Dylan
Mentre ci avviamo al dormitorio, in macchina, Chloe non parla. Per tutto il viaggio resta in silenzio ed io faccio lo stesso.
Mi chiedo cosa ho fatto per farla diventare così taciturna. Eravamo sereni e tranquilli fino ad una mezzo retta fa. Scherzavamo assieme e le ho persino detto i miei progetti per dopo il college.
Merda! I progetti, che scemo!!
Si sarà offesa? Avrà pensato che la lascerò?
Mille domande mi portano a pensare cose orribili. Per fortuna siamo arrivati a destinazione, dentro il parcheggio del college.
Prima ancora di far scendere Chloe dalla
macchina, la prendo per il polso e la faccio risedere sul sedile. <<Per piacere richiudi la portiera>> dico tranquillo e lei lo fa.
<<Ne sei sicura di stare bene?>> le chiedo, <<si certo,perché non dovrei esserlo?>> mi sorride. Non è per niente brava a mentire, gli e lo si legge in faccia che ha qualcosa.
<<Be' non lo so, forse per quello che ho detto prima>> si inizia ad innervosire e lo noto dalla sua mascella leggermente messa in visione.
<<A cosa ti riferisci?>> chiede, <<al trasferimento di Parigi>> ingoia la saliva in modo lento e distoglie per un momento lo sguardo dal mio.
Il mio sogno sarebbe di andare a vivere a Parigi, per costruire una carriera da modello. Mio padre conosce varie marche per cui potrei sfilare, e siccome mi piace essere al centro dell'attenzione e stare sotto i riflettori, direi che questo è il lavoro perfetto per me. Fino a qualche mesetto fa i miei piani erano altri, o meglio dire... Avevo due sogni nel cassetto, sempre se così si possono chiamare, però adesso mi sono chiarito bene le idee e le ho molto più chiare. Ho capito che l'altro sogno, non fa per me, ma sicuramente non lo scarto del tutto. Se non riuscirò a fare il modello, vedrò di trovare un'altra via, e questa ora come ora è l'unica.
<<Ah, comunque no. È giusto così>> mi guarda e distoglie di nuovo lo sguardo.
<<Non voglio che adesso ti attacchi a questa cosa Chloe>> dico in tono lamentoso e preoccupato allo stesso tempo. Ho paura che mi lasci dopo aver scoperto questa cosa.
<<Non mi attacco a nulla Dylan, ripeto: è giusto così. Devi fare quello che desideri nella tua vita e se il tuo futuro lo vedi a Parigi, be' buon per te>> risponde fissando le sue mani.
Sospiro e la prendo per il polso.
La tiro a me, ma lei si oppone.
<<Dylan no>> si lamenta, <<dai vieni>> la tiro verso di me, <<no, non mi va>> replica, <<non farmi ripetere le stesse cose due volte, forza su, vieni>> dico insistendo. Sbuffa e si viene a sedere sopra di me, scavalcando il cambio.
<<Niente e nessuno ci separerà ok?>> le accarezzo il viso con il palmo della mano fredda, <<troveremo un modo per..>> mi blocca, <<per cosa Dylan? Quando vorrai andare a Parigi magari non staremo nemmeno più insieme. Magari ti sarai già stancato di me e finirà tutto. È inutile pensare al futuro: è incerto, proprio come me, te e la nostra relazione>> ribatte innervosendosi.
Non sta parlando seriamente, non può.
Se pensa davvero queste cose di noi due, allora perché sta con me? Se pensa che siamo una di quelle relazioni così incerte, perché non si arrende?
Io non mi sono mai arreso con lei, perché non ho mai pensato, nemmeno in altri mondi, che non possa esistere un futuro per noi e per la nostra relazione. Se solo lo pensassi, non sarei di certo qui. Sarei già a scoparmi qualcun altra e passerei il mio tempo come ho sempre fatto, prima di conoscerla ovviamente. Però no, io ci credo in noi, anche se non dovrei. Non per lei, lei è perfetta così com'è, sono io qui il problema. Essendo un ragazzo difficile da gestire, sono anche molto indeciso e cambio idea da un momento all'altro, ma l'idea di voler passare il resto della mia vita con questa donna non cambierà. Mai.
<<Non sei seria>> aggrotto la fronte e scuoto la testa, <<si che lo sono Dylan>> incrocia le braccia al petto, <<e allora perché stai con me?>> inizio ad incazzarmi.
Non può averlo detto seriamente.
<<Ma che domanda è? Sto con te perché ti amo>> dice l'ultima frase come per farmi capire che è una cosa ovvia.
<<Non mi sembra a questo punto, sopratutto adesso che mi hai confessato di non credere in noi, e per di più non credi che per noi ci sia un futuro>> ribatto acido e lei sospira. <<Perché devi fraintendere ogni cosa che dico?>> chiede ma rimango zitto: visto che inizia a parlare di nuovo, <<non penso che per noi non ci sia un futuro>> la interrompo, <<da come parli sembra>> rispondo scorbutico, <<fammi finire di parlare>> ringhia infastidita, <<io ci credo in noi, ma come già tu sai: la vita è imprevedibile. Oggi ci sono, ma domani potrebbe benissimo succedere qualcosa che mi porta lontana da questa città e di conseguenza noi come potremmo andare avanti?>> chiede, ma non rispondo.
<<Che ne sai se tra un mese mi amerai ancora? Magari non ti attrarrò più e di conseguenza questa cosa ci porterà a lasciarci. Potresti stancarti di me da un momento all'altro, senza che tu te ne renda conto.
Le cose che ti ho detto prima, le penso, ma con questo non voglio che pensi che io non credo in noi. Io ci credo, se non fosse stato così non ti avrei dato un'altra possibilità. Però non sappiamo cosa ci riserva il futuro, se il nostro destino ci dice di rimanere insieme, io sarò più che felice di accettare questa realtà. Però se non è così, dovrò accettare anche una realtà senza di te, che mi piaccia o meno>> finisce il suo discorso e per un momento posa lo sguardo sulle nostre mani incrociate.
Sul serio crede alla cazzata del destino?
<<Precisiamo bene certe cose.
Come prima cosa voglio che ti rimanga ben impresso che ti amo, e mi sa che forse tu non hai ancora capito che ti amerò sempre e se dico sempre, è sempre. Continuerò a farlo all'infinito e oltre, e mi sembrava di essere stato ben chiaro nella lettera.
Secondo, come puoi dire che non mi attrarrai tra qualche mese? Con un corpo del genere? Che scherzi!
Certo che lo farai e con il passare del tempo te lo dimostrerò.
Terzo io non mi stancherò mai di te, mai.
Come potrei?
Si ok, litigheremo altre migliaia di volte, ci urleremo in faccia, ma alla fine l'uno torna sempre dall'altra.
Siamo come due calamite, siamo l'una attratta da l'altro.
E quarto, sul serio tu credi al destino?>> chiedo stupito da ciò che ha detto, <<si>> risponde, <<be' non dovresti, il futuro ce li dobbiamo creare noi. Non è il destino a crearcelo>> rispondo subito. Non sembra convinta delle mie parole, e così per colmare le sue paure, la prendo e la bacio.
Ogni bacio è come se fosse il primo. Non è cambiato niente dalla prima volta in cui l'ho baciata. Anzi, forse si.. Si è duplicato l'amore che sento per questa ragazza, ma per il resto è tutto uguale. Stesse emozioni, stessi brividi, stessi sorrisi. Saremo sempre così, non cambierà mai niente tra di noi. Che ci piaccia o no dovremo iniziare a convivere con questa realtà, dove i nostri corpi si desiderano a vicenda.
<<Non ne parleremo più se ti fa stare serena ok? Ma ti prometto, anzi ti giuro, che niente e nessuno ci separerà>> sorride debolmente e si accoccola tra le mie braccia.
Non voglio rinunciare alla mia carriera di modello, ma non voglio nemmeno rinunciare a lei. Troveremo una soluzione, questo è poco ma sicuro.
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Nothing more 2 || tutto ritorna
Chick-LitCOMPLETA ッ ⚠️⚠️ A BREVE IN REVISIONE ⚠️⚠️ Questo è il sequel di "Nothing More". È consigliabile leggere il primo libro di "Nothing more" prima di questo, per poter capire meglio la storia. Lo trovate sul mio profilo. Chloe, affranta ormai dal dolor...