Capitolo 24

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Chloe

Finalmente il sabato tanto atteso è arrivato.
Sono felice in questo periodo perché in primis, giovedì la professoressa di letteratura si è congratulato con me, e ha detto che la mia tesina è stata una delle migliori.
Come seconda cosa sono davvero felice che sia arrivato il fine settimana, perché questa settimana è stata davvero stressante e avevo bisogno un po' di riposo. E per ultimo, tra una settimana si va in vacanza e direi che meglio così non potrebbe andare. Ieri pomeriggio ho chiamato mia mamma e gli ho detto che non sarei andata da lei nemmeno questo fine settimana. Mi è dispiaciuto molto dargli questa notizia e devo dire che non ha accettato il tutto con facilità, c'è rimasta molto male però ha capito la situazione. Ha capito che non potevo dire di no a questa mia amica, visto che è stata una delle poche che mi è stata accanto. Così gli ho promesso che per qualche giorno, nelle vacanze natalizie, sarei andata da lei.
Non gli ho ancora detto nulla del ritorno insieme a Dylan, ma magari quella può essere la volta buona per dirglielo.
In questo momento sono in camera da sola, ho appena finito di farmi la doccia e i capelli.
Sto scegliendo quale vestito mettermi: ma sono molto indecisa su due abiti. Il primo è rosso, ed è tutto fatto in raso, mentre il secondo è uno bianco, formato da due pezzi: ovvero una gonna aderente e il top sopra.
Lea è andata a prepararsi nella stanzetta di Carol, perché entrambe verranno in macchina con Samuel.
Mentre Dylan si è offerto di accompagnarmi, con la sua macchina.
Dovrebbe arrivare qui per le otto e mezzo, visto che la festa inizia verso le nove.
È un po' lontano come posto, ma quando ho detto a Dylan il luogo e la via di dove si terrà la festa, ha capito subito e per di più sa come arrivarci in meno di un'ora di macchina, perciò direi che meglio di così non può andare.
Alla fine scelgo il vestito rosso di raso.
Questa è una delle poche volte che lo indosso, mi è sempre piaciuto tanto, ma come già sa tutto il mondo: non mi piace molto indossare vestiti.
Posiziono il vestito sul letto e successivamente vado in bagno per asciugarmi capelli. Una volta finito di asciugarmeli, ci passo sopra la piastra e alla fine faccio delle leggere onde, in modo da dare un movimento ondulato.
Ritorno in camera e come prima cosa, mi avvicino verso il cassetto della biancheria intima, e infine decido di indossare un completo che si abbini al vestito: quindi di conseguenza anch'esso rosso.
Mi avvio verso il letto e prendo in mano il vestito in raso. Lo indosso e faccio attenzione a non stropicciarlo molto, e una volta addosso: me lo sistemo per bene; in modo che si adegui perfettamente alle mie forme.
Sento aprirsi la porta di scatto e immediatamente giro la testa verso la sua direzione.
<<Bussare no?>> chiedo mezza spaventata, <<no piccola>> chiude la porta alle sue spalle e si avvicina a me. Mi prendi delicatamente per i fianchi e mi avvicino a lui. Posa le sue labbra fredde sulle mie, ed io non posso fare altro che chiudere gli occhi, schiudere le labbra e ricambiare il bacio. Gli avvolgono le braccia intorno al collo e inserisco una mano tra i suoi capelli. Quando si stacca mi sorride e solo in quel momento mi accorgo che è già pronto per andare al compleanno. Indossa un jeans nero, ma stavolta non è strappato. Ha soliti stivali, quelli che amo tantissimo e sopra indossa una camicia bianca. Proprio in questo momento mi accorgo che è la prima volta che lo vedo in camicia, e devo dire che gli sta da dio.
<<C'è qualcosa che non va?>> chiede guardandosi, <<oh, no no. Ti stavo guardando perché mi sono resa conto che stai benissimo con le camice, dovresti metterle più spesso>> dico con il sorriso stampato in faccia.
<<Dici? Non mi convince molto questo outfit>> si riguarda ed io mi avvicino a lui.
Gli avvolgo di nuovo le braccia al collo e lui fa lo stesso, posando le mani sui miei fianchi.
<<Stai benissimo>> lo guardo e lui mi sorride.
<<Come mai ti piaccio così tanto in camicia?>> chiede con un ghigno stampato in faccia, <<be' sei molto sexy>> arrossisco di poco e lui si avvicina pericolosamente a me.
Perché mi devo imbarazzare di continuo?
Fa scendere le sue mani sul mio sedere e strizza una leggermente chiappa. <<Stasera rimani da me>> dice con una voce lenta e sensuale, <<non lo so, non voglio dare noia>> dico e lui ride divertito, <<non era una domanda, era un'affermazione>> dice tornando serio.
Sospiro e lo guardo fisso negli occhi.
<<Va bene, adesso però fammi finire di preparare>> dico staccandomi da lui.
Assume una faccia confusa e successivamente mi guarda dalla testa ai piedi.
<<Perché scusami, non sei già pronta?>> con l'indice della sua mano destra, indica il mio corpo, <<devo truccarmi>> dichiaro mentre mi posiziono davanti lo specchio. Sospira di nuovo e si va a sedere sul letto. <<Io non so proprio perché tu debba perdere tempo a truccarti>> dice sbuffando.
Che vuole dire?
<<Perché scusa? Che c'è di male!>> dico girandomi un'attimo verso di lui, <<c'è di male che su di te il trucco è uno spreco, sei già bella di tuo, non vedo perché tu debba colorarti la faccia con quelle cose>> indica il mio beauty-case. Sorrido per il complimento fatto.
<<Ti ringrazio, però mi piace truccarmi, più o meno. Come puoi vedere non sono come quelle ragazze che si mettano chili e chili di trucco, non perché non voglio, ma perché non mi piace. Non giudico chi lo fa, non mi permetterei mai visto che non sono nessuno, però ecco.. Meno trucco ho al viso, meglio sto. Pero con questo non voglio dire che non mi piace, anzi, mi piace molto truccarmi.
Il giusto, ma mi piace.
Come puoi vedere ogni mattina a scuola vengo sempre con il solito trucco, però per delle feste o comunque degli avvenimenti del genere, secondo me ci sta truccarsi leggermente di più>> dico facendo spallucce.
Fa una faccia strana e successivamente ritorna a guardarmi.
<<Fai come ti pare, basta che non lo fai per me.>>
Prego? Che significa?
<<Scusami?>> chiedo confusa, <<No be', dico... Basta che tu non lo faccia per me. Non voglio che tu ti metta tutto quel trucco in faccia solo per piacere a me, o solo perché hai visto che tutte le ragazze che mi sono portato a letto avevano chili e chili di trucco. A me piaci così come sei e non ti cambierei per nulla al mondo. Ti amo allo stesso modo sia da struccata che truccata>> mi sorride per l'ultima frase.
<<Non lo faccio per te, semplicemente voglio essere carina>> rispondo, <<ma lo sei già>> insiste, <<ti ringrazio, ma non posso presentarmi ad un compleanno struccata. Sicuramente tutte le ragazze saranno truccate, chi di più chi di meno, e non voglio essere l'unica struccata>> dico infine.
Lui alza le mani, in segno di arresa. <<Va bene, come vuoi, non insisto. Fa pure>> si sdraia del tutto sul letto e mi guarda. Mi giro e inizio a mettermi del correttore all'interno dell'occhio, e anche sotto quest'ultimo, in modo da coprire le occhiaie. Decido di stenderlo leggermente anche sulla palpebra, in modo da far risaltare di più il mio ombretto neutro.
Successivamente mi faccio, in entrambi gli occhi, una sottile linea di eye-liner e infine mi metto il mascara.
Avendo già esagerato con gli occhi, sulle labbra decido di mettere un lucida labbra trasparente. <<Ho fatto>> dico girandomi nella sua direzione. <<Venti minuti per truccarti, sei seria zia?>> dice Dylan strabiliato.
Rido divertita e mi rendo conto che, per come sono io e per come mi sono truccata, è tanto. <<È stato l'eye-liner a farmi perdere tempo, lo hai visto anche te che mi c'è voluto un po', adesso non lamentarti>> dico scocciata, ma quando Dylan si alza e fa unire le nostre labbra, mi passa questa mezza arrabbiatura.
<<Sei bellissima>> sussurra sopra le mie labbra, <<grazie>> gli sorrido e mi mordo l'interno della guancia per l'imbarazzo.
<<Non so se stasera riuscirò a stare calmo>> si prende il i piercing tra i denti, <<che vuoi dire?>> chiedo confusa, <<quel vestito è troppo corto Chloe, non so se riuscirò a tenere a bada Jordi>> dice con voce strozzata.
Jordi?
<<Chi è Jordi?>> chiedo innocentemente e lui ride, <<il mio amichetto li infondo>> indica i pantaloni e arrossisco di botto.
<<Dylan sei un maiale! Non dirmi che hai dato un nome al tuo... Insomma, hai capito>> dico imbarazzata, <<certo che gli e l'ho dato>> ride divertito ed io scuoto la testa.
<<Non ci posso credere>> dico incredula. Cerco di trattenere una risata, per la sciocchezza che mi ha appena detto, ma non ci riesco.
<<Be' comunque dovrai provarci per forza, altrimenti la sfida la vincerò io e sarai tu che dovrai pagare la cena, mio caro>> mi vanto, << non credo che riusciresti a respingermi, sopratutto una volta dopo che ti ho messo le mani là dentro>> sul suo viso si forma un sorriso malizioso, <<Dylan!!>> dico imbarazzata, più di quanto non lo sia già. <<Andiamo, altrimenti faremo tardi>> dico prendendo la mia borsa. <<Si si, certo>> ride ancora divertito e apre la porta alle sue spalle, per poi uscire insieme a me.
<<Oh, aspetta Dylan>> lo fermo prima ancora che possa chiudere la porta, <<che succede?>> chiede confuso. <<Be' stavo pensando, visto che dormirò da te stanotte, che ne dici se prendo dei vestiti da mettermi domani mattina? Non mi va di tornare in dormitorio con il vestito di stasera. Potrei lasciarli in macchina tua mentre stiamo alla festa, e poi quando torniamo a casa li prendo>> spiego, <<d'accordo ma prendi solo l'intimo e un pantalone, la maglietta e la felpa te le presto io dal mio armadio, domani mattina>> dice sorridendomi, <<ma guarda che..>> mi blocca, <<shh, fai come ti dico. Prendi solo queste due cose>> insiste ed io annuisco. Entro in stanza e prendo quello che mi serve, successivamente esco dalla porta e la chiudo a chiave. <<Ti sei scordata qualcosa?>> chiede, <<no, possiamo andare>> dico, <<bene perfetto>> mi sorride e mi posiziona un braccio intorno al collo.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora