente. Una volta a settimana si esercitavano nel duello, con complicate simulazioni, sempre più difficili da affrontare.
- Coraggio ragazzi! Queste sono passeggiate! L'anno prossimo proveremo le tecniche di difesa contro le possessioni! - li incoraggiava Scamander, ridendo allegramente al vederli stanchi morti.
- Professore, lei ha una vena di sadismo preoccupante - gli rispose una sera Harry Potter, piccato.
- Grazie, Harry! Lo prenderò come un complimento! - rise lui in risposta, battendogli calorosamente la spalla.
***
Era ormai quasi Natale, di nuovo.
- Riunione nel mio studio, stasera!
- Si parla delle vacanze professore? - chiese Terry Boots, guardando in viso Scamander con sospetto.
Il professore si fermò, sull'uscio dell'aula.
- I miei complimenti sempre, Corvo. Parleremo accademicamente, mio caro, davanti a un meraviglioso Porto.
***
- Benvenuti, ragazzi carissimi, benvenuti! Accomodatevi! Stasera ho in mente di offrirvi un favoloso porto, invecchiato di trent'anni. Ha una complessità aromatica incredibile dovuta al doppio invecchiamento, in botti e in bottiglia, rinforzando in tal modo il sentore di frutta secca e acquisendo sapori che vanno dal tostato al caffè, al cioccolato, al miele. E siccome sono il vostro professore preferito, ho pensato di accompagnarlo a una bella torta al cioccolato fondente. Su, lecchiamoci i baffi!
Rolf Scamander quella sera sembrava un istrione. I ragazzi erano incantati e leggermente frastornati, soprattutto perché intuivano che era un'altra sceneggiata, particolarmente elaborata. La torta, pastosa e intensa, accarezzò loro le papille, mentre il vino sembrava in sintonia con il padrone di casa: altrettanto stordente e complesso.
- Professore, dandoci sempre ai discorsi accademici, sto sospettando che lei ci stia per prospettare un invito per le feste natalizie. - gli disse con aria svagata Michael Corner.
- Ehilà, vuoi soffiare il ruolo a Corvo? - rispose ammiccando Scamander. - Esattamente Michael. Solo che quest'anno mi vorrei superare e mi farebbe piacere invitarvi a trascorrere una settimana da me. Dal giorno ventisette dicembre fino al tre gennaio. Sarà un capodanno indimenticabile. - concluse, con una voce allegra, ma dal sottile tono metallico.
Luna rabbrividì. Quella visita non diceva nulla di buono.
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Il ritorno della Fenice
FanfictionIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...