Capitolo 20

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Chloe

Appena torniamo a casa ci sediamo subito sul divano. Ancor prima di sedersi, Dylan da un'occhiata in giro per vedere se ci fosse il padre.
Quando siamo arrivati la macchina di Erick non c'era, quindi suppongo che non sia in casa.
Si viene a sedere sul divano e ci si butta a peso morto. <<Ehi ma, fa piano>> ironizzo e lui ride divertito. <<Scusami, ma ho la testa piena di pensieri. Mi chiedo come quella puttana abbia scoperto di mia madre e peggio ancora, mi chiedo perché mia madre mi stia cercando: dopo tutti questi anni cazzo. Sono ormai settimane che ci penso, ma non riesco a darmi una motivazione. È frustante questa situazione cazzo>> impreca. Nella sua voce c'è un misto di dolore e rabbia.
Vorrei poterlo aiutare, ma non so come.
Le nostre vite e le nostre situazioni sono ben diverse, ma allo stesso tempo così simili.
<<Non pensare più ad Alison>> lo bacio lentamente sul collo. Si siede più comodo sul divano e allarga le gambe, in modo da scendere leggermente più giù con la schiena, sullo schienale del divano in pelle.
<<Non so cosa fare Chloe, tu che mi consigli?>> gira il capo verso di me, <<mi chiama in continuazione, mi invia centinaia di messaggi e di email al giorno, dicendomi che ha bisogno di me e che mi vuole incontrare>> sospira, <<la mia testa non è in grado di metabolizzare la cosa, figuriamoci di prendere una decisione>> sbuffa.
<<Te l'ho detto Dylan, per me dovresti incontrarla>> gli ribadisco per la millesima volta, <<e cosa dovrei dirle? Quanto abbia fatto schifo comportandosi in quel modo?>> chiede irritato, <<no, devi solo ascoltarla e non essere sgarbato con lei. Non ti serve a nulla trattarla male, può darti un po' di piacere vederla stare male, ma so per certo che dopo qualche secondo ti farebbe subito pena. Ti sentiresti in colpa per averla trattata male e le chiederesti scusa. Di madre ce n'è una sola, non passare il resto della tua vita ad odiarla, non serve a niente. Ti procuri del male e basta, fisico e psicologico, e non solo a te stesso: ma anche a lei>> spiego e lui chiude gli occhi per un secondo. Approfitto di quel breve momento per ammirare la sua bellezza, vista da un'angolazione diversa dal solito. È girato verso la televisione e ha la testa appoggiata sullo schienale del divano. Vedendolo di lato, noto quanto è ancora più bella la sua mascella vista da questa prospettiva.
So benissimo di essere dipendenze dalla sua mascella, ma non ci posso fare nulla se mi fanno impazzire i ragazzi che l'hanno messa ben in evidenza. <<Non so come tu faccia>> apre gli occhi e si gira verso di me, <<a fare cosa?>> chiedo, <<a dire sempre la cosa giusta al momento giusto>> risponde ed io gli sorrido. <<Credimi non è affatto così, certe volte sbaglio pure io>> confesso, <<tu sei molto meglio di me>> dice con una leggera tristezza, abbassando lo sguardo.
Non gli permetterò di buttarsi merda addosso anche questa volta.
<<Ehi no, guardami>> gli prendo il viso con una mano e glielo alzo, facendolo girare nella mia direzione. <<Non è vero. C'è del bello in te, c'è quella luce: solo che ancora non l'hai vista. Però farò di tutto pur di convincerti che è così>> gli accarezzo leggermente una guancia, <<mi prometti che ci penserai sulla questione di tua mamma?>> chiedo e lui annuisce, <<non annuire, dillo>> insisto, <<te lo prometto>> risponde e gli lascio un piccolo bacio a stampo sulle labbra.
Ritorna nella posizione di prima.
Il braccio destro posizionato sul bracciolo del divano, l'altro steso sullo schienale, la sua testa appoggiata sopra quest'ultimo e gli occhi chiusi. <<Vorrei tanto potermi distrarre, ma non so come>> dice ad occhi chiusi.
Una strana sensazione si fa strada lungo la mia spina dorsale e arriva fino al mio basso ventre.
Mi chiedo se anche a lui gli piacerebbe fare quello che sto pensando, ma se non fosse così?
<<Un'idea l'avrei>> sussurro al suo orecchio, ancor prima di lasciargli una scia di baci lungo il collo. <<Chloe che cos..>> si blocca quando monto sopra di lui. <<Mi farai diventare matto prima o poi>> impreca con voce strozzata mentre inizio a strusciarmi sulla sua intimità.
Lo afferro per il viso e lo bacio.
La mia lingua calda viene a contatto con la sua, avida e anch'essa calda. Iniziano una danza lenta e piacevole. Dopo qualche secondo mi stacco e mi alzo da lui.
<<Cosa vuoi fare?>> mi chiede con il respiro irregolare. Non gli rispondo e mi inginocchio tra le sue gambe divaricate. Gli sbottono i jeans e gli e li abbasso, fino a farglieli arrivare alle sue caviglie. Lui alza il bacino mentre gli sfilo i pantaloni, per facilitarmi il lavoro. Rimango piacevolmente colpita dal rigonfiamento che intravedo nei boxer di Dylan, ma non me ne stupisco. Non è la prima volta che lo vedo.
Gli sfilo anche i boxer e quando afferro la sua reazione lo sento ansimare. Inizio a muovere la mano su e giù, con dei movimenti secchi ma allo secchi tempo lenti. Gli accarezzo con il pollice la punta del suo pene eretto e una volta fatto, lo prendo in bocca. Si copre la faccia con le mani e successivamente si infila quest'ultime tra i suoi capelli. Quel gesto mi porta a fare di più e inizio a dargli ancora di più piacere, passando la lingua sulla punta. <<Ness-uno mi ha mai fatto s-stare così bene>> dice tra un gemito e l'altro. Alza di poco il bacino, venendo incontro alla mia bocca. Mi posa una mano sulla testa e mi spinge verso il suo sesso: per cercare di farmelo entrare il più possibile in bocca, ma quando si accorge che ho un conato, mi lascia ed io mi stacco un attimo.
<<Merda Chloe>> sussurra chiudendo gli occhi. Continuo per qualche secondo con la mano, ma subito dopo riprendo con il movimento di prima. Cerco di prenderlo in bocca il più possibile, ma non ci riesco, è troppo lungo. <<Manca poco>> dice con voce strozzata. Avverto una strana vibrazione nella mia bocca e quando realizzo che sta per venire, il suo liquido mi finisce in gola. Geme e si morde il labbro alla visione di una me che ingoia il suo sperma. È disgustoso, odio il sapore che ha, ma per lui sarei capace di sopportare questo e altro. Mi alzo in piedi, ma Dylan mi porta a sedere sopra di se. Con il pollice mi pulisce il labbro inferiore e poi mi bacia. <<Ti ho distratto bene?>> dico sorridendogli, <<direi che mi hai distratto molto bene>> afferma, <<è stata un'ottima distrazione, piacevole direi>> aggiunge e mi bacia di nuovo.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora