Capitolo 14

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Quel capannone era un labirinto di macchinari che Gin non aveva mai visto, forse si trattava di una fabbrica tessile abbandonata da tanto tempo, vide anche dei vecchi computer ammassati in un angolo.
Le luci al neon erano tremolanti e l'aria satura di zolfo, perlomeno c'erano delle ventole in alto ai finestroni che giravano.
Gin avanzava sempre di più eliminando altri sigilli messi contro Castiel e stendendo altri tre demoni con la cerbottana, prima li addormentò con dei dardi contenenti cloroformio e poi usò di nuovo quelli speciali.
Arrivò finalmente in fondo allo stabilimento e tenendosi nascosta riuscì ad intravedere Sam, Dean e un signore con la barba e il cappello che doveva essere Bobby.
Erano legati ad un pilastro con della corda e certamente erano stati picchiati, notò dei lividi in faccia e delle ferite, aveva l'impressione che Dean stesse sudando, magari aveva la febbre per qualche infezione in corso.
L'ultimo sigillo era posto vicino ai tre cacciatori ma c'erano altri demoni di guardia.
Sperando nella richiesta che aveva fatto a Castiel, tornò indietro di qualche passo e cercò in alto i rivelatori di fumo, si accostò a quello più vicino e vi accese vicino l'accendino. Dopo qualche secondo suonò la sirena dell'impianto antincendio e diversi getti iniziarono spruzzare acqua dal soffitto.
I demoni cominciarono a dimenarsi a causa delle ustioni provocate dall'acqua santa che scendeva, era venuto il momento di intervenire: saltò sul pavimento e andò incontro a quel caos, era armata con la pistola e sparò contro i primi che le si scagliarono davanti.

Gin era un'abile combattente, l'addestramento con Diana le permise di potenziare le sue capacità ma anche di apprendere diversi stili di combattimento, la maggior parte delle creature che affrontava le andavano addosso senza alcuna mossa e lei, da astuta amazzone che era diventata, sfruttava a suo vantaggio questa loro goffaggine e tutte le debolezze che riusciva a cogliere.

Non riuscivano neanche a sfiorarla talmente era veloce: l'amazzone riusciva ad evitare tutti i colpi e negli attimi successivi era lei ad attaccarli con calci e pugni usando qualsiasi cosa che trovava e con tutta la forza che aveva.
Il piano dell'acqua santa era andato a buon fine: i demoni erano indeboliti e furono tutti abbattuti.
Si avvicinò ai fratelli Winchester e parlò loro con tono preoccupato: "Sam, Dean, state bene? Rispondentemi!".
Tentò di svegliarli scuotendoli ma nulla, nessun cenno.
"Quel bastardo li ha drogati: poco fa ha iniettato ad entrambi una specie di siero non saprei cosa, hanno preso ad avere delle allucinazioni e poi svennero entrambi. Ho tentato di tenerli svegli ma niente. Tu piuttosto chi diavolo sei?!" chiese l'uomo legato insieme ai fratelli.
"Tu devi essere Bobby. Io sono una cacciatrice, mi chiamo Gin" gli rispose la ragazza, che intanto riuscì a liberare tutti e tre tagliando le corde ai polsi e alle braccia.
"Tu? Tu sei Gin? Quella Gin? L'amazzone? Ma come diavolo hai fatto a trovarci?" disse sorpreso Bobby.
"Ah benvenuta" disse una voce sconosciuta "Devo dire che sei veramente uno schianto per essere una cacciatrice. Sei venuta a salvare i tuoi amici immagino. Finalmente l'amazzone si è rivelata! Sapevamo che i due fratelli Winchester erano sulle tue tracce e li abbiamo usati per intrappolarti".

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora