Capitolo 21

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Suona la campana di fine terza ora. Dovevo rientrare. Non potevo permettermi di mancare a due lezioni consecutive sebbene non avessi un minimo di concentrazione per affrontare la giornata. Avrei fatto bene ad avvertire i prof delle ore successive di un mio malessere, almeno sarei stata giustificata. Entriamo nell'aula del professor Clark, biologia. Di solito era un professore ragionevole, speravo mi dicesse di poggiare la testa sul banco dato che non potevo tornare a casa. Tutti si siedono, io rimango per qualche secondo all'in piedi per poi dirigermi verso la cattedra. Il prof sta scrivendo il suo registro, ma alza lo sguardo alla mia presenza.

-Signorina Payne, qualcosa non va?- mi chiede.

-Stamattina non mi sento tanto bene, potrei appoggiare la testa sul banco durante la sua lezione?-

-Certamente cara, sicura di non voler andare in infermeria?- mi chiede con voce premurosa.

-Oh no, non si preoccupi, grazie –

Ritorno a posto con lo sguardo di tutti addosso. Perché mi guardavano tutti in quel modo, quasi inorridito? Ritornata a sedere, incrocio le braccia sul banco per poi poggiare la testa. Per due ore intere non faccio altro che pensare a Nathan. Cosa avrei dovuto dirgli, se avrei dovuto parlargli, cosa fossimo.. non riuscivo a togliermi dalla testa le parole di Benny.

E se fosse tutto vero? Se lui non fosse il ragazzo dolce dagli occhi blu ma fosse tutt'altro? E se usasse la sua dolcezza con le ragazze per farle innamorare di lui? Se proprio quegli occhi fossero.. come una specie di arma letale?

Avevo bisogno di chiarirmi con lui perché in fondo.. meritavo di sapere anche la sua versione no? Non potevo fidarmi solo delle parole degli altri. La sua era fondamentale. Speravo solo mi dicesse tutta la verità.. È il primo ragazzo con cui mi sono aperta e che credevo mi stesse facendo sentire le farfalle nello stomaco veramente. Poi però penso.. e se fosse cambiato? Se magari si fosse innamorato di me davvero e non fosse più lo stesso ragazzo di una volta? D'altronde, dice sempre di non volerne più sapere di Amanda.. ma.. se fossero solo parole scuse?

Ero incerta su molte cose, ma solo una era ben chiara nella mia testolina. Non sarò così stupida e non mi farò di certo abbindolare da una ragazzo come lui, se è questo che pensa. No, no. Se mi dirà che è tutto vero, la pagherà cara. Per una volta, ascolterò la testa. Anche se il mio cuore, al solo ascoltare queste parole, si frantumava in 1000 pezzi. Beh.. credo che all'uscita gli parlerò a tu per tu, perché volevo tornare a casa con la verità in mano. Qualunque essa sia. Speravo non fosse così, da un lato. Speravo vivamente di essermi sbagliata, che tutti si sbagliassero. Volevo solo che capisse che con me non si scherzava.

Decido quindi di alzare la testa, e provare a seguire la lezione di biologia. Dovevo distrarmi e ossigenare il cervello. All'uscita, si vedrà..

**

-Driiiin- driiiin-

La campana oggi suona 10 minuti prima. Questo perché nei giorni pari suona alle 3:30 pm, nei giorni dispari alle 3:20 pm. Meglio così., almeno prima che arrivasse Nathan, avrei potuto prepararmi un discorso stretto e conciso. Passo per i corridoi, per dirigermi all'uscita. Appena esco, sento una voce femminile chiamarmi.

-Hey Miri!- mi volto e vedo correre verso di me Valerie. Sono contenta di vederla. Con quel suo sorriso che ha stampato sulle labbra, mi viene da sorridere anche a me

-Perché sei così di corsa ed euforica?- le chiedo sorridendo straniata, notando i suoi capelli tutti disordinati.

-Beh..- se li sistema -Harry mi ha detto che oggi eri un po' giù a lezione. Volevo vederti, perché mi ero preoccupata.. tutto bene?- chiede con voce premurosa, che dolce. Valerie, quando mettevo un qualsiasi broncio, si presentava sempre. E poi c'era Harry, che non voleva neanche che ne mettessi uno finto. Li adoravo. Entrambi erano la parte migliore di me.

Inevitable»h.s REVISIONE IN CORSODove le storie prendono vita. Scoprilo ora