68. Ieri - Promesse e appuntamenti

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- Mia.

- Mmh.

- Ti devo chiedere una cosa importante, ma mi devi promettere che ci penserai bene.

Erano nell'erba. Hermione si era seduta tra le sue gambe, appoggiando il capo sulla sua spalla e si era lasciata circondare dalle sue braccia. Le accarezzava piano, percorrendone le nervature leggere e le linee allungate dei muscoli.

Si voltò leggermente.

- Dimmi.

- Mia, io voglio stare con te 

- Credevo stessimo insieme, Draco! - aveva risposto ridacchiando.

- Lo so benissimo, grifondoro saputella! Altrimenti perché ti chiamerei Mia? - rispose lui, mordicchiandole piano l'orecchio.

- Perché ti piace, ovviamente.

- Sì, è vero. - acconsentì lui. - Ma io voglio dire che voglio stare con te sempre. Vorrei vivere con te. Mia, io vorrei sposarti, quando finiremo qui. 

Hermione trattenne il respiro. Draco continuò a parlare, nervosamente.

- Non ho più un soldo, ma usciti di qui avremo un lavoro entrambi e credo che si potrebbe fare, se tu volessi. Magari in una casa piccola e magari non subito, ma vorrei stare con te, ecco. 

- Non credo Draco - rispose lei, con tono pacato.

- Mia, ti prego, non rispondere subito, pensaci, almeno! 

- Draco! - lo fermò lei, prendendogli il volto tra le mani - Amore, io voglio sposarti, intendevo solo dire che ho la casa dei miei genitori. Una casa ce l'abbiamo già.

Draco la guardò, incerto se baciarla o urlare.

- L'hai fatto a posta! 

- Ovvio - ridacchiò lei.

- Potrei strangolarti.

- Non lo farai. 

- Sono più forte di te.

- Sono più brava con la bacchetta.

- Per strangolarti non mi serve essere bravo con la bacchetta - obiettò lui, inarcando un sopracciglio.

- Potrebbe servire un bacio per calmarti? - rise lei, apertamente divertita. - E poi non ti sei messo neanche in ginocchio! 

- Scordatelo e baciami. - ruggì lui, tirandosela addosso.

***

L'addestramento al secondo anno si era rivelato a dir poco feroce. Le professoresse Dalloway e Lancaster si erano affiancate per addestrarli nei meccanismi di difesa dagli attacchi mentali, con prove sotto stress psichico ed emotivo, e in difesa da creature pericolose. Legilimanzia e occlumanzia erano diventate il pane quotidiano, mentre il molliccio di Lupin ora faceva quasi tenerezza.

- Potremmo adottarne uno! - fece notare Blaise quando Neville lo disse. - Nel dormitorio c'è quel bellissimo armadio intarsiato, potrebbe starci comodo! 

Ajestin, invece, approfondì con loro le tecniche di indagine e di occultamento, comprese le tecniche per infiltrarsi e fare spionaggio. I ragazzi, estremamente coinvolti, diedero il massimo.

Nel pomeriggio poi continuavano gli addestramenti speciali pensati per loro da Scamander e Stretton.

Ognuno di loro era diventato realmente più forte, più veloce e più resistente. Una volta a settimana si esercitavano nel duello, con complicate simulazioni, sempre più difficili da affrontare.

- Coraggio ragazzi! Queste sono passeggiate! L'anno prossimo proveremo le tecniche di difesa contro le possessioni! - li incoraggiava Scamander, ridendo allegramente al vederli stanchi morti.

- Professore, lei ha una vena di sadismo preoccupante - gli rispose una sera Harry Potter, piccato.

- Grazie, Harry! Lo prenderò come un complimento! - rise lui in risposta, battendogli calorosamente la spalla.

***

Era ormai quasi Natale, di nuovo.

- Riunione nel mio studio, stasera! 

- Si parla delle vacanze professore? - chiese Terry Boots, guardando in viso Scamander con sospetto.

Il professore si fermò, sull'uscio dell'aula.

- I miei complimenti sempre, Corvo. Parleremo accademicamente, mio caro, davanti a un meraviglioso Porto. 

***

- Benvenuti, ragazzi carissimi, benvenuti! Accomodatevi! Stasera ho in mente di offrirvi un favoloso porto, invecchiato di trent'anni. Ha una complessità aromatica incredibile dovuta al doppio invecchiamento, in botti e in bottiglia, rinforzando in tal modo il sentore di frutta secca e acquisendo sapori che vanno dal tostato al caffè, al cioccolato, al miele. E siccome sono il vostro professore preferito, ho pensato di accompagnarlo a una bella torta al cioccolato fondente. Su, lecchiamoci i baffi! 

Rolf Scamander quella sera sembrava un istrione. I ragazzi erano incantati e leggermente frastornati, soprattutto perché intuivano che era un'altra sceneggiata, particolarmente elaborata. La torta, pastosa e intensa, accarezzò loro le papille, mentre il vino sembrava in sintonia con il padrone di casa: altrettanto stordente e complesso.

- Professore, dandoci sempre ai discorsi accademici, sto sospettando che lei ci stia per prospettare un invito per le feste natalizie. - gli disse con aria svagata Michael Corner.

- Ehilà, vuoi soffiare il ruolo a Corvo? - rispose ammiccando Scamander. - Esattamente Michael. Solo che quest'anno mi vorrei superare e mi farebbe piacere invitarvi a trascorrere una settimana da me. Dal giorno ventisette dicembre fino al tre gennaio. Sarà un capodanno indimenticabile. - concluse, con una voce allegra, ma dal sottile tono metallico.

Luna rabbrividì. Quella visita non diceva nulla di buono.

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora