Capitolo 52

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Chloe

Al risveglio non trovo Dylan nel mio letto.
Mi alzo a sedere su quest'ultimo: per vedere se ci sono ancora i suoi vestiti di ieri sera sulla sedia, ed è così.
Sento bussare alla porta e quest'ultima si apre, mostrandomi la figura di Dylan con in mano un vassoio. Lo guardo e sorrido. <<Buongiorno amore>> mi posa un bacio a stampo sulle labbra e appoggia il vassoio sopra le mie gambe. <<Colazione a letto eh? Mh... Potrei abituarmici>> scherzo, <<se vieni a convivere con me lo farò tutte le mattine>> sorride ed io per un momento divento seria. Lui se ne accorge e dice: <<scusa, non dovevo tirare fuori questo argomento.>>
<<No, non preoccuparti. >> Gli sorrido per tranquillizzarlo. Lui ricambia il sorriso e si mette sotto le coperte, mentre io inizio a mangiare il mio cornetto. Rimaniamo in silenzio e sento i suoi occhi addosso.
<<Mi dispiace davvero, non volevo metterti di malumore>> dice dopo vari minuti di silenzio, <<non l'hai fatto. Io voglio venire a vivere con te, ma ora mi sembra troppo presto. Non sono ancora pronta, magari possiamo fare questo passo dopo la laurea>> propongo e lui sgrana gli occhi, <<tu lo sai vero che non è ufficiale che riusciamo ad ottenerla a fine anno giusto?>> chiede, <<si lo so, ma siamo in gamba tutti e due. Anzi, tu di più molto probabilmente.
Ho un mio amico... Be', chiamiamolo così, che sta facendo i nostri stessi studi e proprio ieri ho incontrato il padre di questo ragazzo.
Mi ha detto che studia notte e giorno, la sera delle volte fa anche dei corsi e si impegna più del dovuto. Se continuiamo a farlo anche noi molto probabilmente ce la faremo>> dico infine. Attacco un'altro morso al cornetto e guardo Dylan. Non sembra per niente convinto dalle mie parole. <<Se non vuoi venire a vivere con me basta dirlo, invece di infilarci il discorso della laurea>> ribatte acido.
Finisco il boccone e poi dico: <<ma certo che voglio Dylan. Sono disposta a fare di tutto se si tratta di stare con te, ma non me la sento adesso e proporti di riparlare di questo argomento dopo la laurea, mi sembrava una buona idea. Non voglio che tu fraintenda questa mia scelta però.>>
<<Si, però sai anche che non è niente di ufficiale. Se ci giochiamo bene quest'anno buon per noi, altrimenti la laurea slitta tra due anni>> mi ricorda, <<tre>> puntualizzo, <<è uguale>> risponde scocciato.
Non è uguale, cafone.
Vorrei rispondergli, ma non ho voglia di litigare per Natale.
Finisco il mio cornetto e bevo un po' di succo d'arancia. <<Io davvero non capisco tutta questa insistenza. Cazzo Dylan, sei stato disposto ad aspettare i miei comodi per farmi perdere la verginità: e adesso non capisco proprio perché non vuoi darmi tempo per riflettere su questa cosa, ancora più grande e importante>> dico girandomi verso di lui, con una faccia imbestialita. <<Perché io voglio passare tutta la mia cazzo di vita con te, lo capisci o no?>> si alza dal letto e inizia ad urlare, <<ho paura che qualcuno riesca a rendere il mio posto, che possa farti innamorare e che ti faccia sentire come magari non riesco a farlo io. Ho paura che mi scarichi per uno migliore di me. Adesso capisci perché insisto?>> sbraita. Rimango sbalordita dalle sue parole e devo ammettere che mi ha tolto proprio le parole di bocca.
Prendo il vassoio e lo posiziono sul comodino, facendo attenzione a non far cascare l'abat-jour. Mi alzo dal letto e mi avvicino a lui, lo afferro per le mani e faccio incrociare i nostri sguardi. <<Dylan non succederà ok? Sei tutta la mia vita. Proprio tutta. Il mio mondo, la mia vita... Tutto gira intorno a te, come puoi pensare che qualcuno mi porti via? E poi comunque anche se fosse sarei io stessa a rimanere, perché io con te sto bene>> dico neutra e il suo viso sembra rilassarsi alle mie parole. <<Ti prego dammi tempo>> lo scongiuro. Odio fare le cose con fretta.
Già ci siamo fidanzati troppo in fretta, non vorrei fare lo stesso errore e poi pentirmene, anche se: essendo sincera, non cambierei per nulla al mondo quello che abbiamo passato.
Però da adesso in poi voglio iniziare a fare le cose piano, e godermi ogni momento com'è giusto che sia.
Sospira e dice: <<d'accordo.>>
Lo bacio per rassicurarlo e per ringraziarlo, e lui mi attira a se: circondando il mio corpo con le sue grandi e forti braccia. <<Che ne dici di scendere? Saranno tutti giù ad aspettarci e poi bisogna aprire i regali ancor prima di pranzo>> dico staccandomi di poco, <<vado in bagno, ci vediamo giù ok?>> dice ed io annuisco.
Lui esce e successivamente inizio a vestirmi.
So già che tutti là sotto saranno vestiti in modo carino, e di certo non troverò mia madre con la solita tuta da ginnastica. Decido di mettermi una magliettina nuova, mai indossata prima d'ora, che ho appena trovato nel mio armadio. È bianca e ha lo scollo a V.
Si vede un po' il seno, ma niente di esagerato e volgare. Sotto invece indosso un pantalone di raso: così sarò elegante, ma il giusto.
Una volta finito di vestirmi vado nella mia scrivania, dove ho alcuni trucchi ed inizio a truccarmi.
Finito il tutto scendo giu e non appena arrivo all'ultimo gradino delle scale, davanti a me mi ritrovo la famiglia di Noah, o meglio dire: solo la madre, visto che il padre gli è morto in un'incidente stradale. <<Chloe oddio, ma sei bellissima>> la signora Anna, nonché madre di Noah, viene verso di me e mi abbraccia. <<Sei cambiata un sacco, era da troppo tempo che non ti vedevo>> esclama staccandosi da me, <<come stai?>> chiede subito dopo, <<bene, lei?>> gli faccio la stessa domanda, <<molto bene tesoro, ma ehi... Ricordati di darmi del tu eh. Io e tua madre siamo giovani, mica vecchie>> scherza e rido nervosamente. Dietro di lei c'è Noah che si sta dondolando sui talloni.
È ansioso e impacciato, be' come sempre: ma questa volta è diverso, perché io e lui non stiamo più insieme.
<<Vai pure da lui>> dice Anna facendomi l'occhiolino. Gli sorrido e cammino verso Noah. Quando mi ritrovo ad un passo da lui, mi prende per i fianchi e mi alza da terra. Mi abbraccia forte ed io ricambio. Non gli avvolgo le gambe intorno al bacino, perché non mi pare il caso visto che tutti, compresa la madre di Dylan, ci stanno guardando. <<Mi sei mancata>> sussurra posizionandomi a terra, <<anche tu>> gli sorrido.
<<Amore buon Natale>> sento dire da Mia.
Mi chiedo a chi sta augurando un buon Natale, ma riesco a darmi subito una risposta quando vedo Dylan sulle scale: rosso dalla rabbia. 

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora