Capitolo 43

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Gin si recò alle rovine, non sapeva se il rituale del richiamo trovato sul diario avrebbe funzionato ma tanto valeva provarci.
Quelle rivelazioni l'avevano sconvolta.
Era tutto vero? No doveva essere un brutto incubo dal quale si sarebbe presto svegliata.
Non voleva più essere ciò che era, voleva un vita normale come tutte le altre persone, non voleva essere il mezzo per avviare la fine del mondo.

Accese il fuoco sacro, si sedette su una roccia e chiuse gli occhi, iniziò a concentrarsi pensando intensamente a Diana, non l'aveva mai contattata in questo modo da quando era partita ma ora aveva bisogno di spiegazioni.
"Ginevra..." si sentí improvvisamente rimbombare una voce nel fuoco.
L'amazzone aprì gli occhi e vide le fiamme più vivide, le sembrava di vedere un volto così si avvicinò.
"Ginevra sei diventata splendida. Sei una degna discendente delle amazzoni, la nostra stirpe divina" continuò quella voce "Non essere diffidente, parlami sono Diana".
"Come faccio a sapere che sei davvero tu, potresti essere un demone o un angelo o chissà quale altra creatura" rispose scettica Gin.
"Sei tu ad avermi cercata e questo dovrebbe già essere una prova inconfutabile. Noi amazzoni non possiamo celarci per qualcos'altro, generiamo e inseguiamo solo la verità, combattiamo per la giustizia e per il bene del nostro mondo" proseguì la voce proveniente dalle fiamme "Perché mi hai contattata?".
"Io... Ho bisogno di risposte. È vero che potrei essere il mezzo per la distruzione del mondo? Perché non mi hai mai messo al corrente di questo? Hai lasciato che diventassi una cacciatrice, mi hai addestrata e mi hai lasciato armi e quant'altro per combattere. A quale scopo se poi comunque dovrei passare la vita a nascondermi per non essere trovata? IO NON VOGLIO TUTTO QUESTO! IO NON SONO UN'AMAZZONE! IO NON SONO COME VOI!!!!" si sfogò Gin in lacrime "È per questo che la mamma scappava sempre? È per questo che è morta?!".
"Ginevra non potevo svelarti questa realtà, non eri pronta, saresti stata ancora più in pericolo" Diana fece una pausa e poi proseguì dicendo "Tua madre non aveva le nostre capacità e fece le sue scelte. Noi amazzoni portiamo un grande fardello: discendiamo dagli Dei dell'Olimpo. Tu sei una figlia di Zeus, nel tuo sangue scorre quello di una divinità, e nelle mani sbagliate potrebbe diventare un'arma potentissima tanto da distruggere i cieli e la terra. Ascoltami, tu sei più forte di così e non mi riferisco solamente alle tue capacità di amazzone, ma anche al tuo lato umano. E' quello che ti permette di continuare a essere ciò che sei, che ti rende unica, non è mai esistita una mezzo-sangue umana e amazzone. Questo ti rende imprevedibile e se lo vuoi davvero anche introvabile, nessuno potrebbe percepirti se sfrutti al meglio le tue caratteristiche. Hai deciso di vivere e di accettarti, hai deciso di metterti al servizio di qualcosa di più grande anche se rischi la tua stessa vita, continua a farlo e non perderti d'animo".
"E se fallissi? Morirebbero tutti a causa mia! Come posso diventare tutto questo Diana? Tu sei lontana e io ho bisogno del tuo aiuto" disse Gin in lacrime.
"Bisogna sempre mettersi in gioco e combattere per ciò in cui si crede, sono certa che non fallirai. Mia cara non hai alcun bisogno di me perché tutto quello che potevo insegnarti te l'ho tramandato. Devi scoprire da sola ciò che puoi davvero diventare. Impugna la spada e l'arco, indossa l'armatura con i bracciali, difenditi con lo scudo, diventerai sempre più potente e il tuo fisico più resistente. Ricorda: lottare per qualcosa e per qualcuno ti darà la forza necessaria per affrontare qualsiasi nemico. Ginevra, hai trovato l'amore, lotta per quello" concluse Diana.

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora