Capitolo 90

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"Gin... Rispondimi, so che puoi sentirmi" disse Dean.
L'amazzone alzò il volto ma non vide nessuno, sentiva qualcuno che la stava chiamando ma temeva fosse qualche altro spettro dei suoi ricordi, così rispose affranta: "BASTA! NON VOGLIO ASCOLTARE PIÙ NESSUNO! VOGLIO RESTARE SOLA!".
"Gin, sono Dean!" tentò nuovamente il cacciatore.
"Dean?! No... No devi essere qualche altro incubo... No ti prego non tu... Non potrei sopportare le tue parole di disprezzo!!".
"Gin sono io, non sono una finzione credimi... Non posso vederti così, reagisci!".
"Come puoi essere davvero tu? Non è possibile! VATTENE!".
Gin era sotto torchio da quella maledetta strega, Dean si chiedeva come potesse fare per convincerla che era tutto vero, che la voleva aiutare.
"Gin, te lo giuro sono io. Non sono fisicamente vicino a te ma ho trovato un modo per comunicare. Voglio che adesso ti concentri solo sulla mia voce e nient'altro, va bene?".
Le sue parole non avevano alcun senso, com'era possibile tutto ciò?
Una cosa però era diversa da tutte le altre visioni: in quel momento non provava alcuna sensazione di angoscia.
"E se fosse davvero lui?" pensò tra sé, così non disse nulla e stette in ascolto.
"Gin non ho molto tempo. Concentrati solo sulla mia voce, ripensa a tutti i bei momenti che abbiamo passato insieme. Ripensa alla prima conversazione che abbiamo avuto al pub quando ci siamo conosciuti, alla nostra passeggiata sulla spiaggia, alla prima volta che abbiamo fatto l'amore. Ripensa alla nostra discussione su come volevamo riparare l'Impala. Ripensa a tutta la tua vita, alle cose belle e a quelle brutte. Tu sai cosa c'è di vero e cosa è stato distorto con l'inganno, quella maledetta strega vuole annientarti, vuole farti cedere. La Gin che conosco io, quella di cui mi sono innamorato, è una coraggiosa cacciatrice che non si lascia abbattere e che continua a lottare".
"Dean..." disse lei con un filo di voce mentre stava piangendo.
"Sono qui".
"Dean... Mio Dio... Sei veramente tu...".
"Si tesoro, adesso voglio che ti rialzi e che esci da questo incubo, sei in grado di sconfiggerla. Gin..." continuò Dean sentendo che il tempo stava per finire "Io sono qua, sono qua per te. Ricorda non sei sola, ci sono io con te, e tu sei sempre con me. Ti amo Gin".
"Dean... Anch'io ti amo" ma dopo queste parole Gin non sentí più nulla "Dean... Dean... No... Ti prego... Non andartene!".

Era lui, ne era certa. L'aveva trovata, era riuscito non si sa come a raggiungerla in tutta quella desolazione senza farsi scoprire e correndo un grosso rischio.
Come avrebbe potuto fare una cosa del genere se non l'avesse amata davvero o se avesse pensato che lei fosse un mostro?
Il suo sguardo si spostò sul braccialetto in pelle che indossava e subito capí il significato delle parole di Diana: quello era l'oggetto più prezioso che aveva e apparteneva all'amore della sua vita.
La sua mente iniziò a riaprirsi e tutti i ricordi più belli riaffiorarono.
Dean, Sam, Kate e Maya, e poi c'erano Ellen e Ash, loro erano là fuori che la stavano aspettando.
E poi c'era Jake: lui era il suo papà, il suo pilastro che l'aveva amata e sostenuta in ogni situazione.
Diana che con la sua presenza e i suoi insegnamenti l'aveva resa un'amazzone.
E infine sua madre Nancy: non era certa che fosse stata orgogliosa di avere una figlia con queste capacità, ma Gin le voleva comunque bene ed era fiduciosa che un giorno si sarebbero riabbracciate.
Tutte queste persone credevano in lei, contavano sul suo ritorno e volevano starle vicino, come del resto anche lei aveva fatto con loro.

Lei era Ginevra Spencer, una donna, un meccanico, una cacciatrice e un'amazzone e avrebbe tirato fuori tutta la forza che aveva dentro per affrontare quella creatura infernale e annientarla una volta per tutte.

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora