Capitolo 46

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"Non posso ancora crederci... Ho visto così tanto sangue come mai nella mia vita. Era una scena raccapricciante e macabra: il corpo di quella povera ragazza martoriato da strani morsi. Ma che genere di bestia potrebbe mai fare una cosa così?!".

Paul iniziò a raccontare quello che aveva visto.
Viveva sopra il suo negozio.
Qualche sera precedente sentí dei rumori strani provenire dal magazzino. Erano le 21 e ormai aveva chiuso da un paio di ore. Era certo che non ci fosse più nessuno, prima di chiudere e inserire l'allarme faceva sempre un giro di controllo per assicurarsi che clienti e dipendenti se ne fossero andati. Scese di sotto e si diresse al magazzino, i rumori si facevano sempre più insistenti, si sentiva una ragazza lamentarsi e supplicare che non le venisse fatto nulla di male. Quando accese le luci di colpo udì il frastuono di vetri rotti, i malviventi stavano scappando da qualche finestra, non poteva certo affrontarli da solo, così li lasciò andare pensando che comunque avrebbe potuto attingere alle telecamere di sorveglianza per identificarli. Quando entrò nel magazzino vide una gran confusione: scaffalature per terra, tutta la sua merce sparsa ovunque e in parte danneggiata, poi vide una scia di sangue. La seguí fino a trovare per terra il corpo immobile della ragazza, doveva aver avuto 20 anni; aveva cercato di difendersi ma evidentemente non ci era riuscita. La cosa strana era che, nonostante fosse morta da pochi minuti, il viso era bianco pallido, quasi esanime, come se tutto il suo sangue le fosse stato succhiato via, oltre al fatto che braccia e collo erano ricoperti da strani morsi. C'era un'altro particolare che non si spiegava: com'era possibile possedere tanta forza da piegare le inferriate alle finestre? E in così poco tempo? Chiamò la polizia che lo interrogò, ma venne subito liquidato dicendo che poteva trattarsi di una drogata che se l'era cercata.

Gin e Dean si guardarono, sapevano benissimo che la droga come la intendono gli umani non c'entrava nulla, ciò che era accaduto era sicuramente opera dei vampiri.
"Ragazzi non guardatemi così. So che è assurdo ma vi sto raccontando quello che ho visto, non sto mentendo" disse Paul costernato.
Gin si alzò dalla sedia e andò al tavolo da lavoro, il suo volto era serio e cupo, si sentiva tremendamente in colpa per quella ragazza. Le vicende degli ultimi tempi l'avevano distratta e non era più andata a caccia per eliminare il nuovo gruppetto di vampiri che si aggirava nella zona.
"Lo so che non stai mentendo" rispose la cacciatrice freddamente.
"Gin... Cosa... Cos'hai intenzione di fare?" domandò Paul, aveva paura di sentire la risposta.
Gin prese un cacciavite e lo lanciò verso un bersaglio che aveva appeso al muro del garage (Ash ci giocava spesso a freccette), colpendone perfettamente il centro.
Paul rimase esterrefatto.
Si rivolse a Dean dicendo: "Io non so cosa voi facciate, ma eliminate quella feccia che ha massacrato quella povera ragazza prima che ci siano altre vittime".
Dean annuì semplicemente.
"Gin stai attenta, sei pur sempre la mia cliente preferita e il miglior meccanico della zona" disse Paul, nonostante la battuta il suo sguardo era preoccupato, si era affezionato parecchio alla ragazza.
Gin gli si avvicinò e gli disse sorridendo: "Stai tranquillo. Faremo tutto il necessario per risolvere la situazione".

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora