Capitolo 51

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Chloe

Non appena mia madre rientra in cucina, chiude la porta e mi guarda. <<Che succede Chloe?>> chiede preoccupata, <<si può sapere perché hai pagato tu il regalo di Dylan? Era un mio regalo per lui e volevo pagarglielo io con i miei soldi>> dico irritata, <<Non l'ho pagato con i miei soldi. Ho preso i tuoi di soldi, non quelli in banca: ma quelli che avevi nella scatolina sotto il tuo letto. E l'ho comprato>> spiega, <<si, ma io ti avevo chiesto solamente di andarlo ad ordinare, non di certo di pagarlo subito. Io mi ero già trovata la somma adatta in questi giorni, ero andata in banca a ritirare i soldi e tu hai fatto come ti pare>> dico incrociando le braccia al petto.
Cerco in tutti modi di tenere un tono di voce basso, perché non voglio che Dylan senta quello che sto dicendo: però mi è davvero difficile, perché mamma deve fare sempre come gli pare. <<Chloe andiamo, ti prego...  Non te la prendere per questo. Vorrà dire che con i soldi che hai prelevato dalla banca, ci farai un'altra cosa. Però fa attenzione perché è una somma davvero alta, e lo sai più di me Chloe. Quando mi hai parlato del regalo che hai fatto a Dylan non ti ho detto niente, perché anche io mi comportavo così con tuo padre... Però, ricordati che è un regalo molto importante. Quell'orologio costa davvero tantissimo, e da una parte preferivo che quei soldi li usavi per un altro bisogno, però come ho già detto non voglio interferire più in voi due>> alza le mani e sospira. <<Lo so mamma, ma lui mi ha fatto un regalo altrettanto costoso. Guarda...>> le mostro l'anello e la collana.
<<Mi ha fatto questi due e anche questo>> dico estraendo il mio nuovo Iphone.
In questi giorni mi sono fatta aiutare da Dylan e mi ha spiegato come funziona. All'inizio era difficile gestire tutto, anche la tastiera non era delle migliori perché i tasti erano più stretti rispetto a quella del mio vecchio telefono: ma adesso mi ci trovo benissimo.
<<Oddio Chloe, ma è il telefono che volevi da anni. Non mi ero accorta che l'avevi>> sgrana gli occhi appena lo vede, <<già...> sospiro e lo rimetto in tasca. <<Comunque, sono felice che tu sia qui>> dice mia mamma avvicinandosi a me, <<anche io, mi sei mancata molto>> confesso e lei mi posa le sue labbra sulla fronte.
Le sorride per il gesto appena compiuto, e poi ritorno in sala.
Trovo Dylan seduto sul divano mentre sta osservando i regali sotto l'albero. Ormai si è riempito. <<Ehi>> mi siedo affianco a lui.
Non avendo sentito la mia presenza, mentre arrivavo: sobbalza alle mie parole, ma poi quando vede che sono io mi rivolge un sorriso. <<Mi dispiace per...>> lo blocco, <<shh...>> mi avvicino alle sue labbra e gli poso un dito sulle labbra.
<<Non preoccuparti mio caro, avrò la mia vendetta molto presto...>> tolgo il dito e alza un sopracciglio. Vorrei fargli una foto in questo momento perché la sua faccia è davvero unica, però non mi sembra una buona idea.
<<Mi devo preoccupare?>> Chiede con una lieve preoccupazione nel suo tono di voce.
<<Dipende tutto da te, e da come prenderai questa vendetta. Però sono più che sicura che non ti farà piacere>> gli faccio l'occhiolino e lo bacio sulla guancia. So che non gli piacerà la cosa che ho in mente di fargli, ma peggio per lui. Se l'è cercata.
La giornata continua tra film, cioccolata calda e divano. Per pranzo siamo andati a mangiare fuori, mentre per cena abbiamo pranzato tutti insieme in casa, ed è venuta anche la mamma di Dylan. Hanno parlato, ma non tanto.
Dylan è sempre stato accanto a me e cercava in tutti modi di avere un approccio con me, ma soprattutto un contatto.
Sembra come se parlare con quella donna, nonché sua madre, lo rendesse agitato.
Non lo biasimo da una parte, visto che non la conosce nemmeno. Deve essere davvero un colpo basso vedere dopo quindici anni la propria madre, e ancora di più sapere che il padre gli ha mentito in una delle peggiori maniere. Non avrei mai pensato che Erick potesse fare una cosa del genere. Pensavo fosse pentito, e forse lo è davvero: però adesso non riesco nemmeno io a vederlo come lo vedevo prima. Non riesco più a vedere l'uomo gentile ed educato che si è dimostrato da quando ho messo piede per la prima volta nel suo ufficio.
In questo momento sono in camera mia con Dylan, e non vedo l'ora che arrivi domani mattina per scartare i regali. I nonni dopo cena sono andati subito a letto, mentre le nostre madri sono ancora sotto a vedersi un film.
Qui in casa nostra fa abbastanza caldo, visto che tendiamo a tenere i riscaldamenti accesi per quasi tutto il giorno, infatti siamo vestiti leggeri stasera.
Dylan è a torso nudo e ha indosso solo i boxer, mentre io sono in pantaloncini corti e sopra ho una maglia a mezze maniche di Dylan.
Ha insistito affinché io me la mettessi.
Dylan si sdraia affianco a me sul letto e si gira su un fianco, ritrovandosi verso mia direzione.
Io in questo momento sono a pancia in su, e sto guardando il fitto. Mi posiziona una il braccio intorno alla vita e si avvicina con il corpo a me.
<<Mi sto annoiando, cosa facciamo?>> sussurra al mio orecchio. Ed è proprio qui che lo volevo. <<Potremmo fare quello che ti pare, anche io mi sto annoiando>> confesso.
Spero che abbocchi nella mia trappola.
<<Be' io un'idea ce l'avrei>> dice con voce allettante, <<e che aspetti a mostrarmela?>> ribatto con tono divertito. Sorride malizioso e si posiziona sopra di me. Mi bacia ed io allargo le gambe per farcelo infilare in mezzo.
<<Ti voglio, è da stamani mattina che ti desidero cazzo>> sussurra sulla mia bocca, <<mi hai, e comunque ti ricordo che stamani mattina sei stato tu a respingermi.>>
Mi mordo il labbro inferiore e lui dice: <<mettiti a novanta>> ordina ed io nego con la testa. Si alza da me e rimane in ginocchio tra le mie gambe. Mi alzo a sedere e lo guardo.
<<Stasera comando io>> dico con tono autoritario, <<accomodati piccola>> dice con un sorrisetto malizioso. Afferra l'elastico dei boxer e cerca di tirarseli giù, ma lo blocco.
<<Aspetta, tienili addosso... Per ora>> aggiungo poco dopo, <<ok.>>
Si sdraia accanto a me e io gli monto sopra.
Inizio ad ondeggiare i miei fianchi sopra di lui e lo bacio. Posiziona le mani intorno ai miei fianchi e mi incita a muovermi di più. Lo accontento ed aumento la velocità.
Poco dopo posiziona le posiziona sui miei glutei e li strige. Gemo sulle sue labbra e lo bacio, mordendogli il labbro inferiore. <<Fe... Fermati Chloe, direi che è già abbastanza duro>> dice ansimando.
Sento la sua erezione pulsare contro la mia, attraverso i pantaloncini di cotone e sorrido divertita. Faccio altri due movimenti e mi blocco. Rimango seduta sopra di lui e lui mi guarda con un'aria confusa.
Afferra l'orlo della mia maglietta, ma io incrocio le braccia al petto e gli impedisco di togliermela. Assumo una faccia divertita e la sua faccia ha ancora un'aria più confusa.
<<Si può sapere che stai facendo?>> chiede, <<non ora>> ribatto con lo stesso tono di voce che ha usato lui stamani mattina. <<Sai sono arrivati i nonni e di sicuro si scandalizzerebbero ad ascoltare certi versi>> dico calma, riferendomi sempre alle sue parole di stamani mattina.
Sgrana gli occhi e sembra quasi incazzato.
<<Sarà per un'altra volta amore>> gli bacio una guancia e scendo dalle sue gambe.
Mi sdraio sul letto e mi accoccolo al cuscino, posizionandomi bene sotto le coperte.
<<Buonanotte Dylan>> dico scandendo bene il suo nome. Cerco di non ridere, ma mi è difficile. Rimane seduto sul letto per vari minuti e successivamente si infila anche lui sotto le coperte. <<Se volevi vendicarti l'hai fatto bene, molto bene direi: proprio da perfetta stronza. Complimenti Johnson, ma questa me la pagherai. Quando saremo da soli, o qui o al college: ti scoperò talmente forte che ti sentiranno anche quelli di Santa Monica>> sussurra al mio orecchio. <<Si, si, certo. L'importante è che tu ne sia convinto>> lo provoco, <<tu vedrai mia cara>> mi mordicchia l'orecchio e poi mi abbraccia, avvolgendo un braccio intorno al mio bacino, e facendo unire tra di loro le nostre gambe.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora