Capitolo 49

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Sono già finite le lezioni. Sta per suonare la campana. Mancano 10 minuti alla fine di questa bella giornata. Il sole è uscito finalmente. E tutti i miei compagni mi hanno accolta con cartelloni. E anche i prof sono stati felici di riavermi in classe. (ovviamente qualcuno gliel'ha detto) persino la Corner era felice di vedermi! Mi sono meravigliata. Adesso in classe c'è il prof. Clark che ci sta spiegando che la prossima settimana vuole farci sezionare il corpo di una rana. Che schifo e siamo in coppia. Almeno questo. Domani sapremo tutti con chi siamo. Spero di capitare con qualcuno di simpatico e che conosco. Vorrei tanto capitare o con Vale o con Harry. almeno come prima nostra sezione, potremmo anche divertirci. Nathan, non mi ha guardata tutto il giorno. Ha fatto finta di niente. È uno stronzo. Mi convinco sempre di più dell'idea. Ogni tanto mi guarda con la coda dell'occhio e poi si rigira subito.. come se volesse ma cambiasse idea all'istante. Devo agire io. Credo lo farò all'uscita.. voglio chiarirmi prima di fare la mia mossa.. credo di aver preso una scelta.. anche se sarà dolorosa, lo so. Ma... le cose stanno così... e non si può tornare indietro... devo crescere ancora su questo..

Dopo qualche minuto ancora, suona la campana. Tutti si alzano dai banchi in una frazione di secondi. Anche se il prof sta spiegando sono così maleducati che senza aspettare o salutare scappano via. Non capisco come i prof non li puniscano.. comunque.. mi affretto anche io ad uscire, voglio incrociarmi con Nathan..

"Arrivederci prof" saluto ed esco. Percorro velocemente il corridoio e mentre controllo dov'è... è vicino la fontana. Seduto. Mio fratello mi ha detto di aspettarlo lì.. con la scusa gli parlo.. mi affretto ma non so perché, appena arrivo a qualche passo da lui che ha lo sguardo basso, mi blocco. Come se non volessi ammettere che lo ami ancora. Come se non volessi ammettere che pur di non soffrire per lui non gli parlerei adesso. Ma.. devo andare avanti. È giusto così.. mi avvicino e mi siedo accanto a lui. Subito mi guarda e rimane per qualche secondo a guardarmi.. poi riabbassa lo sguardo. Rompo il ghiaccio.

"Ciao.." dico molto timida. Come se fosse la prima volta che ci parliamo.

"Ciao Miry.." mi dice lui con un filo di voce. Credo che anche lui ha capito il motivo della nostra conversazione. Si ripiazza un breve silenzio che decido poi di rompere andando al punto.

"Senti Nathan... credo hai ben capito perché sono venuta a parlarti adesso no?"

"Si" mi dice

"beh... mi puoi dire quello che succede? Perché non mi calcoli da tre giorni?"

"Cosa succede a me!?" si alza "Cosa succede a te!" mi dice alzando leggermente la voce

"A me niente!" mi alzo anche io "a da quando sono uscita dall'ospedale che non ti vedo! Non sei neanche venuto a trovarmi... non mi hai neanche chiamato! non sei venuto alla festa che hanno organizzato i ragazzi a casa mia di bentornata, non mi calcoli scuola.. che è successo? Qualcosa che dovrei sapere?" dico facendo finta di non sapere di quella foto.. chissà se lui lo sa che l'ho vista..

"Beh... hai ragione ma.. non ti sei chiesta il perché l'ho fatto?"

"Si e lo sto facendo anche adesso"

"Beh... tu non ricordi niente vero? Non ricordi delle parole che hai detto in ospedale mentre eri incosciente no?"

Faccio mente locale... "No... perché? Cosa ho detto?" dico curiosa.

"Beh... tu.... Tu hai detto..." ci interrompe mio fratello.

"Ehi ragazzi" dall'aria non sembra tanto felice. Uffa proprio adesso.

"Miry.... Nathan..." lo guarda scontroso

Nathan abbassa lo sguardo sbuffando. Guardo la scena in silenzio.

Inevitable»h.s REVISIONE IN CORSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora