Chloe
Lo vedo addormentarsi poco dopo che tocca il letto della camera degli ospiti. All'inizio mi ha fatto capire quali erano le sue intenzioni, ma non lo vedevo convinto come sempre così mi sono rifiutata e gli ho consigliato di dormire un po'.
Era esausto. Tutta questa storia tra mia madre, la preoccupazione di non piacere a nessuno, e adesso sua madre... Lo ha davvero stancato e messo in confusione su tutto. Sono quasi le sei del pomeriggio ed io devo ancora andare al centro commerciale per prendere i regali di Natale. Questa settimana non ho avuto nemmeno tempo di comprare qualcosa per mia madre e mi sento un sacco in colpa. Invece per Dylan ho già trovato il regalo giusto. Gli ho comprato un orologio nero, della marca che piaceva a lui. L'ho acquistato in una gioielleria qua vicino. Il proprietario è un'amico di mamma e essendo ormai quasi uno di famiglia, è riuscito anche ad abbassarmi il prezzo.
In questo momento mi ritrovo dentro la mia amatissima cinquecento color panna, e sto andando a ritirare il regalo per Dylan.
Il signor Ross, nonché propietario della gioielleria, mi ha detto di andarlo a ritirare il regalo dalle sei in poi, e così sto facendo.
Sono quasi arrivata a destinazione e più passa il tempo, più l'ansia aumenta.
Sono davvero curiosa di sapere se il regalo piacerà a Dylan oppure no.
Ho paura che magari si senta obbligato a tenere un regalo che non gli interessa avere, o che magari non gli piace perché non è del suo stile, anche se mi ha confermato che la marca gli piaceva un sacco.
Scendo di macchina e smetto di farmi delle paranoie assurde, per poi entrare nella gioielleria. <<Signor Ross>> chiamo, non vedendo nessuno al bancone della cassa.
Un'uomo in camicia e pantaloni eleganti esce da una porta, e quando mi vede: mi sorride.
<<Chloe che piacere rivederti>> viene verso di me e mi abbraccia, <<il piacere è mio>> ricambio l'abbraccio. <<Tua madre qualche giorno fa è venuta a parlarmi di un'orologio. Sei qui per questo vero?>> chiede ed io annuisco, <<bene, il regalo è già pronto. Vado a prenderlo nell'altra stanza e torno subito. Dammi solo un attimo>> si avvia verso la stanza da dove è sbucato poco prima, <<ma certo>> dico, e lui scompare dietro quest'ultima. Qualche secondo dopo torna con una scatola in mano. <<Ecco a te>> mi porge la scatolina, <<il prezzo era ott...>> mi blocca, <<vai pure, l'ha già pagato tua madre>> mi sorride e sgrano gli occhi. Cosa?
<<Come scusi?>> chiedo aggrottando la fronte, <<si. Quando è venuta qui mi ha detto che lo avrebbe pagato subito e così ha fatto. Mi ha dato la mancia proprio lo stesso giorno in cui era venuta a ordinarlo>> spiega con un po' di incertezza. Perché l'ha fatto? Insomma... Quando gliel'ho detto sapeva benissimo che quel regalo era per Dylan. Non capisco proprio perché lei abbia speso più di ottocento dollari per un regalo del genere, sapendo per di più che era per lui.
<<Oh ehm ok, be' allora grazie. Spero di rivederla molto presto signor Ross>> dico avviandomi verso la porta d'uscita, <<anche io mia cara, torna a trovarmi quando vuoi. Magari la prossima volta dimmelo prima, così potrai incontrarti anche con Axel>> dice riferendosi al figlio, <<certo, lo farò con piacere. A proposito, come sta? >> chiedo curiosa. Axel era una delle poche persone che potevo vedere. L'ho conosciuto tramite Noah, in pratica quei due sono migliori amici. È un ragazzo tranquillo e divertente, ma troppo secchione. <<Sta bene, quest'anno si laureerà>> dice euforico il padre, <<ah quindi ha già fatto quattro anni di college?>> chiedo.
Eppure mi ricordavo che aveva la mia stessa età. <<No no, ha deciso di laurearsi in un anno. Sta facendo molti corsi e si sta impegnando molto. Certe volte studia anche la sera e cerca di tenere il controllo su tutto. Se continua così si laureerà entro la fine dell'anno>> dice sorridendomi. È quello che stiamo cercando di fare anche io, Samuel e Dylan. Forse uno di noi ci riuscirà, anche se ho paura che non sia così. Samuel è molto in gamba e anche Dylan, anche se non sembra. Non so dove e quando studia, visto che è quasi sempre con me. Però agli esami e hai compiti prende sempre ottimi voti.
Ho paura di non laurearmi io questa volta.. Non so perché, ma questa paura mi perseguita da quando ho iniziato il college.
<<Spero davvero per lui che ci riesca, ma sono sicura che sarà così. È sempre stato un ragazzo in gamba e determinato, sono sicura che non avrà problemi a laurearsi con tre anni di anticipo>> dico senza problemi. È la verità, è sempre stato migliore di me quel ragazzo. <<Grazie Chloe, penso lo stesso>> mi sorride ed io apro la porta, <<vedrà andrà tutto bene. Be' io adesso vado, ci vediamo>> dico uscendo, <<a presto Chloe>> mi saluta con un gesto di mano ed io ricambio. Non appena rientro in macchina chiudo gli occhi e faccio un bel respiro. Voglio quella laurea più di qualsiasi altra cosa: lo devo a me stessa per tutti gli sforzi che sto facendo, a mia madre per tutti i sacrifici che ha fatto in questi anni, a i miei nonni per renderli fieri di me, anche per il mio futuro e per Dylan. Per quanto sia incerta la nostra relazione, spero davvero che da qui a sei mesi la situazione non cambi.
E poi be'... In parte lo faccio anche per mio padre: per fargli capire che valgo qualcosa, anche senza di lui. Smetto di pensare immediatamente a lui, perché so per certo che soffrirei se continuassi.
Accendo la macchina e parto.
Vado al centro commerciale più vicino a casa mia e compro una collana d'argento a mia mamma e un braccialetto con le nostre iniziali.
Sono dei regali semplici, ma so che la renderanno felice.
Non so se quest'anno vedrò Noah e se passerò il Natale insieme a lui, da una parte spero di no. Però per sicurezza decido di fargli ugualmente il regalo, tanto so per certo che lui lo ha già comprato per me.
Decido di regalargli una cravatta, sapendo già che gli piacciono. Ne ha un sacco, sembra che le collezioni già da quando era un bambino, ma so per certo che gli piacerà. È nera e semplice, proprio come piace a lui.
Adesso che la signora Torres è la madre di Dylan mi sento in dovere di fargli un regalo.
La conosco da un sacco di tempo e so che è appassionata di cucina, così decido di regalargli degli stampini per decorare le torte. Una volta finito: ritorno a casa e poso i regali sotto l'albero di Natale. Per adesso sono l'unici, ma spero vivamente che quello spazio vuoto, sotto l'albero, che si riempia di regali. <<Chloe, sei tornata>> dice una voce dietro di me e mi ritrovo davanti la signora Torres. <<Si, mi scusi ma mia madre dov'è? Le dovrei parlare di una cosa>> dico mentre mi tolgo il berretto e il giubbotto.
<<È uscita un attimo, tra poco torna. Dylan sta ancora dormendo, se vuoi andare su vai pure>> dice sorridendomi, <<no, preferisco andarmi a fare una doccia calda>> dico sorridendogli, mentre attacco il giubbotto sull'appendiabiti. <<D'accordo>> mi sorride e a quel punto vado al pieno di sopra.
Entro in camera mia e mi scelgo qualcosa da vestire. Opto per un maglione largo e dei semplici jeans. Una volta scelto il mio Outfit entro in bagno e inizio a svestirmi.
Non c'è niente di meglio di una bella doccia calda dopo una giornata movimentata come questa, e piena di stress. Finalmente dopo ore di tensione e di ansia, riesco a rilassare ogni muscolo del mio corpo e a tranquillizzarmi. Sapere che la madre di Dylan è qui, mi fa stare molto tranquilla perché so che mia madre si dovrà contenere nel trattarlo male. E spero vivamente che questa sia la volta buona per fargli capire chi è davvero Dylan, anche con l'aiuto di sua madre. Mi fa un effetto strano sentire parlare della madre di Dylan, e ancora di più sapere che è una delle migliori amiche di mia madre. Però infondo sono davvero contenta che abbia ritrovato un po' di pace in se stesso, o almeno lo spero.
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Nothing more 2 || tutto ritorna
ChickLitCOMPLETA ッ ⚠️⚠️ A BREVE IN REVISIONE ⚠️⚠️ Questo è il sequel di "Nothing More". È consigliabile leggere il primo libro di "Nothing more" prima di questo, per poter capire meglio la storia. Lo trovate sul mio profilo. Chloe, affranta ormai dal dolor...