Capitolo 13

2.9K 140 11
                                    

La scorsa notte, non avevo chiuso occhio.

Ero troppo presa da quello che era successo e dai troppi avvenimenti che avevano movimentato o meno la serata. Dopo che Nathan mi aveva riportata a casa, mi ero completamente infilata sotto le coperte a pensare per tutta la notte. Ero felicissima del fatto che si fosse dichiarato ma allo stesso tempo un po' scossa dalla sua rivelazione. Perciò ero molto decisa ad andarci piano, almeno per ora.

Sono solo le 6:30 del mattino. Fuori è ancora buio. Oggi, era prevista un'assemblea a scuola per i rappresentanti del 3° e 4° anno, quindi sarei potuta rimanere a dormire per tutto il tempo. In realtà avrei tanto voluto vedermi con Nathan ma ciò non sarebbe stato possibile fino a domani, dato che era andato a trovare suo padre a Manhattan.

Perciò non avevo idea di cosa fare questa mattina. Pensavo di andare a fare shopping con Vale Benny e Georgia, ma sinceramente avevo la testa tra le nuvole per farlo, soprattutto perché sentivo che mi mancava qualcosa.. sentivo un vuoto che ostacolava un po' la mia felicità.

So solo che riguardava Harry. Mi mancava da morire. Non sapevo come dirgli che ero pronta a conoscere meglio e fare il grande passo con Nathan, prima o poi. Non sapevo neanche se dirglielo, visto che di me non gliene importava più niente. Ieri ci sono rimasta malissimo. Mi aveva trattata male. Non so cosa gli sia preso. So solo che adesso avrei voglia di stringerlo tanto. Chissà se gli manco, cosa farà, se è arrabbiato, se mi pensa.. giuro che ci sto male, insomma.. è la persona che è stata al mio fianco sempre, ogni giorno della mia esistenza.

La persona che mi ha insegnato a sbucciare una mela, a migliorare in francese, a fischiare, a giocare alla play station, a non mangiarmi più le unghia, a nuotare, a mantenere calma durante i compiti in classe.. insomma.. è una parte importante della mia vita. Non posso lasciarlo andare via così.. non voglio che accada.. non voglio.. quindi.. penso che oggi in primis, andrò a parlargli.

Se c'è una cosa che mi ha insegnato per la quale lo ringrazio, è fare sempre la prima mossa se si tiene veramente a qualcuno o a qualcosa. E lui è troppo importante. Lo voglio troppo bene. Adesso, penso proprio che mi alzerò, è prestissimo e so che me ne pentirò per un giorno che posso dormire quanto voglio ma.. mi pentirei e starei ancora peggio se perdessi Harry. Il mio secondo fratello maggiore.

Che bei ricordi che ho di noi due insieme. Ricordo quando a 10 anni una volta mio nonno ci portò con lui in barca, nell'amo di Harry aveva abboccato uno sgombro e nel mio una spigola. Ricordo che non riuscivo a tirarla perché faceva molto forza ed ero entusiasta perché sarebbe stato il mio primo pesce. Harry, visto che ero in difficoltà mi aiutò a tirarlo ma.. aveva meno forza di me a quel tempo e il pesce gli scappò. Ero così infuriata che poi mi regalò il suo sgombro per farsi perdonare. A me non è mai importato di quello sgombro che poi abbiamo mangiato. Ma del fatto che voleva aiutarmi a prendere quel pesce senza far intervenire mio nonno. È stato un gesto dolcissimo.

Un altro ricordo è stato quando per il mio 12° compleanno, i miei genitori dovevano lavorare tutto il giorno e non ho potuto festeggiarlo con i miei compagni. Harry, sapendo che ero triste, venne a piedi fino a casa mia, quando ancora abitava al centro di New Orleans, quindi prima che si trasferisse a due isolati da me, con una torta in mano, sfortunatamente si era messo a piovere, perciò quando aprii la porta e lo vidi completamente zuppo con quella torta confezionata in mano, lo abbracciaid'istinto. Quel compleanno lo festeggiammo solo io e lui, in camera mia, sul mio letto a una piazza e mezza. Fu meraviglioso.

Oppure un altro ricordo è stato quando l'anno scorso il mio ex ragazzo Eddie mi aveva lasciata per un'altra del mio corso di nuoto e io stavo soffrendo molto. Lui è stato molto al mio fianco ma, io lo amavo molto quel ragazzo e lui odiava vedermi soffrire. Il che me lo ha sempre detto. Così, ricordo che per farmi ridere, andò a casa di questo ragazzo, dopo avermi chiesto dove abitasse e appena Eddie aprii la porta, Harry gliene suonò quattro. Scoppiai a ridere come una matta mentre vedevo la scena dalla mia stanza con la finestra aperta per poterli sentire, dato che questo ragazzo abitava di fronte alla mia villa. Un mese dopo, si trasferii con la sua famiglia a Berlino soltanto perché Harry lo aveva conciato per le feste, per farmi stare meglio.

Inevitable»h.s REVISIONE IN CORSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora