Capitolo 11

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Passò un mese da quando i fratelli Winchester avevano lasciato il garage di Gin e non si erano più visti nei paraggi, nemmeno al pub di Ellen: se n'erano andati.
Gin non sapeva come sentirsi, non le avevano dato neanche la possibilità di spiegarsi, si chiedeva se meritasse davvero questo trattamento.
Era veramente un mostro? Questa e altre domande inondavano la sua mente, di conseguenza iniziò ad isolarsi più del solito.

Era sabato sera Maya e Kate preoccupate per la loro amica andarono a casa sua.
Fecero parecchia fatica a convincerla ad uscire, quei due fratelli Winchester l'avevano trattata malissimo e le due ragazze avrebbero voluto dare loro una lezione.
Così si recarono con la macchina di Kate al Roxy Road Pub, speravano che un po' di compagnia avrebbe contribuito a tirarle su il morale.
Ellen la vide molto abbattuta, decise perciò di parlarle apertamente: "Gin aiutami a portare su le birre".
Gin la seguì nella cantina, non sapeva se aspettarsi una ramanzina o parole di conforto, ma conoscendo Ellen forse più la prima.
"Avanti tesoro sputa il rospo" disse Ellen.
Gin non aveva voglia di parlare, la guardò e basta.
"Senti capisco che non è nel tuo carattere tirare fuori ciò che hai dentro, ma non risolverai nulla neanche facendo così".
Ellen aveva ragione, aveva bisogno di confidarsi con una persona amica.
"Ho perso la mia famiglia e agli amici non posso raccontare tutto ciò che sono. I soliti cacciatori sono sempre alla ricerca di un mostro da eliminare, per loro o è bianco o nero. Una volta John Winchester mi disse che i cacciatori stessi possono diventare dei mostri: a furia di sconfiggere il male si cambia, non si crede più che quello che è diverso possa essere anche buono. Allora non capivo perché mi disse queste parole, ma adesso hanno un significato ben preciso. Conosco poco le mie abilità e magari potrei fare del male senza rendermene conto. Ellen io non sono malvagia ma esponendomi troppo rischio la mia vita e la vostra, è meglio che me ne stia nell'ombra e che smetta di cacciare. Sono stata con i due fratelli Winchester solo poche ore eppure sentivo che potevo fidarmi di loro, e poi con Dean... Si è rivelata tutta un'illusione. Sono spariti senza dare spiegazioni. Sono sola, come mia madre".
"Finalmente lo hai detto, il tuo più grande dolore è tua madre: Gin tu non sei lei, hai scelto una vita diversa, hai accettato ciò che sei e soprattutto non sei un mostro. E la dimostrazione di questo sta nel fatto che tanti di noi ti vogliono bene per ciò che sei e per ciò che fai, senza essere manipolati. I tuoi poteri sono un mezzo da utilizzare contro il male e devi continuare a farlo" rispose Ellen alla confidenza di Gin.
Poi continuò: "Per quanto riguarda Dean Winchester, perché mi sono accorta che ti sei innamorata di lui e, credimi l'amore può nascere anche in poche ore, posso solo consigliarti di seguire il tuo cuore. Lui è un cacciatore da una vita e ne ha affrontate parecchie perciò sarà dura abbattere le sue barriere, sappi però che è un ragazzo nobile e generoso sotto la sua maschera da duro, ha sofferto tanto nella sua vita. Ho visto come ti guardava e dammi retta tu non sei una delle sue solite conquiste di una notte, sei senza dubbio entrata nei suoi pensieri".
Gin si sentiva meglio grazie alle parole confortanti di Ellen.
No, lei non era una debole e non avrebbe smesso di cacciare, doveva continuare ad usare le sue abilità per un giusto scopo.

La serata trascorse piacevolmente, Gin era tornata quella di sempre e più determinata di prima.
Rimanevano solo due cose da risolvere: primo perché i fratelli Winchester la stavano cercando? Doveva andare a fondo in questa storia.
Secondo: era davvero innamorata di Dean?
Mentre si stendeva nel letto, si ripromise che l'indomani avrebbe cercato una soluzione a tutti i suoi dubbi.

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora