Capitolo 10

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Sono già passati due mesi dall'apertura della scuola. Fra un mese sarà Natale. In questo momento sono sdraiata sul mio letto guardare un programma di cucina in tv. È abbastanza noioso; penso proprio che spegnerò perché è davvero snervante. Sono sola in casa, con mia nonna Anne in soggiorno, dato che i miei genitori sono usciti a fare compere per una festa a cui andranno questo sabato con amici. Ginny è a karate e nel tardo pomeriggio uscirà con il suo migliore amico, Andrew. Liam invece è andato a trovare Sophia, la sua estroversa e popolare ragazza già da qualche tempo.

Che dire.. in questi mesi sono cambiate tante cose: a cominciare da mia sorella Ginny. Proprio qualche settimana fa, si è fidanzata con il suo migliore amico. Il che dovrebbe farmi piacere invece.. a parer mio, non li vedo assolutamente bene insieme, forse perché sono troppo -uguali-, ecco. Per lei ci vorrebbe qualcuno che la stimoli, qualcuno che la metta in gioco, qualcuno che le faccia capire cosa sia giusto o sbagliato, che sappia dargli testa, insomma e che non si abbassi ai suoi vizi. Proprio come sarebbe giusto che fosse, anche se adesso sembra felice.

Io e le ragazze siamo molto affiatate invece. Durante queste settimane abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e di uscire spesso tutte insieme! Diciamo che siamo quasi inseparabili ormai, e le risate sono all'ordine del giorno. Sono due sorelle meravigliose e piene di vitalità. Sono davvero felice di averle conosciute e che le cose vadano per il meglio, anche con Harry.

Invece, una cosa che nessuno si sarebbe mai aspettato nella mia scuola e che è motivo di mormorio ancora oggi, è che proprio qualche giorno fa, la coppietta più popolare e sotto i riflettori della scuola, ha chiuso definitivamente i rapporti. E già, nonostante avessero una grande nomina a scuola e che si spacciassero per -affiatati-, le cose sembrano siano andate male e girano voci che a fare il clamoroso gesto eroico sia stato proprio Nathan. Il che mi ha fatto riflettere molto. Da quel poco che avevo visto tra di loro avevo intuito ci fossero dei problemi di coppia, ma non mi sarei mai aspettata una reazione affrettata del genere da parte sua. Perciò ero arrivata alla conclusione che probabilmente stava solo aspettando il momento giusto per sbarazzarsene una volta per tutte.

Ripensando a me, a tutto ciò che è successo in seguito alla loro rottura, non saprei se esserne felice o meno. Ammetto che tra me e lui ci sia stato in qualche modo un avvicinamento, ma non saprei come definire il nostro rapporto ancora oggi. Insomma, io non riesco a farmene una ragione: il ragazzo più figo della scuola e la sottoscritta. Chissà se è stato solo uno sbaglio approfondire le nostre conoscenze e i nostri incontri. Non credo di potergli interessare nel vero senso della parola. Più che altro, noto gli piaccia che lo ascolti e che gli dia consigli, quando ne ha bisogno, come fanno gli amici. Infondo, per due mesi interi ci siamo comportati da amici. Ultimamente penso spesso a ciò, ma poi mi convinco di essere una povera illusa e smetto subito di farmi altri filmini nella mia testolina, prima che sia troppo tardi.

Nathan Denner era ufficialmente fuori dai miei pensieri a partire da oggi.

Mentre sono assolta nei miei pensieri, ancora sul letto, sento mia nonna che mi chiama dal piano di sotto -Miriam, tesoro, hai visite!- sbuffo -Arrivo- mi tiro su e cerco le mie scarpe sotto il letto, per indossarle. Che noia. Oggi non volevo proprio vedere nessuno. Per questo avevo deciso di starmene per i fatti miei. Percorro il lungo corridoio, scendo le scale e arrivo al salotto, cercando di mostrare un'espressione più sorridente di prima, cominciando a ipotizzare chi potesse essere, rimanendo quasi pietrificata appena un ragazzo incrocia il mio sguardo.

-Oh, tesoro- si volta verso di me mia nonna interrompendo la sua conversazione con il ragazzo dagli occhi blu. -Questo giovanotto chiedeva di te..- -G-Grazie nonna..- balbettai -Vi lascio soli..- sorride, passandomi accanto, ritornandosene in salone. Io mi avvicino alla porta, ancora perplessa e agitata. Potevo percepire i miei palmi sudati. Forse avevo bisogno degli occhiali o forse no... ma era proprio lui. Nathan!

Inevitable»h.s REVISIONE IN CORSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora