Capitolo 92

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Mentre le fiamme stavano consumando gli ultimi pezzi di legna, Gin prese il telefono dallo zaino ma era spento, probabilmente la batteria si era scaricata.
I bracciali iniziarono a brillare, segno che il suo corpo era al limite, incominciò a dolerle la testa, non mangiava da giorni e le lacerazioni ai polsi andavano pulite e medicate per evitare che si infettassero. Aveva bisogno di aiuto ma non aveva modo di contattare nessuno in mezzi ai boschi e senza telefono, così raccolse tutte le sue cose e decise di andare da Ellen.
Mentre saliva in macchina sentì uno strano senso di nausea e le girava la testa, si guardò allo specchietto e si rese conto che era un disastro, voleva solo stendersi sul letto e dormire; si accorse inoltre di avere un ferita sulla fronte, faceva parecchio male, era gonfia e tutto intorno si sviluppò un livido blu-nerastro.
"Perfetto" pensò tra sé sorridendo mentre guidava "Se dovessero fermarmi per strada in questo stato cosa potrei dire? Che sono stata fatta prigioniera da una strega per giorni ma che sono riuscita a sconfiggerla e poi l'ho cremata in mezzo ai boschi?!".

Pensò alla prima cosa che avrebbe voluto fare: finire tra le braccia di Dean. Più di tutto il resto avrebbe voluto abbandonarsi tra le sue braccia, ma sapeva che ciò non era possibile, così si sarebbe accontentata di sentirlo per telefono sempre che fosse stato raggiungibile.
Giurò a sé stessa che un uomo così straordinario non lo avrebbe mai incontrato neanche in una vita eterna, era grata a Dio che glielo avesse fatto incontrare, lo avrebbe difeso con tutta sé stessa, lui era l'unica cosa importante della sua vita.

Era l'alba: Gin arrivò al pub.
Quando spense il motore era talmente debole che riuscì a mala pena a scendere dall'auto per dirigersi all'entrata; la nausea e le vertigini erano aumentate parecchio. Tutta la sua linfa vitale era stata usata per tenerla in vita quando era ostaggio della strega, una persona umana non avrebbe resistito così a lungo.
Fu Ash ad accorgersi per primo del suo ritorno, non aveva dormito granché e avendo sentito il rumore di un'auto uscì dal locale per controllare.
"GIN! GIN! SEI TU!!!" esclamò l'amico in preda all'entusiasmo "Ellen, Kate, Maya, presto venite fuori!".
"Ash dammi una mano" Gin non fece in tempo a pronunciare quelle parole che si accasciò per terra tremando.
"Gin... Gin dai bellezza su guardami. Come stai sei ferita?" chiese Ash preoccupato dopo averla sollevata da terra.
"Mi fa male ovunque" si lamentò lei.
"Ragazze venite!!!" urlò ancora Ash mentre entrava nel pub sostenendo l'amazzone per un braccio.
"Ash ma che diavolo..." Ellen si bloccò di colpo nel vederla "GIN! GIN! Non ci speravo quasi più!!".
"GIN!!!" gridarono Kate e Maya piangendo di gioia quando la videro nel pub.

Ash e le due amiche sistemarono un divano nel salone e la aiutarono a stendersi sopra.
Ellen prese la valigetta del pronto soccorso e iniziò a disinfettare e medicare tutte le lacerazioni.
La aiutarono a svestirsi e a lavarsi, ma non volle togliere assolutamente i suoi bracciali "Ragazzi... Io non mi sento per niente bene".
"Tesoro datti del tempo, è già un miracolo che tu sia qui e che ne stia parlando" le rispose Maya.
"No, non è quello, ho un forte senso di nausea. Io sto per..." Gin si alzò di scatto e iniziò a vomitare per terra schiuma e sangue.
Dopo qualche ora la situazione non migliorava: sudava freddo, era pallida in volto e continuava a rimettere, inoltre non riusciva a tenere giù neanche un sorso di acqua.
"Non può continuare così, dobbiamo potarla in ospedale" disse Kate rivolgendosi agli altri.
"No! Io non mi muovo di qui. Vedrete che passerà... Quella vecchia stronza mi stava avvelenando mentre ero prigioniera, i bracciali stanno lottando per farmi espellere tutto il veleno" rispose Gin febbricitante "Vi prego chiamate Dean".

L'Amazzone E Il CacciatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora