Capitolo 21

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"Com'è potuta succedere una cosa del genere?! Avevamo deciso di tenerla fuori! Come ha fatto a trovarci?!" disse Dean sconvolto.

Lui e Sam avevano un piano: una volta fermato tutta quella marmaglia di demoni succhia sangue, sarebbe tornato da lei. La loro vita insieme non sarebbe mai stata normale, a conti fatti erano cacciatori, ma ci avrebbero provato: desiderava averla al suo fianco, voleva stringerla a sé e farla sua. Ma prima di tutto doveva proteggerla, tenerla al sicuro e nascosta come era stato fino a quel momento, il suo sangue era prezioso e ricercato da parecchie carogne.

"Sono stato io a condurla qui, avevate bisogno di aiuto e io non potevo intervenire. Serviva qualcuno che potesse affrontare i demoni e spezzare gli incantesimi" disse Castiel.
"Dovevo immaginarlo che avresti fatto una cosa del genere. Quando si ha davvero bisogno del vostro aiuto, voi angeli trovate sempre qualche scusa per non fare niente!" gli rispose Dean amaramente, era deluso e afflitto.
"È stata una sua scelta quella di venire a salvarvi, francamente non pensavo che le cose andassero in questo modo" continuò Castiel.
"Cosa intendi dire? Volete porca miseria spiegarmi una volta per tutte perché un'amazzone giace inerme tra le mie braccia e con una leggera ferita al braccio quando è risaputo che sono fisicamente molto più forti di noi umani?!" disse Dean spazientito.
Sam e Castiel si guardarono, poi il primo iniziò a spiegare: "Dean lo sai anche tu che Gin è una mezzo-sangue".
"Si lo so, e con questo? Nel suo sangue scorre comunque la linfa divina giusto?" domandò Dean.
"È esatto ma le conseguenze di certi attacchi, come l'utilizzo dei bracciali, sul suo corpo sono comunque dure da sopportare, la indeboliscono terribilmente ed è solo grazie al suo sangue divino che il corpo si rigenera completamente dai danni subiti durante gli scontri; è il suo sostentamento, senza di esso il suo corpo umano crollerebbe" disse Sam.
"Quindi mi stai dicendo che è in questo stato perché non ha più la sua linfa vitale? E perché se ne è privata?" chiese nuovamente Dean.
"Lo ha fatto per salvarti" intervenne Castiel "Eri in fin di vita, principalmente a causa della ferita che avevi al fianco. Hai assunto qualche goccia del suo sangue, dove era contenuta quasi tutta la sua linfa vitale, in questo modo le tue cellule si sono rigenerate e ti sei ripreso".

Dean non poteva crederci: quasi non si conoscevano e non si vedevano da più di un mese, il destino li aveva fatti incontrare al pub ed era scattata subito una scintilla nonostante nessuno di loro due sapesse chi era veramente l'altro. Inoltre malgrado i pericoli, lei era intervenuta per salvarli e si era poi sacrificata per lui.
Qual'era il significato di tutto questo?

Ora però era lei ad avere bisogno di aiuto, il suo polso era debole ed era diventata pallida, era rimasta davvero a corto di energie, in più era ferita al braccio e chissà quali danni doveva aver subito in tutti quegli scontri.
Improvvisamente sentí la sua mano che cercava con fatica di stringere la sua, poi aprí gli occhi e con un filo di voce disse: "Dean, Dean sei salvo".
"Gin non parlare adesso, vedrai che andrà tutto bene" rispose Dean stringendola a sé.
"Portami a casa. Cerca tra le mie cose... I raggi della luna piena... I bracciali mi aiuteranno... Ti prego portami a casa".
Gin pronunciò queste ultime parole e poi svenne nuovamente tra le braccia del suo cacciatore.

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora