22. Oggi - Pizza a casa Malfoy

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- Ehi, piccole pesti, oggi viene zio Harry a pranzo, fate sparire tutti i giocattoli dal pavimento e la mamma ve ne sarà davvero grata! - disse Hermione a voce alta, mentre andava affannosamente da una parte all'altra della casa, nella speranza di riordinarla rapidamente.

Quella mattina si sentiva energica, fortissima. E non solo per il piacere di rivedere il suo più caro amico: non prestare più servizio sul campo era stata una loro scelta, ponderata e condivisa, ma a entrambi mancava la vita della squadra.

Avevano lavorato per dieci lunghi anni sul campo, poi per altrettanti erano stati un po' ai margini: consulenti speciali, tramite il lavoro di profiler lei, di pozionista esperto lui; abili utilizzatori di tecnologia babbana applicata alle indagini magiche; docenti in alcuni corsi speciali all'Accademia e reclutatori. Tutto, ma lontano dalla strada. Eppure era il lavoro in strada che li aveva stregati e veramente soddisfatti, non poteva negarlo, tanto meno a sé stessa. E condividere tutto con la propria squadra era stato semplice come respirare; dopo l'addestramento, la loro squadra era diventata più di un gruppo di lavoro, era una vera famiglia, un nucleo affettivo luminoso e indistruttibile. Il lavoro negli ultimi dieci anni era stato sicuramente utile, non erano mai usciti davvero dal reparto, ma la magia della condivisione era sparita. Lei non vedeva l'ora di riprovare quelle sensazioni. E lo sguardo acceso che aveva Draco in quei giorni le diceva che anche lui provava esattamente le stesse emozioni, per quanto fossero offuscate dalla preoccupazione per la sicurezza della loro famiglia, delle bambine.

Le loro bimbe sapevano che mamma e papà erano insegnanti, un paio di volte erano state anche ospiti in Accademia, ma non sapevano che fossero Auror, tantomeno in un reparto così speciale come il Reparto Fenice. Dire loro la verità, spiegare il perché delle loro scelte, sarebbe stato arduo; sicuramente più arduo che affrontare i cambiamenti che stavano per decidere nella loro vita.

- A che ora viene zio Harry, mamma? - chiese la sua figlioletta più grande, Sara. Avevano scelto per entrambe un primo nome babbano, nell'idea che la loro vita sarebbe stata comunque immersa nel mondo comune.

- Sissy, amore, non so a che ora arriverà di preciso, ma più o meno a ora di pranzo.

- Uff... allora c'è tempo, possiamo riordinare più tardi?

- Non è il caso.

- Ma io mi scoccio troppo!

- Sara Narcissa Malfoy, fila a sistemare quelle maledette Barbie prima che io prenda la scopa e spazzi via tutto assieme alla polvere. Sono stata chiara?

- Ma non le ho messe tutte io!

- Infatti, metà del disastro lo sistemerà tua sorella.

Era in quei momenti che sentiva insopprimibile il desiderio di usare la magia e far evanescere ogni singolo giocattolo nel raggio di chilometri, per non parlare della tentazione di usare un bel silencio quando cominciavano a fare quelle proteste lagnose. Accidenti se era difficile avere pazienza!

Draco era uscito presto, per andare a dare le dimissioni dal lavoro part time che aveva nel mondo babbano; lei avrebbe fatto lo stesso nel pomeriggio. Per quanto ci fossero ormai incantesimi di protezione sulla casa, stavano cercando di evitare di lasciare sole le bambine troppo a lungo. Una volta in servizio attivo, le cose sarebbero state differenti, sperava. Riordinò rapidamente la stanza, finalmente libera di bambole e cianfrusaglie, poi andò a darsi una rinfrescata e a cambiarsi.

Improvvisamente sentì il rumore delle chiavi di casa e il suono di due voci allegre.

- Mia, guarda chi c'è con me! - chiamò allegramente suo marito dalla porta.

- Harry!

- Zio Harry! - Le bambine si precipitarono subito ad abbracciarlo. Lo vedevano solo un paio di volte all'anno, ma lo sentivano spessissimo al telefono e gli erano sinceramente affezionate.

- L'ho incontrato al bar vicino all'ufficio, e non mi ha nemmeno offerto il caffè! - rise Draco. - Allora, belle donne, diteci come volete le pizze che io e lo zio Harry andiamo a comprarle. Ma niente coca cola!

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora