Capitolo 29

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Dylan

Mi alzo da Chloe e mi tolgo sfilo il profilattico. Lo appoggio per terra e ritorno sul letto affianco a Chloe. Mi assicuro che sia ben al caldo e che il piumone la copra del tutto, per poi infilarmici anche io insieme a lei.
Stendo un braccio verso di lei, alza la testa, per poi appoggiarla sopra quest'ultimo e successivamente si accoccola del tutto al mio petto.
<<Com'è stato?>> chiedo, <<mi è piaciuto da morire>> dice sul mio collo con la voce ancora strozzata e rigida. Sorrido divertito e la guardo.
È così bella che starei ore a guardarla.
<<Perché mi guardi?>> mi chiede spostandomi il ciuffo dalla parte giusta.
<<Ti sei resa conto che non guardo nessuna come guardo te?>> le chiedo e lei arrossisce di colpo. È strano che mi piaccia tutta questa sua timidezza. Di solito mi sono sempre portato a letto ragazze più grandi, più decise e più esperte. Mai e poi mai avrei immaginato di portarmi a letto una come lei, così dolce, timida, impacciata e inesperta. Eppure? Mi piace e mi eccita da morire esercitare il mio potere su di lei. <<E perché?>> chiede, <<perché non mi ero mai innamorato prima d'ora, non in questo modo>> dichiaro,
<<sai che cosa mi ha detto prima Lea?>> Chiedo, e la sua espressione cambia. Si incupisce di poco, ma cerca di non darlo a vedere. Scuote la testa e mi incita a parlare.
<<Abbiamo parlato di te e anche lei si è accorta che non guardo nessuna come guardo te. Ho visto l'espressione che hai fatto quando io e lei stavamo parlando in tua presenza, ma ti posso assicurare che per me non è significata nulla. Il mio rapporto con lei è finito ormai un anno fa, e per lei è la stessa cosa. Io ho te, voglio solo te e non me ne frega niente delle altre>> confesso.
Ne suoi occhi intravedo una scintilla e mi sorride timidamente. <<Sei la miglior cosa che mi sia capitata nella vita, e non scherzo>> dice e il mio cuore perde un battito.
Perde un battito? Sul serio Dylan?
Mi rimprovera la mia vocina.
Nessuno prima d'ora mi aveva mai detto una cosa del genere. Nessuno mi aveva descritto come <<la miglior cosa>>, perché sapevano tutti, me compreso, che in me non c'era niente di bello.
La bacio e lei mi afferra per la schiena, spingendomi sempre di più verso di lei.
Non ho mai desiderato così tanto qualcosa, questa ragazza sta diventando la mia prima volta in tante cose, troppe. È la prima volta che sono davvero innamorato, questa è la mia prima relazione seria, la prima volta che sento di voler così tanto una persona, la prima volta che sento il bisogno di avere qualcuno al mio fianco e moltissime altre <<prime volte>>.
<<Non vedo l'ora di passare ogni notte così>> dico chiudendo gli occhi. Lei inizia a farmi i grattini sul petto. <<Guarda che io non ho l'energie per farlo tutte le sere eh>> scherza ed io scoppio a ridere.
Apro gli occhi e la guardo.
<<Non mi riferivo al sesso, be'... non solo a quello>> le sorrido divertito, <<pensavo a quando ti dissi di voler convivere con te>> si irrigidisce a quelle a parole e alzo un sopracciglio. <<Ho detto qualcosa di male?>> chiedo e lei scuote la testa. L'afferro per i fianchi e la porto a cavalcioni su di me. Le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le afferro delicatamente il viso con le mani, accarezzandoglielo lentamente con i pollici.
<<Non vuoi, vero?>> chiedo con voce pacata, <<certo che voglio Dylan, solo che... ci sono tante circostanze che mi bloccano ad accettare la tua richiesta>> dice con voce triste, <<e quali sono?>> chiedo scuotendo la testa. Sospira e si alza a sedere, rimanendo sempre sulle mie gambe. Faccio lo stesso, mantenendola sopra di me e mi sorreggo sui palmi delle mani. <<Be' come prima cosa: mia madre. Non so come potrebbe reagire se sapesse che vado a convivere a soli diciotto anni...>> la blocco, <<diciannove>> le dico, ricordandole che tra tre giorni è il suo compleanno. <<Fa lo stesso Dylan. Poi comunque mia madre si è sempre fatta in quattro per me e mi dispiacerebbe dirgli che vado a convivere, per di più con una persona che conosco da soli tre mesi>> risponde, <<be' però si da il caso che questa persona è il tuo ragazzo, e comunque puoi benissimo dire a tua mamma di smettere di pagarti gli studi. Sarebbe una spesa in meno e potrebbe mettere da parte quei soldi, non so... per un viaggio o qualcos'altro>> dico con voce cauta.
<<Be' non proprio Dylan, dovrò contribuire per qualcosa no? Non sono una che accetta e prende, senza dare>> confessa, <<infatti non ho mai pensato questo, ma se vieni a stare qui da me non devi pagare niente. Paga tutto mio padre, lo sai già>> le ricordo, <<si lo so, ma non voglio creare casini>> dice ed io rido nervosamente. <<Non crei nessun casino, mio padre molto probabilmente è fidanzato>> ingoio la saliva rimasta, e solo al pensiero mi viene da vomitare. <<Come, con chi?>> chiede. Ecco lo sapevo, accidenti a me e quando parlo troppo!
<<È una delle tante puttane che si è portato a letto, solo che a quanto pare questa se la vuole tenere ben stretta>> dico distogliendo lo sguardo. <<Come mai hai questo sospetto?>> chiede, <<circa due mesi fa li trovai a scopare in camera di mio padre, per di più li ho visti molte volte in giro per la città o per il college, e poi come vedi mio padre non c'è quasi mai. Suppongo sia da lei>> rispondo a voce stretta.
<<Capito>> è l'unica cosa che riesce a dire.
<<Potrei parlare con lui, anche se mi costa, e chiedergli di lasciarci la casa tutta per noi>> dico, <<cosa? Oddio Dylan ma sei pazzo? Che fai, cacci tuo padre fuori da casa sua, senza un tetto dove poter stare?>> dice incredula e rido divertito, <<non lo sto cacciando e comunque se ti interessa saperlo, mio padre ha un'altro appartamento in questa città. Lo ha a qualche isolato da qui, solo che non è grande come questo. È un po' più piccolo e non ha tutto questo spazio, potrebbe andare lì anche se, come già ti ho detto, molto probabilmente va a casa di quella...>> mi blocca prima che possa dire qualcosa di offensivo, <<donna>> aggiunge, <<non offenderla>> dice con tono calmo. Sbuffo e me ne rimango zitto.
<<Non potremmo andarci noi in quell'appartamento?>> chiede, <<no, ci tornerebbe scomodo. Qui siamo molto più vicini al college e al centro, li devi farti almeno una mezzo retta di macchina>> rispondo, <<ah>> risponde.
<<Hai altri dubbi?>> chiedo, <<no>> risponde ma non la vedo per niente convinta.
Abbassa lo sguardo, ma prima ancora che lo faccia, le poso due dita sotto il mento e gli alzo di nuovo lo sguardo. <<Parla>> gli ordino e lei sospira. <<Sei troppo bipolare Dylan. Chi mi dice che per un'arrabbiatura, non mi mandi via?>> mi guarda con un'aria preoccupata ed io rimango scioccato da quello che dice.
Sul serio pensa che sia una persona del genere?
Pensa davvero che le farei una cosa così brutta?
<<Cosa? Ma non lo farei mai>> dico incredulo, <<si, ne saresti capace>> risponde secca, <<no Chloe, credimi ti prego>> le prendo le mani e le faccio incrociare alle mie.
<<Non ti farei mai una cosa del genere, non potrei. Sono uno stronzo, ma non fino a questo punto>> dichiaro e lei sospira, <<non lo so Dylan. Siamo troppo giovani>> risponde, <<tu pensaci d'accordo?>> chiedo e lei annuisce.
La bacio per rassicurarle tutti i dubbi e le paure che ha in questo momento.

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