Capitolo 42

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Dylan

Per tutto il viaggio Chloe è silenziosa.
Non parla, non mi guarda, non si muove e non accende nemmeno la radio per ascoltare la musica che le piace. Questa cosa è abbastanza strana, visto che quasi sempre tende a metterla a tutto volume, urlando a squarciagola le canzoni dei suoi artisti preferiti.
Ha per forza qualcosa, e l'unica domanda che mi pongo è proprio: che cosa ha?
Non mi pare di aver detto nulla di male nelle ultime ore passate con lei, ne tantomeno abbiamo litigato. Sono bastati quindici minuti, solo quindici minuti per farla diventare di malumore cazzo. Mi chiedo quale potrebbe essere il motivo valido per il suo cambiamento improvviso, ma non riesco proprio a darmi una risposta. Non appena arriviamo nel parcheggio del college, parcheggio la macchina e successivamente mi giro per guardarla. <<Ho detto qualcosa di male? Se è così scusami, ma qualsiasi cosa abbia detto non era di certo per ferirti o per farti arrabbiar...>> mi blocca, <<mi ha scritto Christopher>> dice continuando a fissare il vuoto davanti a se.
Christopher? E chi è questo qua?
Poi mi ricordo che potrebbe essere quel coglione di Smith e allora le chiedo: <<Chi è Smith?>>. Annuisce e abbassa lo sguardo.
<<Che voleva?>> le chiedo semi incazzato.
Non capisco davvero che cazzo voglia quest'uomo dalla mia ragazza. Sono mesi che si avvicina a lei, prima la tratta male e in modo scostante, e poi si immischia nella sua vita chiedendogli anche cose private. Se continua dovrò dargli una lezione, una volta per tutte.
<<Mi ha fatto gli auguri di compleanno ieri sera, ma il messaggio l'ho visto solo stamani mattina>> risponde, <<e perché sei così turbata?>> chiedo a mia volta, <<perché sono una stupida... Ho pensato che...>> gli si inclina la voce. Nessuno può immaginare quanto mi fa male vederla in questo stato. Era felice, l'avevo fatta stare bene almeno per un giorno e speravo di continuare a farlo... E invece, per colpa di un'impiccione che non sa stare al posto suo, mi tocca vederla in questo stato.
<<Insomma ho sperato che tutto questo avvicinamento fosse dovuto a qualcosa>> si asciuga delle lacrime che le scorrono sul viso, <<a cosa?>> le chiedo accarezzandole una guancia, <<non so, speravo fosse mio padre..>> grano gli occhi. Che? Suo padre?
Ma come le può venire in mente una cosa del genere. <<È una cosa stupida ma per un momento mi è venuto in mente questo pensiero. Forse perché si preoccupa sempre per me, forse perché è sempre disponibile e pronto ad aiutarmi... Oddio santo Dylan non lo so, mi scoppia la testa e per di più mi fa pure male.>>
Suo padre? Non è impossibile.
<<Ehi dai, vieni qui>> l'abbraccio e la porto a sedere sopra le mie gambe. <<So quanto desideri rivederlo, ma non penso sia lui. È una cosa folle, capisci Chloe?>> le spiego e lei annuisce. Vorrei tanto che non fosse così, vorrei tanto che lei scoprisse qual'è il suo vero padre, ma è impossibile che sia uno degli uomini che più odio sulla faccia della terra.
Insomma, quel coglione di Smith è al secondo posto nella classifica delle persone che odio: e ovviamente al primo c'è mio padre, sempre se possiamo chiamarlo così.
<<Lo so, lo so. Ho sbagliato a pensare una cosa del genere, ma per un momento c'ho sperato.
Insomma... Quando ci ritrovammo fuori dall'ufficio di tuo padre, mentre tu eri dentro, lui iniziò a dirmi che secondo lui c'era un legame speciale che ci univa e non so, da lì non sono più riuscita a smettere di pensare alle sue parole>> spiega, <<che cosa?>> dico incredulo. Un legame speciale?
Ma se questo qui la conosce a malapena.
Adesso basta, mi sono davvero rotto.
Devo scoprire cosa c'è dietro tutto questo e se Chloe si trova in pericolo. Se è così devo assolutamente proteggerla e cercare di tenerla lontana da questo uomo.
<<Poi... Sempre quando tu eri dentro, lui disse una frase che mi ha scombussolato completamente la testa>> continua a tenere lo sguardo basso.
È troppo tempo che non mi guarda negli occhi, così deciso di prenderle delicatamente il viso con le mani e la costringo a guardarmi.
<<Cioè?>> le chiedo, <<mi disse che ero uguale a mia madre>> scoppia a piangere sulla mia spalla e il sangue mi si gela.
Uguale a sua madre? No assolutamente no, non è acida come lei. Però non è questo che mi preoccupa, la mia vera domanda è: <<Come fa lui a scoprire chi è, e soprattutto com'è la madre di Chloe?>>.
Tutta questa situazione è troppo strana e devo assolutamente scoprire di più, ma non lo dirò a Chloe, non gli dirò che ho intenzione di parlare con Smith.
Devo farlo da solo e poi successivamente, se scoprirò qualcosa che la riguarda, allora a quel punto sarò costretto a dirglielo. Però prima di agire devo scoprire qualcosa di più. Magari l'ha paragonata alla madre perché Chloe gli ha parlato di com'è questa donna, ma se non fosse così allora la situazione è davvero grave.  
<<Ma come fa a sapere di tua madre?>> dico confuso, <<non lo so, io non gli ho mai parlato di lei... Gli parlai solamente di mio padre, ma non sa tutta la storia. Per quel che mi ricordo mi pare di avergli detto solamente che mi ha abbandonato e che non mi voleva, ma poi basta>> spiega asciugandosi altre lacrime.
Quelle lacrime amare che tanto odio vedergliele addosso. <<Te lo giuro Dylan non ce la faccio più, mi sento perseguitata da questo uomo e non riesco a stare tranquilla. Ho la testa che mi scoppia, ho mille domande in testa, mille paranoie, dubbi, paure... Insomma di tutto. Non riesco a capire che cosa voglia da me e perché si comporta in modo così protettivo. Mi chiedo se anche con altre alunne lo fa, però credo già di sapere la risposta. Non lo vedo preso da altre alunne proprio come lo vedo preso con me, e questa cosa mi mette ancora più ansia>> spiega. Ci credo, anche io sarei in questo stato se mi fosse successo. <<Per di più, spia anche me e te>> confessa. Me e lei?
<<Cosa?>> strillo esterrefatto, <<si. Qualche giorno fa eravamo qui proprio nel parcheggio del college, ed io ero proprio in questa posizione: ovvero sopra le tue gambe. Lui ci ha visto e ieri l'altro mattina me l'ha detto>> dichiara ripulendosi l'indice della mano destra, ormai macchiato dal mascara colato sulle sue occhiaie. Questo è veramente troppo.
Finché si tratta di lei, capisco tutto anche se nessuno mi fermerà su quello che ho già stabilito di fare. Però cazzo se non posso nemmeno avere dei momenti di privacy, nella mia macchina e per di più con la mia ragazza, no... Questo è veramente troppo e deve capire parecchie cose quel coglione.
<<Non ci posso credere>> ringhio a denti stretti e successivamente mi faccio partire una risata isterica. Decido di non fare scenate, per non mettere ancora problemi a Chloe.
<<Non pensarci più ok?>> le spiego, <<ho paura>> dichiara, <<lo so, ma ci sono io ok? Non sei sola e ti prometto che ti farò stare lontano da quello ok?>> cerco di tranquillizzarla e lei annuisce.
<<Però ti supplico Dylan, non alzare le mani a nessuno>> mi avverte.
Cazzo... Ed io che avevo già programmato tutto. <<Va bene, non lo farò>> rispondo, <<grazie>> mi bacia una guancia e si accoccola a me.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora