Capitolo 59

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Dylan

<<Io direi di andare a ballare gente>> dice Chloe appoggiando l'ennesimo bicchiere di Mojito sul tavolino davanti a noi.
<<Chloe, forse è meglio andare a casa non trovi?>> propongo e lei mi posiziona un dito sopra le labbra. <<Shh... Non sei mio padre. Voglio rimanere>> ride sopra le mie labbra, <<Chloe sei ubriaca>> le ricordo in tal caso se ne fosse scordata. <<Non è vero, non sono ubriaca>> ride di nuovo, <<dai andiamo paparino, voglio divertirmi un po'>> si alza in piedi e barcolla un po'. Mi alzo di scatto. <<Ehi, stai bene?>> chiedo preoccupato, <<mai stata meglio!>> anuncia con un grande sorriso. Come fa ad essere bella anche da ubriaca?
Fa un passo in avanti per avviarsi verso la pista, ma perde l'equilibrio e inciampa. Per fortuna la reggo dai fianchi e evito di farla cascare per terra. <<Chloe non ce la fai nemmeno a camminare. Dammi retta andiamo a casa così ci rilassiamo>> insisto.
È troppo ubriaca.
Se continua di questo passo finirà per vomitare.
<<Ma io non voglio andarmene. Avevo già programmato tutta la serata>> dice in tono lamentoso, <<Chloe ma lo vedi che non ti reggi in piedi?>> le faccio notare, <<e allora? Puoi mettermi pur sempre sdraiata e farmi delle cose>> sussurra divertita al mio orecchio.
<<Non mi approfitterei mai di te>> dico serio.
È vero non lo farei mai, ma cazzo quanto è sexy in questo stato.
Tutta la sua innocenza svanisce, mostrando davvero la persona che è in lei.
Quella che ha paura di dimostrare per il giudizio delle altre persone.
<<Lo so, ma non si tratta di approfittarsene. Io sono più che consenziente se mi dici che vuoi scoparmi>> mi posiziona una mano sulla cerniera dei jeans e stringe.
Merda.
<<So che lo vuoi>> sussurra al mio orecchio, <<lo voglio, ma non con te in questo stato>> dichiaro togliendole la mano.
<<E adesso andiamo via>> la prendo per il braccio e la porto fuori dal locale.
<<Dylan smettila, non sei mio padre cazzo>> si libera dalla mia presa, <<per piacere vieni in macchina con me>> chiedo gentilmente.
So per certo che se rispondessi come dovrei, si incazzerebbe e non verrebbe mai con me.
<<Volevo rimanere ancora>> confessa dispiaciuta, <<lo so amore, ma guardati... È già tanto se ti reggi in piedi>> le dico indicandola. Si guarda e annuisce.
Non appena entriamo in macchina lei si allaccia la cintura e la stessa cosa faccio io.
Faccio partire la macchina e per tutto il viaggio nessuno dei due dice niente.
Io mi concentro per tutto il tragitto solo ed esclusivamente sulla strada, mentre lei guarda fuori dal finestrino.
Il tragitto, pur essendo breve, sembra non finire mai: ma per fortuna quando ci troviamo davanti casa mia, parcheggio la macchina e scendiamo. <<Ce la fai a camminare?>> chiedo affiancandomi a lei, <<si>> risponde in tono tranquillo. Faccio girare la chiave dentro la serratura e lascio lo spazio a Chloe per farla entrare per prima. Chiudo la porta di casa a chiave e infine poso quest'ultime nel portachiavi. <<Dylan>> dice posizionando il suo pellicciotto bianco sul divano in pelle.
<<Dimmi>> rispondo togliendomi il giubbotto e posizionandolo sull'attaccapanni.
<<Ti voglio>> sussurra giocando con il colletto della mia T-shirt, <<mi sembrava di essere già stato chiaro prima>> rispondo guardandola dritto negli occhi, cercando in tutti i modi di nascondere il desiderio che ho di averla intorno a me. <<Lo sanno tutti che mi vuoi Dylan>> sorride divertita, <<ti voglio quando sei lucida, non quando sei ubriaca>> rispondo posizionandole le mie mani sui suoi fianchi.
Non è vero. La voglio anche ora.
Però è ubriaca e non so quanto mi convenga portarmela a letto.
Cerco di spingerla via, ma lei non si muove.
<<Tu pensi troppo>> mi mordicchia il lobo dell'orecchio, prendendolo tra i suoi denti.
<<Chloe...>> cerco in tutti i modi di farla ragionare, ma non ci riesco. Sa bene come sedurmi, e ci sta riuscendo benissimo.
Mi sbottona i pantaloni e li lascia cadere a terra. Prende in mano la mia erezione, infilando una mano dentro i boxer e sorride divertita quando sente che sono già duro per lei.
Non ci posso fare niente.
Questo è l'effetto che riesce a farmi.
<<Vuoi andare su?>> chiedo e lei scuote la testa. Mi stupisce questa sua risposta e successivamente le chiedo: <<e dove vuoi farlo allora?.>>
<<Be' avevo pensato al divano>> lo indica, <<hai detto che il luogo non cambia il piacere no? Che ovunque lo facciamo, il piacere è sempre quello giusto?>> chiede ed io annuisco, <<bene. Ti concedo di prendermi sul divano, come primo passo... E poi be' vedremo...>> mi morde il labbro inferiore e mi bacia.
Al diavolo il mio autocontrollo e tutte le parole che le ho detto pochi minuti fa.
La voglio, più di qualsiasi altra cosa.
L'afferro per il retro delle gambe e la faccio stendere sul divano. Le faccio appoggiare la testa sul cuscino beige e lei nel mentre si tira su il vestito, per poi toglierselo del tutto.
Indossa una biancheria rossa, e solo ora mi accorgo che indossa il perizoma.
Mi sfilo la maglietta, rimanendo a torso nudo e Chloe si avventa sui miei boxer, togliendomeli da dosso in modo brusco.
<<Ne sei sicura?>> chiedo posizionandomi in mezzo a lei e mostrandole la bustina del preservativo, che per fortuna avevo già estratto qualche secondo prima che mi togliete di dosso i pantaloni.
<<Perché non dovrei?>> chiede, <<ho paura che domani te ne pentirai>> confesso, <<shh.. Perché pensi a domani?>> chiede lamentandosi, <<perché domani c'è un'elevata probabilità che tu mi urli contro le peggiori cose>> rispondo facendole un finto sorriso, <<non lo farò. Adesso scopami>> ribadisce vogliosa. Mi infilo il preservativo e ritorno a baciarla. Vorrei tanto poter sentire le sue labbra intorno a me. La sua bocca calda che mi accoglie gentilmente, iniziando a darmi piacere con la sua lingua. Però non posso.
Non voglio perdere altro tempo con i preliminari.
Ho bisogno di lei cazzo. Ho sempre bisogno di lei. Non ho mai desiderato niente in questo modo, niente di niente. Ho solo bisogno di lei nella mia vita, niente di più. E lo ripeterò all'infinito, in modo che tutto il mondo sappia dell'esistenza del nostro amore.
<<Dylan..>> ansima quando entro in lei.
So che è sbagliato, è sbagliato che lei mi stia permettendo di fare tutto questo in una situazione del genere.
Però adesso non ci voglio pensare.
Mi prenderò le mie responsabilità domani, non ora. Continuo a spingermi in lei con forza e lei inizia a mugolare il mio nome più e più volte.
<<Mi ami?>> le chiedo, <<si>> risponde tra un gemito e l'altro, <<si, cosa?>> chiedo diminuendo la velocità e l'intensità delle spinge. <<Oddio no, Dylan ti prego...>> si lamenta, <<dillo>> dico a dentro stretti, <<si, ti amo. Ti amo da impazzire...>> mi bacia ed io riprendo il ritmo di prima. Lo sapevo, sapevo che mi amava. Ma erano passate troppe ore ormai. Non sentivo quelle due parole uscire dalla sua bocca da troppo tempo. Avevo bisogno ormai di sentirle, sono come una droga per me. Anzi, una medicina. Oppure tutte e due. Sono dipendente da queste due parole, ma allo stesso tempo mi curano ogni ferita che ho dentro di me. Mi placano ogni paura e ogni dubbio che ho sulla nostra relazione.
<<Dylan fermati...>> ansima, <<Dylan...>> mi scongiura ed io mi fermo.
Ecco lo sapevo. L'effetto dell'alcol sta per finire ed ecco che si sta per scatenare la tempesta.
Mi alzo in ginocchio sul divano e la guardo.
Si alza a sedere e si gira di spalle.
<<Prendimi da dietro>> mi ordina.
Rimango sbigottito dalle sue parole e mi rendo conto di non aver mai provato prima d'ora questa pozione con lei.
L'accontento posizionando il mio sesso sulla sua entrata, ma ancora prima di spingermi in lei mi blocca, afferrandomi per i polsi.
<<No, non li>> ribatte con il fiatone.
Sgrano gli occhi e la guardo esterrefatto.
Mi sta per caso scongiurando di infilarle un cazzo lungo più di venti centimetri, nel culo?
<<Chloe non posso>> le dico, <<ti prego...>> insiste. Per quanto vorrei infilarmi dentro di lei: non posso approfittarmi così del suo corpo in questo modo, meglio parlarne domani quando saremo più lucidi entrambi, lei in primis.
<<Piccola ascoltami>> la prendo la dietro e le faccio appoggiare la schiena sul mio petto. Le lascio una scia di baci lungo il collo e lei butta indietro la testa, appoggiandola sulla mia spalla. <<Domani mattina quando ci svegliamo ne parleremo ok?>> le sussurro sperando di convincerla. Annuisce ed io sorrido soddisfatto.
<<Adesso lasciati scopare>> le mordo il lobo dell'orecchio e lei geme, annuendo.
Si piega in avanti e sorrido divertito per quella scena. <<Vedo che vuoi ugualmente provare questa posizione eh>> strofino la superficie del preservativo sulla sua entrata e la sento sospirare. Amo i versi che fa, e amo ancora di più sapere che sono l'unico ad averli ascoltati per la prima volta.
L'afferro per capelli e affondo di nuovo dentro di lei. Continuo a darle piacere con spinge forti e secche. Aumento sempre di più la velocità e piano piano la sento cedere sotto il mio tocco. <<Dylan.. Manca...>> cerca di dire, ma non riesce a completare la frase.
<<Lo so piccola, vieni...>> le sussurro all'orecchio. La sento irrigidissi e poco dopo viene, gemendo piacevolmente il mio nome.
Sentire il mio nome, urlato in quel modo, fuori uscire dalle sue labbra è troppo per me.
Vengo pure io, esplodendo nel preservativo.
Esco fuori da lei e scendo dal divano.
Vado dritto in cucina e butto il preservativo nel cestino dell'immondizia, insieme all'incarto.
Non appena ritorno in salotto trovo Chloe sdraiata sul divano, a pancia in su. I capelli sono leggermente bagnati sul davanti e il corpo è lucido. Mi posiziono sopra di lei e le bacio il petto bagnato dal suo sudore. <<Sei stata magnifica lo sai vero?>> sussurro sopra le sue labbra e lei in risposta mi bacia.
<<Andiamo su, altrimenti qui ci prenderà freddo tra qualche minuto>> confesso staccandomi di poco da lei.
Annuisce ed io mi alzo da lei. Mentre saliamo le scale lei si posiziona davanti a me ed io non posso far altro che guardarle quel maledetto culo. È stupendo. Ne ho visti tanti di culi, ma mai belli come il suo. È soffice, ma al tempo stesso sodo e messo ben in evidenza.
Scoparla li non sarebbe per niente male.
<<Terra chiama Dylan>> mi dice Chloe, posizionandosi sotto le coperte. Da quanto ero fissato con il suo culo non mi sono nemmeno accorto di essere già arrivato in camera mia, e per di più difronte al letto.
<<Che aspetti a venire dentro?>> chiede lei battendo le mani nella parte vuota del letto, <<si scusami>> dico scuotendo la testa, mentre mi avvio verso il letto.
Entro dentro le coperte e mi sdraio.
Chloe si accoccola subito a me e fa incrociare le nostre gambe. <<Ti amo>> sussurra piano piano. La guardo addormentarsi e quando sento che il sonno inizia a farsi strada dentro di me, le sussurro tra i capelli un: <<Ti amo.>>

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