30. Oggi - Tatuaggi

788 43 2
                                    

Mentre Ginny e Hanna se ne stavano comodamente sedute su un ampio divano a chiacchierare, Lily Luna Potter e le due Malfoy si erano appropriate di una trapunta presa dall'armadio, nella camera che era loro destinata per la notte, e avevano improvvisato un accampamento. Avevano messo tre robuste sedie in cerchio e, tenendo la trapunta ben tesa nelle loro mani, l'avevano fatta passare sulle spalliere. Poi si erano infilate sotto, portando con sé bambole e borsette. Lily Luna era anche in possesso di una grossa torcia. Si era tolta le scarpe e l'aveva infilata dentro una, in modo che restasse puntata verso l'alto, creando un ampio cono di luce.

- Cosa credi che stiano facendo quelle tre là sotto? – domandò pigramente Hanna.

- Si stanno raccontando i loro segreti, credo! – rise Ginny. E in effetti, le due piccole Malfoy stavano raccontando all'amica l'incontro con l'uomo misterioso, concludendo che era a causa del foglietto che avevano consegnato al papà di Lily, se si trovavano a dormire tutti da zio Blaise.

- Secondo voi è un uomo cattivo? Uno di quelli a cui dà la caccia papà? – chiese Lily.

- Sicuramente sì, gli adulti erano arrabbiatissimi, ne sono sicura. Però facevano finta di non esserlo, hanno fatto un mucchio di sorrisi. Poi, appena ci allontaniamo, li sentiamo parlare agitati. Zia Ginny e Hanna, invece, mi sembrano tranquille. – meditò Claire Malfoy, stendendosi sulla pancia e sbirciando con cautela sotto il bordo della trapunta.

Si sentì bussare leggermente alla porta, poi fece capolino la testolina di Whiskey.

- Chiedo scusa, signore! La professoressa Mac Gonagall chiede di voi, signore! La faccio entrare qui?

- Certo, Whiskey, con piacere! Falla accomodare!

***

Nello studio, al piano di sotto, i membri del Reparto Fenice stavano esaminando nel dettaglio le indagini svolte fino ad allora.

- Non abbiamo fatto un lavoro all'altezza, temo. Prima che la pergamena arrivasse anche a voi, avevamo catalogato il loro arrivo alla stregua di tanti messaggi di minaccia o di avvertimento che ci arrivano ogni giorno. Non l'abbiamo cestinata, perché a intuito qualcosa ci sembrava poco chiaro, ma devo ammettere che in questo lavoro ci sono troppe lacune. – sospirò deluso Harry Potter.

In realtà il lavoro di indagine era stato discreto, ma nulla più di un'operazione di routine, non un'indagine con brillanti intuizioni o approfondite analisi magico-babbane sui dati. E il Reparto Fenice era famoso proprio per questo.

- Abbiamo cominciato a ingranare un po' la marcia con la pergamena arrivata a Minerva Mac Gonagall, ma anche lì non sono soddisfatto. Vuoi che la situazione oggettiva non era facile, ma ci sono troppe cose che non vanno.

- Ragazzi. – scattò in piedi all'improvviso Hermione, con l'espressione sorpresa in volto. - Il disegno sulla pergamena...

- È una fenice, Hermione, una fenice rossa. Ci riguarda, ma è piuttosto comune. – le disse Susan, perplessa.

- No, no. Hai le foto di tutte le pergamene sul laptop, Michael?

- Certo, Fenice, tieni. – Michael, inconsciamente, si rivolse a Hermione con il suo nome in codice nella squadra. Quando avevano iniziato il lavoro sul campo, si erano dati dei nomi in codice e li usavano solo in azione.

Hermione febbrilmente fece scorrere le foto sul laptop, una dopo l'altra. Aveva ragione, se lo sentiva!

- Ragazzi, questi non sono un comune disegno di una fenice rossa. E non sono neppure veramente uguali tra loro! Questi sono i nostri tatuaggi. Guardate tra le piume della fenice. Questa è la pergamena che hai avuto tu, Terry, guarda tu stesso, ingrandisci al massimo!

- Non ci credo! – esclamò Harry, che si era affacciato sulla spalla di Terry, dandosi una manata sulla fronte.

- Come diamine è possibile?

- E la pergamena della professoressa Mac Gonagall? Lei non ha tatuaggi.

- Aspetta – rispose Terry, scorrendo le foto. – Ricordi? Le regalammo il ciondolo, fatto fare nella gioielleria di Diagon Alley... Diamine! Anche qui!

Si guardarono negli occhi. Non era una semplice indagine quella, era chiaro ormai. Era una minaccia venuta dal passato, ma non avevano idea di cosa potesse significare.

Il ritorno della FeniceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora