Harry era seduto da solo, nell'ufficio al Comando. Il cielo estivo era ancora chiaro, anche se l'ora era ormai tarda. Davanti a sé aveva i rapporti sui due arresti effettuati, ma i suoi occhi non mettevano a fuoco le lettere. La dolorosa consapevolezza di tutto quello che era accaduto lo spossava. Di una sola cosa era sollevato: di avere la possibilità di mantenere la parola data a Daphne. Aveva appuntamento con un giudice del Wizengamot, l'indomani mattina, per discutere del destino di Ron. Trovare un intruso alla Tana confermava le ipotesi fatte, inconsciamente, da Daphne: la mente di Ron era stata plagiata da qualcuno che non aveva scrupoli.
La porta si aprì bruscamente: George irruppe nella stanza senza bussare, agitato come il mare in tempesta.
George non aveva mai operato sul campo: lui era il Genio, quello delle idee brillanti che si sviluppavano di giorno in giorno nel suo laboratorio a Hogsmeade. Era l'uomo delle intuizioni divertenti, l'istrione che amava piombare al comando per mostrare la sua ultima trovata e riceverne il plauso. Tutto utile, tutto di guadagno per la causa. Ma non aveva mai provato la morsa nello stomaco, nel comprendere di aver rischiato, rischiato davvero, di perdere qualcuno.
La decisione di ascoltare Draco e Hermione, facendo traslocare la sua famiglia per qualche giorno da Bill, era stata impulsiva. Adesso quella stretta allo stomaco gli raccontava cosa sarebbe successo se. Se Daphne non avesse avuto dubbi. Se Draco non avesse giocato sporco con Daphne. Se Hermione non avesse parlato al momento giusto.
- Harry, chi è? Chi è quel maledetto?
Harry non era ancora sceso nelle celle di detenzione a vedere l'uomo catturato alla Tana. Aveva dato disposizioni a tutti di lasciarlo solo, senza compagnia o attenzione alcuna. Acqua e cibo erano stati fatti materializzare nella cella senza neppure la presenza di un elfo. Istintivamente, aveva deciso che l'isolamento sarebbe stato una misura necessaria a indebolirne l'autocontrollo, perché aveva davanti un avversario più forte, psicologicamente, di Ron Weasley.
Ronald era pericoloso come un animale ferito. Quell'uomo invece era freddo come un predatore.
- Calmo, George. Ce ne occuperemo domani.
- Domani? Maledizione, Harry! Era a casa mia!
- Lo so. Per questo ce ne occuperemo domani. Deve passare la notte in cella, dopo aver passato la giornata da solo come un cane. Deve pensare di essere quasi irrilevante, per noi. Un sassolino nella nostra scarpa. Deve rodersi nella consapevolezza di non averci dato che un piccolo disturbo.
Gli occhi di George erano fuori dalle orbite. Harry lo prese per le spalle, scuotendolo gentilmente.
- Tu sei il Genio, accidenti, George! Sangue freddo! Non conta quanto vorresti ucciderlo e quanta paura abbiamo avuto. Deve penare e noi dobbiamo farlo penare, capisci?
George alzò il capo al cielo, senza profferire parola. Poi rise e scosse il capo.
- Non do le dimissioni solo perché non mi avete mai assunto. Come fate? Come diavolo fate?
- Non lo so. Ci sono giorni che proprio non lo so. - sospirò Harry. - Vai da Angelina e dai ragazzi. Abbracciali per me, ok? Stanotte io la passo qui a studiarmi il caso di Ron per il Wizengamot.
- Gli altri?
- Ho mandato Draco, Hermione e Susan a Hogwarts. Hanno bisogno di riposo più di tutti. Neville e Blaise sono di piantone al San Mungo. Per fortuna le notizie che mi hanno mandato sono buone: Hagrid non subirà a lungo le conseguenze delle pozioni che gli ha somministrato Ron. Sono pesanti, ma in un paio di settimane, con le opportune cure, dovrebbe riuscire a smaltirne gli effetti. Ha mangiato e bevuto poco, ma è forte, lo sai. Terry e Michael dovrebbero aver quasi finito con i rilievi: dovevano passare prima dalla caverna e poi dalla Tana. Saranno qui a breve per fare rapporto. Vai, amico, non preoccuparti. Domattina però ti voglio qui. Non so se mi serve la tua testimonianza, ma ti voglio a disposizione. Lo salveremo.
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Il ritorno della Fenice
FanfictionIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...