Capitolo 39

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Dylan

Per tutta la cena io e Chloe parliamo del più del meno. Lei mi racconta di quando andava al liceo e di tutte le sue avventure. Mi ha raccontato che la madre non la faceva uscire se non era con Noah oppure con una certa Miranda. Ogni volta che sento il nome di quella donna, Catherine Johnson, così si dovrebbe chiamare sua madre: Mi fa ribrezzo. Come si può gestire il futuro della una propria figlia? Capisco che la madre abbia fatto di tutto pur di non farle mancare niente, pur di stargli vicino e farla sentire protetta e al sicuro, ma così mi sembra eccessivo. Non le ha fatto godere appieno la sua adolescenza e questa cosa mi fa davvero arrivare il sangue al cervello.
È incredibile che il destino ci abbia fatto incontrare, prima non ci credevo nemmeno, ma adesso sta cominciando a crederci.
Anche perché... Non si spiega sennò.
Non mi sarei mai immaginato di potermi innamorare in vita mia, né tantomeno che la vita potesse regalarmi una donna del genere da avere al mio fianco. La cena era squisita e il vino era davvero ottimo. <<Vuoi il dolce?>> le chiedo, <<no no, sono apposto così, ma se vuoi prenderlo tu fa pure>> mi sorride, <<no, anch'io sono a posto così. Ho mangiato con gusto e adesso non ho più fame>> confesso.
Lei annuisce e si gira verso la vetrata trasparente, che ci mostra una bellissima vista dell'Oceano Pacifico. Scommetto che è bellissima la vista, ma io non ce la faccio a distogliere lo sguardo da lei. I miei occhi sono fissi sulla sua figura e approfitto di questo momento per ammirarla. Se lo avessi fatto in un altro momento, e se lei se ne fosse accorta, molto probabilmente sarebbe diventata tutta rossa e mi avrebbe costretto a smettere di guardarla. Però adesso che non se ne sta accorgendo non posso smettere di fissarla, è così bella, così rilassata che sembra un angelo. È incredibile che stia dicendo queste cose, e molto probabilmente il Dylan di quattro mesi fa non avrebbe mai accettato di vedere questa parte di se stesso. Forse anche adesso non accetto di essere così, così vulnerabile e così consumato e ossessionato da questa bellissima donna, ma devo farci l'abitudine. Quel vestito resta troppo alla perfezione e più la guardo, più mi innamoro del suo corpo e delle sue forme. Non voglio esagerare troppo con le parole, non voglio fargli ribattere sempre la questione del <<sesso>>. Tra di noi c'è molto di più, c'è amore, un amore incondizionato.
Forse un amore anche malato, molto spesso ci facciamo del male, o meglio dire gli faccio del male... Litighiamo spesso, ci urliamo le peggiori cose, ma subito dopo ritorniamo in noi e forse adesso ci sembra strano questo comportamento: però credo che con il tempo cambieranno le cose e impareremo a conviverci. Impareremo come siamo fatti l'un l'altra e cercheremo di non fare sbagli.
La conosco meglio di qualunque altra persona, persino più di sua madre e per lei è la stessa cosa. Mi conosce meglio di qualsiasi altra persona e per quanto incredulo sia, sono contento che sappia gran parte della mia vita. Ci sono ancora molte cose che deve sapere, ma con il tempo le scoprirà. È inutile stargli a dire tutto ora quando abbiamo una vita intera per raccontarci un sacco di cose.
<<Bene, prima di chiedere il conto devo darti una cosa>> attiro la sua attenzione e mi guarda un po' confusa. Estraggo dalla tasca dei jeans due scatoline e gliele porgo. <<Apri prima questa>> indico quella media.
Lei mi guarda con aria stupefatta e allo stesso tempo spaventata. Pensava che il mio regalo fosse questo, portarla in un lussuoso albergo di Santa Monica, vista mare, con la sauna e dell'ottimo cibo: ma no, lei si merita molto di più. Apre la scatolina e d'istinto sorride.
Estrae la collana che le ho regalato, con il ciondolo dell'ancora.
È semplice, proprio come gli piace a lei.
