6. Ieri - Il mezzo gigante

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Un altro tassello che costruì il futuro di Draco Malfoy lo pose Hagrid, la mattina successiva, quando entrò dalle porte della sala grande tenendo in braccio il suo corpo svenuto e coperto di sangue. Non si era fermato un attimo il ragazzo, finché non aveva ceduto al dolore e alla stanchezza, nella stessa fossa che stava scavando. Chissà quanto tempo dopo, era passato di lì il guardiacaccia, che dalla sua capanna stava andando al castello per la colazione. Dapprima l'aveva creduto perfino morto, e fu ancora con volto sconvolto che entrò nella sala grande, pronunciando un'unica parola:

- Professoressa!

L'intera sala si volse verso il corpo riverso e i bisbigli salirono vertiginosamente, come uno sciame di api. La professoressa, con un movimento di bacchetta, lo fece rinvenire e lui tentò di scendere dalle braccia di Hagrid. Le mani del guardiacaccia lo trattennero fermamente e rendendosi conto che non sarebbe stato lasciato, cominciò a gridare, con tutta la disperazione del suo animo, un'unica parola: no. Un urlo di animale ferito, che si spezzò solo per mancanza di voce e forza. E Hagrid, dall'animo limpido come un bambino, lo strinse in un abbraccio pieno di dolcezza, prima cautamente, poi con decisione, sentendo la sua fronte che gli si appoggiava contro. Fu l'unico a sentire le parole sussurrate:

- Non ho finito, devo tornare fuori, non ho scavato abbastanza, devono poter riposare tutti, ti prego lasciami perché non ho finito.

***

Fu condotto sbrigativamente in infermeria ma, stranamente, pur non avendo scelta, non si sentiva manovrato: percepiva la preoccupazione nei suoi confronti da parte di quell'omone che aveva sempre disprezzato. Non capiva, ma era grato di quella flebile scintilla di calore che sentiva nel petto, così lo seguì senza più fiatare. L'infermeria era piena, ma molti studenti stavano dando volontariamente una mano per curare i feriti. Quando entrarono dalla porta, il ragazzo si sentì fisicamente respinto dall'astio che vide in ogni sguardo, ma poi una grossa mano affettuosa si posò sulla sua spalla:

- Su, giovanotto, dimostrami che non sei più il vermicolo del passato! Vieni a sederti e lascia che ti medico le mani.

Sentì gli sguardi increduli di tutti posarsi sulla loro strana coppia, il mezzogigante che lo curava come avrebbe curato un figlio - o una delle sue adorate creature mostruose. E lui, che lo aveva sempre giudicato un'aberrazione, porgergli le mani docile come un bimbo e obbedirgli in tutto. Poi si avvicinò Madama Pomfrey, con in mano un bicchiere.

- Bevi questo e senza storie per il sapore!

Guardò negli occhi Hagrid, che annuì, quindi bevve. Sentì la stanchezza farsi insopprimibile e chiuse gli occhi, ancora sulla sedia, avvertendo appena le mani che gli afferrarono le spalle per non farlo cadere.

Quando si svegliò, era nel dormitorio maschile grifondoro, circondato da tutti coloro che aveva sempre reputato avversari, se non nemici; tutti coloro che aveva spesso molestato con i suoi comportamenti da bullo; tutti coloro che aveva messo in pericolo di vita, cedendo ai ricatti dei Mangiamorte. Fece letteralmente un salto a sedere, ma gli altri quasi non batterono ciglio.

Si guardò intorno, incredulo, sbattendo più volte le palpebre.

- Andiamo, Malfoy, sei semplicemente sveglio, non ci vedo nulla di così stupefacente - mormorò con voce sarcastica Ron Weasley. Weasley? Che gli parlava? Che non tentava di ucciderlo e nemmeno di insultarlo? No, era quasi certo di non essere sveglio, non poteva proprio essere la realtà.

- Hai bisogno di un pizzico? - chiese Harry Potter, facendo seguire alle parole il gesto.

Tutti scoppiarono a ridere. Devono essere impazziti, pensò.

- Non siamo impazziti - legilimanzia?, si chiese - ma per quanto bizzarro possa sembrarti abbiamo saputo molte cose, nelle ultime ore, cose che ci costringono a tentare di mettere in discussione la nostra opinione su di te, per quanto ridicolo ci sembri.

- Non che ci siamo innamorati di te, furetto! - ringhiò George, quello fra tutti meno ben disposto a dargli una seconda possibilità - Ma ti vogliono dare il modo di riscattare lo schifo che hai fatto finora... e io sono proprio curioso di vedere cosa farai! Adesso che hai finito il tuo sonno di bellezza, ci devi seguire dalla Preside, principino!

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora