A guardarla, la professoressa sembrava fatta di un'unica colata di metallo inossidabile. A conoscerla, si scoprivano mille pieghe di dolcezza nascoste con riserbo. Fu la sua sensibile percezione della realtà che gli salvò la vita. Lei riuscì a vedere, oltre i fatti conosciuti, l'animo cruciato e affilato come un coltello del ragazzo, ipotizzando con acutezza gli avvenimenti nascosti, i ricatti, il peso atroce della paura.
No, Draco Lucius Malfoy non era mai stato un bravo ragazzo. Non le era mai piaciuto, sin da quando aveva calato il Cappello sulla sua testa bionda. Era stato un bullo superficiale e presuntuoso, privo di qualunque empatia e viziato al punto da credere di aver diritto a qualsiasi privilegio. Uno studente potenzialmente brillante, ma senza alcuna voglia di dare. Un prefetto solo su carta, più tiranno che figura di riferimento per gli altri studenti, perfino per quelli della sua Casa. Una vera spina nel fianco per chi, come lei, aveva un alto senso della moralità e della giustizia. E tuttavia... Tuttavia negli ultimi due anni era stato l'ombra di sé stesso, costretto a un brusco bagno di realtà, quasi annegato in un brusco bagno di realtà ed etichettato dalla sua stessa famiglia, prima ancora del marchio. L'aveva osservato cambiare, aveva visto i suoi occhi diventare foschi, con le scure occhiaie a sottolinearne la stanchezza, i lineamenti tesi di chi passa la giornata a controllare l'espressione per sembrare una statua di cera. Ne aveva avuto pena. Eppure, ancora non aveva capito fino in fondo cosa gli fosse accaduto finché, la sera dopo la battaglia, non aveva passato più tempo del solito nell'ufficio che era stato del Professor Albus Wulfric Brian Dumbledore.
La professoressa non aveva conosciuto l'intero piano del professor Dumbledore, la fiducia reciproca non aveva impedito che, come nel passato, il professore serbasse segreti con tutti. Ma grazie al ritrovamento fortuito di una lettera - un affettuoso testamento morale - nonché di uno scaffale di pensieri imbottigliati, aveva potuto osservare con i suoi occhi la mutazione travagliata del piccolo bullo in una sacrificabile pedina della guerra, marchiato e manovrato come una marionetta, sempre più solo e convinto di avere un'anima nera.
E ora la marionetta s'era spezzata nel dolore, e lei non aveva cuore di lasciarlo a sé stesso, per quanto enormi fossero le sue responsabilità per le perdite di quell'ultima terribile battaglia. Non lo richiamò dalla sua opera di scavo: per quanto la impressionasse lo sforzo fisico a cui si stava sottoponendo, lo trovava una necessaria espiazione e, molto più pragmaticamente, una utile testimonianza a sua difesa, nel momento in cui lei avrebbe tentato di influenzare la pubblica opinione.
Ma il suo sguardo materno lo accarezzò, di quando in quando, tutta la serata, e poi nella notte, finché non si sentì vinta dalla stanchezza e, per qualche ora, dimenticò.
***
Non ci fu uno studente o un membro dell'Ordine presente nel castello che non avesse guardato quelle scene senza restarne scosso, in qualche maniera. Anche coloro che avevano subito le perdite peggiori, guardarono il ragazzo stravolto con dolorosa comprensione, ma la vita di Draco Lucius Malfoy avrebbe preso una piega ben differente se non fosse stato per la professoressa. Nel corso di quella lunga, terribile notte, dopo aver scoperto i ricordi conservati nell'ufficio del Preside, lei convocò i membri dell'Ordine della Fenice e poi i ragazzi dell'Esercito di Dumbledore, a gruppetti, per far vivere loro tramite il pensatoio la sua stessa esperienza, decisa a prendere il giovane sotto la sua ala protettiva, soprattutto dopo quello che le era sembrato l'ennesimo tradimento dei suoi genitori.
- A Hogwarts un aiuto verrà sempre dato a chi lo chiederà - aveva detto e voleva tener fede alla sua parola.
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Il ritorno della Fenice
FanfictionIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...