<<Dylan è bellissima, lo sai che ne ho un'altra uguale?>> chiede ed io annuisco. <<Però questo non è come quell'altra, gira il ciondolo e guarda cosa c'è scritto>> spiego e lei fa quello che le dico. <<Nothing more>> sussurra, <<sai cosa significa?>> chiedo e lei annuisce, <<certo, significa 'niente di più' in inglese>> risponde, <<esatto.>>
Continua a fissare la collana e non smette di sorridere. <<Ho bisogno di te nella mia vita, niente di più. Solo ed esclusivamente di te>> dico diretto. Quando alza il suo sguardo e mi sorride, vedo la gioia nei suoi occhi e non posso che trattenere un sorriso timido. <<Mi puoi aiutare ad indossarla?>> chiede, <<certo>> dico alzandomi e andando dietro di lei. Le scosto i capelli su una spalla e le metto la collana. Una volta finito ritorno al mio posto e gli porgo l'altra scatolina. La apre e dice: <<Dylan sei pazzo>> si copre il viso con entrambe le mani, ed io sorrido.
Mi piace sapere che l'ho sorpresa. <<Ti piace?>> dico attirando di nuovo la sua attenzione.
Estrae l'anello dalla scatolina e lo guarda attentamente. È un anello semplice, d'oro bianco e l'unica particolarità che ha è il piccolo diamante, chiamato anche o punto luce o anello solitario. So che gli piacciono le cose semplici e non le cose stravaganti o grosse, perciò quando l'ho visto ho pensato che fosse perfetto per lei.
<<Dylan io...>> gli si formano delle lacrime agli occhi. Mi alzo di nuovo la dalla sedia e vado vicino a lei. Non mi in ginocchio, è una cosa troppo imbarazzante e non fa per me, prendo l'anello e glielo inserisco nell'anulare della mano destra. Facendo quel gesto mi domando se un giorno gli metterò un'altro anello, ancora più bello, nell'anulare sinistro mentre gli chiedo di sposarmi. Però poi mi ricordo che io non voglio né figli né un matrimonio, quindi molto probabilmente questa sarà l'ultima volta. <<Questo è l'ultimo>> estraggo una grossa scatola rettangolare dalla tasca dei miei jeans, più o meno grossa come una mano, e gliela porgo. <<Dylan ma chi ti è preso...? Non posso accettare tutti questi regali...>> dice incredula, <<si che puoi, tieni su>> scuoto la scatola e lei l'afferra. <<Ti avverto, non è una cosa dolce come gli altri regali. Questa è una cosa che ti servirà a tutti i giorni ed è un po' più usabile. Ti servirà per esempio per studiare, volendo puoi anche leggerci, e poi in futuro anche per lavorarci. Ti terrà molto impegnata e sarai finalmente organizzata, più di quanto tu lo sia già, e aggiungerei anche che ti semplificherà molto le cose>> confesso mentre scarta il pacco, <<Dylan dimmi che non è quello che penso...>> dice con voce stressata e agitata, <<non so quello che pensi, quindi apri direttamente per scoprirlo>> le faccio l'occhiolino. Non appena apri il regalo scuote la testa e si copre la faccia con le mani. <<Dylan no... Non ci credo>> gli scende una lacrima.
<<Ti va bene come telefono?>> le chiedo e lei lo prende in mano, <<ma è un Iphone 8, ti sarà costato un sacco>> dice incredula, <<tu non preoccuparti, i soldi lo sai che non mi mancano>> le ricordo, << sì ma non posso accettare un regalo così costoso, io non sto con te per i soldi...>> dice asciugandosi le lacrime, <<Lo so Chloe, non ho mai pensato a questo. Però si, tu adesso lo accetterai che ti piaccia oppure no. Non pensare a me, pensa al regalo che ti ho fatto. L'ho fatto con piacere perché so che lo desideravi da tanto>> confesso. Lei mi guarda e subito scatta in piedi per venire a sedersi sulle mie gambe. Mi abbraccia e successivamente mi bacia. <<Ti amo follemente, grazie amore>> sorride sulle mie labbra. <<Amore>> Questa parola che ha appena usato mi rimbomba nella testa.
Quanto è bello sentirsi chiamare così?
Nessuno mi aveva mai chiamato così prima d'ora, neppure mia madre quando ero piccolino. Prima mi ha scritto, ma non ne voglio parlare ora con Chloe.
Gliene parlerò domani quando saremo di ritorno a Los Angeles.
<<Di nulla>> le rispondo con il sorriso stampato in faccia.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora