Capitolo 85

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Era terribile rivivere la morte di Jake.
Gin era angosciata, si era smarrita e si sentiva sola, non riusciva a trovare un solo motivo per il quale valesse la pena lottare.
"Vedo che ho colpito nel segno. Stai cedendo... Pensavo che per essere una cacciatrice avessi più resistenza. Però sento che nascondi ancora qualcosa, un segreto potente. Come fai a tenerlo celato, chi ti sta proteggendo?!".

Gin chiuse gli occhi, da quelle parole aveva capito tutto: era prigioniera nella sua stessa mente, quella maledetta strega era riuscita ad invaderla e la stava attaccando nei suoi punti deboli.
Era un bene che non fosse ancora riuscita a capire le sue origini amazzone, ma non sapeva per quanto ancora avesse resistito.
Doveva combattere e reagire ma non riusciva a trovare nulla di positivo che la aiutasse, tutto era nero e doloroso, la solitudine e i sensi di colpa la opprimevano.

"Gin...".
La cacciatrice girò la testa e vide il suo patrigno che si stava alzando da terra.
"Gin... Mi hai lasciato morire qui dissanguato...".
"Jake... No... No... Eri morto! Ti ho sentito il polso non avevi più battiti... Io ho provato in tutti i modi a salvarti ma eri già morto...".
"Tu... Dopo tutto quello che ho fatto per te mi hai lasciato crepare su quel pavimento freddo!" infierí di nuovo lui.
"No basta, ti prego! Non tu! Non posso sopportare anche questo!" implorò Gin.
"Ma la cosa peggiore è che sono morto a causa tua! Nonostante non centrassi nulla perché volevano te, mi uccisero e massacrarono il mio corpo! Sei stata la mia disgrazia!!! NON AVREI MAI DOVUTO PRENDERTI CON ME!!! SEI UN MOSTRO!!!" inveí Jake.
"NO!! NO NON È VERO!!" gridò Gin, era avvilita e affranta, al limite della sopportazione.
Corse fuori dal garage per fuggire via il più lontano possibile da tutto, inciampò nelle radici della vecchia quercia e cadde a terra sbattendo la testa perdendo ancora i sensi.

"Ginevra... Ginevra, tesoro... Rialzati e combatti!" disse di nuovo quella voce.
"Diana... Diana sei tu?" chiese Gin frastornata.
"Si Ginevra sono io. Non preoccuparti quell'essere malvagio non può sentirci, siamo protette. Devi reagire, tu sei una guerriera amazzone, sei più forte di così" la incoraggiò Diana.
"Ti prego aiutami, dimmi cosa devo fare!".
"Tu sai chi sei, conosci la realtà... Guardati al polso e capirai tutto".
"Diana! DIANA NO TI PREGO! NON LASCIARMI!".
Ma anche lei se ne andò.
Gin non comprese subito il senso di quelle parole, era accecata dal dolore e dallo sconforto, aveva perso la fiducia in sé stessa e provava una gran solitudine.
Nella sua vita aveva dovuto rialzarsi in piedi troppe volte e sempre da sola, Jake fu l'unica persona che le avesse mostrato affetto ma a causa sua era morto e tra l'altro assassinato.
Pensò che più andava avanti più altre persone avrebbero potuto correre lo stesso rischio, compreso Dean. Qualunque cosa lei facesse, lui era sempre in pericolo e non poteva accollargli anche questo fardello.
Lui e Sam erano predestinati a qualcosa di grande e stavano lottando e resistendo con tutte le loro forze per contrapporsi alla fine del mondo. Se anche lei vi avrebbe preso parte, gli equilibri si sarebbero rovesciati e in un modo o nell'altro avrebbe causato quel punto di rottura che proprio i due fratelli stavano evitando che accadesse.
Doveva allontanarli, doveva lasciare l'amore della sua vita.

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora