Capitolo 57

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Chloe

La forza che riesce a darmi questo ragazzo è qualcosa di magnifico. Dirgli quanto sono grata per averlo nella mia vita non basterebbe per tutto quello che fa. Non avrei mai pensato che potesse diventare la persona che è adesso. Sin dalla prima volta che l'ho visto si è dimostrato una persona orribile, spregevole e irrispettosa. E invece guardatelo... Adesso mi sta affianco, mi protegge e mi aiuta in ogni circostanza. Bella o brutta che sia poco importa, lui è sempre lì: pronto a darmi una mano e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo.
Vorrei tanto che la mia vita fosse un po' più facile da gestire, che tutto andasse nel verso giusto.
Vorrei avere una vita di una normalissima ragazza della mia età, con l'appoggio della propria famiglia. E invece no.
Ad interrompere il nostro momento è il mio telefono che vibra. Mi stacco un secondo da Dylan e lo afferro in mano.
<<Pronto Lea>> rispondo, <<Chloe sei tornata?>> chiede, <<si, siamo appena arrivati>> dichiaro, <<oh bene. Che ne dici se stasera usciamo? Avevamo pensato di andare in un club qui vicino, in modo da festeggiare il ritorno insieme. Dovrebbe esserci una specie di festa o una cosa simile>> propone lei.
Vorrei tanto dirle di sì, però non vorrei lasciare Dylan a casa da solo. Siamo appena arrivati e per la prima volta, dopo quasi una settimana passata a casa di mia madre, abbiamo finalmente un po' di tempo solo per noi.
<<Ehm non so, mi piacerebbe tanto ma...>> Mi blocca, e come se mi avessi letto nel pensiero subito dopo dice: <<ovviamente può venire anche Dylan.>>
Lo guardo per un momento e lui scuote la testa in modo confuso. <<D'accordo allora veniamo>> rispondo, <<perfetto, ci vediamo stasera Chloe. O mamma sono così contenta... Mi sei mancata tanto>> dice euforica, <<anche tu>> ridacchio per il suo comportamento, <<a dopo>> dice e riattacca. Inizialmente mi stupisco del comportamento che ha avuto Lea: immaginavo di esserle mancata visto che siamo quasi inseparabili. Però non mi immaginavo tutta questa contentezza dopo il mio ritorno a Los Angeles.
<<Dove andrai stasera?>> chiede, <<andremo semmai. Comunque Lea mi ha invitato in un club qui vicino e ha detto che puoi venire anche tu>> rispondo, <ah si, ho già capito di quale club sta parlando. A regola ci dovrebbero essere anche Logan e Tyler. Mi avevano invitato stamani mattina mentre tu eri sotto la doccia, ma non gli ho ancora risposto. In pratica non ho nemmeno visualizzato il messaggio>> ammette, <<se non ti va di uscire posso benissimo chiamare Lea e dirle di organizzare magari un'altra uscita più avanti>> dico tranquilla, <<ma no, certo che mi va>> precisa con un piccolo sorriso.
Amo quel sorriso, più di quanto potessi immaginare.
<<D'accordo, allora io mi vado a preparare.
Ho bisogno di una bella doccia calda, essendo reduce da un viaggio di due ore>> dichiaro ridacchiando, alzandomi dal divano.
<<Vorrei seguirti ed entrare in doccia pure io, però ho da sbrigare alcune cose e poi comunque conoscendoci faremo tardi>> confessa con un ghigno stampato in faccia.
Annuisco imbarazzata e poi gli chiedo: <<cosa devi sbrigare di così urgente?.>>
<<Questioni di lavoro tutto qui>> rivela.
Questioni di lavoro?
<<Da quando in qua tu lavori?>> chiedo curiosa, <<oh no be'... Non è che lavoro, scusami hai ragione. Mi sono espresso male.
Sto facendo dei curriculum per dei provini futuri, ma adesso vai. Te ne parlerò più avanti, quando magari sarà tutto un po' più ufficiale>>  enuncia tranquillo, <<d'accordo come vuoi tu>> gli rivolgo un piccolo sorriso e mi avvio al piano di sopra.
Mentre inizio a spogliarmi mi ritornano in mente le parole di Dylan. C'era qualcosa in lui, nel suo timbro di voce che non mi convinceva tanto. Insomma... Non capisco perché non mi voglia parlare di questo suo progetto adesso, sarei felicissima per lui. Di certo non gli andrei mai a dire di non inseguire un suo sogno, non gli impedirei mai niente. Nemmeno se ciò lo costringesse ad essere lontano da me.
Entro in doccia e scaccio via i pensieri.
Ogni nervo, ogni muscolo si rilassa quando i piccoli flussi d'acqua: provenienti dal bocchettone della doccia, si fanno strada sulla superficie del mio corpo.
Dopo più di venti minuti esco dalla doccia e vado in camera di Dylan.
Apro la mia valigia e tiro fuori l'abito rosso che tanto gli piace. Non l'ho mai usato quando ero laggiù a San Diego da mia madre, però per sicurezza ne ho portato uno in modo da avercelo già pronto se qualcuno avesse proposto di uscire. Le ore passano, Dylan non si fa vedere ed io ormai sono chiusa nella sua stanza da ore. Mi sono già vestita e truccata.
Il trucco è sempre lo stesso, solo che questa volta mi sono messa solo un po' di correttore e mascara. Niente eye-liner questa volta.
I capelli invece sono lisci, con qualche onda alla fine. Essendo già pronta per uscire, prendo la mia borsetta e mi avvio al piano inferiore.
Appena Dylan mi vede rimane a bocca aperta.
Indossa il suo giubbotto nero di pelle, i famosi jeans neri strappati e una maglia nera. È dannatamente sexy in questo stato.
<<Mi vuoi proprio male>> dice avvicinandosi a me ed io sorrido. <<Sei bellissima, ma stasera mi sa che devo starti vicino>> sussurra posizionandosi davanti a me, <<e perché?>> dico con fare malizioso, <<so per certo che ci saranno un sacco di persone, per precisare adolescenti con gli ormoni a mille: pronti a saltare addosso alle ragazze>> spiega continuando a fissare il mio corpo.
<<Scommetto che tu fai parte tra questi ragazzi no?>> ribatto divertita, <<si ma con una piccola differenza: io salterò addosso a te, invece loro per il loro bene devono cercare di approcciarsi con altre ragazze; non di certo con la mia.>> Mi prende per i fianchi e mi bacia, non lasciandomi nemmeno il tempo di ribattere qualcosa. <<Usiamo la mia macchina o la tua?>> chiedo staccandomi, <<la mia>> risponde. Annuisco e lo prendo per mano.
Mentre ci avviamo verso la sua macchina sento lo sguardo di Dylan addosso. Sculetto un po' mentre vado verso la portiera e solo ora mi rendo conto di quanto posso essere stronza.
Mi dispiace per lui, ma mi piace da morire provocarlo. Una volta entrati in macchina stringe il volante e le nocche delle sue mani diventano bianche. <<Non ti azzardare a sculettare in quel modo quando saremo lì dentro, perché ti giuro che ti scopo davanti a tutti>> ringhia a denti stretti, <<non sarebbe una pessima idea e comunque non so proprio a cosa ti riferisci. Questa è la mia camminata>> faccio spallucce e cerco di trattenere una risata.
<<Oh mia cara, sai benissimo a cosa mi riferisco. Tu fai pure come ti pare, poi vediamo come si concluderà la serata>> ribatte divertito, per poi mettere in moto la macchina.
Dopo qualche minuto arriviamo fuori dal club e l'unica cosa che vediamo, non appena parcheggiamo la macchina: è un'enorme fila all'entrata. <<E noi dovremmo fare tutta quella fila?>> si lamenta Dylan, <<non è poi così tanta>> mento. Ci sono un sacco di persone in fila, non so decifrare quante, ma una cosa è certa: dovremmo per forza farci almeno venti minuti di fila. <<Spero tu stia scherzando, ci saranno almeno cento persone>> annuncia sgranando gli occhi. Ha ragione, ma cosa possiamo farci? Nulla, bisogna rispettare la fila e basta. <<Scordati di me, ci entri solo tu dentro>> afferma serio, <<va bene, allora poi ti saluterò il mio nuovo amico>> dico aprendo la portiera.
Mi avvio verso la fila, ma poco dopo mi sento afferrare per i fianchi. <<Ehi ma che fai?>> rido divertita, <<andiamo e non aprire bocca>> dice Dylan serio. Cerco di trattenere una risata mentre ci avviamo verso la fila e proprio quando ci stiamo per mettere in coda, sentiamo due voce urlare il nostro nome.
<<Chloe, Dylan...>> ci giriamo, <<venite>> dice Lea, <<non possiamo, e la fila?>> indico la decina di persone che ho davanti a me.
<<Porca puttana Chloe>> Dylan mi prende per il braccio e mi conduce dagli altri. Sentiamo bisbigliare la gente in modo poco carino, ma per fortuna nessuno fa problemi quando arriviamo all'altezza della fila di Samuel,Lea e Carol. <<Finalmente>> dice Lea abbracciandomi, <<ci sei mancata tanto>> Carol si unisce all'abbraccio e mi lascia un tenero bacio sulla testa.
<<Ce l'avete fatta eh>> sentiamo dire da Samuel. Dylan annuisce ed io lo guardo male. <<Potevi anche essere meno scorbutico>> confesso incrociando le braccia al petto, <<devi imparare a farti meno paranoie. Che te ne frega di litigare con le persone? Se hai un'occasione coglila sul momento e fregatene no? E poi hai visto? Nessuno ha detto nulla>> ribatte tranquillo. Sbuffo e no rispondo.
<<Piccola, non si saluta più i vecchi amici?>> mi giro di scatto e vedo Max, <<Max>> lo abbraccio e lui mi stringe forte a se. <<Come stai? È da due settimane che non ci vediamo>> dice accarezzandomi un fianco. <<Si lo so e scusami, mi ricordo di averti detto che ci saremo visti dopo il mio compleanno: solo che tra una cosa e l'altra non ho mai avuto un po' di tempo libero. Mi sono avvantaggiata con lo studio e poi sono partita per andare a casa di mia madre. Sai abbiamo passato il Natale là>> confesso, <<abbiamo?>> chiede, <<si, io e il mio ragazzo>> dichiaro impacciata.
<<Ah sei fidanzata quindi?>> chiede ed io annuisco. <<E con chi?>> domanda a sua volta, <<con me>> Dylan sposta bruscamente la mano di Max via dal mio bacino e mi abbraccia da dietro. <<Dylan Walker, non pensavo che ti facevi delle ragazze serie come lei>> lo guarda stupefatto, <<e invece>> ribatte serio. <<Basta ragazzi su>> si immischia Samuel, <<ciao tesoro>> mi lascia un bacio sulla guancia e Dylan lo guarda male.
I minuti passano e noi scorriamo sempre di più verso l'entrata. <<Oh ragazzi quasi dimenticavo. Loro sono Eros e Nancy>> dice Samuel facendo entrare nel nostro gruppo un ragazzo e una ragazza. <<Molto piacere>> Eros mi porge una mano e io gliela stringo.
Stessa cosa fa Nancy. <<Ciao Dylan, ho sentito molto parlare di te>> dice Nancy porgendogli la mano. Lui annuisce in modo menefreghista e gli stringe la mano. Quando Dylan stacca la mano da Nancy, la posiziona sul mio fianco e distoglie lo sguardo. Lei sembra voler intraprendere una conversazione con lui, ma quando vede che Dylan non sembra intenzionato ad averla; resta zitta e si gira verso Eros.
Le persone davanti a noi diminuiscono, fino a farci arrivare davanti ad un bodyguard.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora