Capitolo 4

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Gin sapeva che prima o poi quel gruppetto di vampiri sarebbe uscito dal locale e, per la prima volta da quando era una cacciatrice, dovette ammettere che le sarebbe dispiaciuto non poco dover salutare Dean per continuare la caccia.
Le cose però non andarono come aveva immaginato: inaspettatamente furono i due fratelli a congedarsi dalle ragazze, e lei non poté fare a meno di notare che se ne andarono poco dopo l'uscita dei tre vampiri.
Maya capì che non sarebbe riuscita a trattenere la sua amica al pub, così la sommerse di raccomandazioni prima di salutarla.

Gin era armata e pronta per la caccia: girava sempre con un coltello in argento nascosto addosso, era molto antico e sopra vi fece incidere dei simboli di origine celtica contro le creature maligne; tutto il resto delle armi (pistole, paletti, coltelli e quant'altro) le lasciò in macchina. Quella sera però indossava anche i bracciali.
I bracciali potevano essere usati solo dalle amazzoni, facevano da scudo contro qualsiasi colpo, persino contro i proiettili, inoltre facendoli vibrare l'uno contro l'altro generavano una fortissima onda d'urto in grado di annientare i nemici. Erano costruiti con una lega speciale e segreta, avevano un aspetto scintillante e dorato con incisioni complesse, quando li indossava Gin si copriva le braccia con le maniche lunghe per nasconderli evitando così sguardi indiscreti.

Uscì dal locale cautamente, vide i due fratelli salire in auto notando il loro interesse nei confronti dei vampiri i quali naturalmente se ne accorsero, non gradivano essere braccati.
Gin si accorse dello strano comportamento dei fratelli: anche se fossero stati cacciatori davanti ad un locale pieno di gente avrebbero certamente agito senza farsi notare, restando nell'ombra come faceva lei.
D'un tratto pensò: dovevano essere Sam e Dean Winchester. Non li aveva mai incontrati ma erano famosi e le loro imprese le conoscevano tutti; cacciatori fin da ragazzini erano diventati una leggenda, come loro padre John.
Gin fece ciò che l'istinto le suggerì, passò dietro ad alcune auto e si avvicinò a quella dei due fratelli.
"Wow non posso crederci sono proprio loro" pensò tra sé "Hanno un'Impala nera del'67, muoio dalla voglia di aprire quel cofano!".
Quello però non era esattamente il momento giusto per sporcarsi le mani di olio, era nel bel mezzo di una caccia e non doveva perdere la concentrazione.
Si accovacciò vicino allo sportello posteriore e con gran velocità lo aprí saltando all'interno dell'auto.
I due fratelli si girarono di colpo e sul loro viso comparve uno sguardo misto tra sorpresa e disapprovazione.
"Ok ragazzi Winchester, direi che è arrivato il momento di fare le vere presentazioni" il tono di Gin era serio e nessuno dei due rispose.
"Io sono una cacciatrice, mi chiamo Ginevra Spencer. Ora ditemi, cosa ci fate qui? La vostra fama vi precede e di solito quando ci siete voi c'è anche qualcosa di grosso in giro".
Sam si girò di scatto, aprì il vano portaoggetti e si mise a frugare velocemente.
Intanto Dean si ricompose e rispose sprezzante: "Tesoro, capisco che per te sia difficile resistere alla vista di un bel ragazzo come me su un'Impala nera del 67', però se vuoi continuare la nostra conversazione possiamo trovare un modo e un momento migliore di questo ;)".
Gin si indignò non poco per le parole arroganti dette dal cacciatore, giusto fino a poco prima nel pub erano parecchio in sintonia.
"Ok trovato!" annunciò Sam.
"Trovato cosa Sam?" disse Dean incuriosito.
"Dean leggi qui sul diario di papà. È lei, è la ragazza che stiamo cercando: Ginevra Spencer, un'amazzone".

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora