Capitolo 13

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Chloe

<<Ad oggi posso dire che per essere felice: io vivo per te>> le parole di Dylan non fanno altro che rimbombarmi nella testa da ieri sera. Ormai l'alba è spuntata da un pezzo, e una leggera luce ricade in camera, illuminandola di poco. Dylan sta ancora dormendo, mentre io lo sto fissando incantata. È così bello che per un momento mi chiedo come possa essere la madre di Dylan. Il padre non è affatto male, sono quasi uguali, si assomigliano in molti aspetti del viso. Però come ho già detto per dirlo con sicurezza: dovrei guardare una foto del padre di Dylan da giovane, a quel punto sarei in grado di giudicare, ma non ho ancora avuto l'occasione.
Spero che la madre di Dylan si faccia avanti e che faccia di tutto pur di riprendere i rapporti con il figlio.
Io farò di tutto pur di convincere Dylan ad incontrare sua madre.
So il dolore che provo la perdita di un genitore, non nel vero senso della parola. Entrambi abbiamo la fortuna di averli in vita, ma non ci vogliono... O meglio dire, ora sua madre lo vuole. È mio padre l'unico stronzo che si è dimenticato di avere una figlia dall'altra parte della sua stessa città. Non so nemmeno se sa che sono qui a Los Angeles, e non sono sicura neanche di volerglielo far sapere. Molto probabilmente se lo sapesse scapperebbe da me. Farebbe di tutto per non incontrarmi, ne sono sicura. Se avesse voluto anche conoscermi di persona, lo avrebbe già fatto.
Invece no, ha preferito nascondersi dietro tutto e tutti, dimenticando completamente una figlia e una compagna. Non so che cosa ho fatto di male per meritarmi una cosa del genere, ma a questo punto credo di non essere io il problema. Per tutti questi anni mi sono data colpe che molto probabilmente non avevo. In fondo, ero piccola quando lui se ne è andato. Anzi, non ero nemmeno nata, perciò che colpe dovrei avere? Sei miei genitori non mi volevano, dovevano non farmi. Mia madre mi ha sempre detto che non sono nata per sbaglio, mi ha ribadito più volte che entrambi lo volevano. Solo che a questo punto mi sembra strano tutta questa storia.
Se mi voleva mio padre: perché allora quando ha scoperto che mia madre era incinta se ne è andato senza lasciare tracce?
Dylan deve capire che cosa si sta perdendo e che cosa si perde se non dà un'altra possibilità alla madre. Se lo sta cercando significa che ha capito il suo errore di abbandonarlo, e che anche lei ha bisogno di lui nella sua vita, proprio come lui ha bisogno di lei. Non lo ammetterà mai visto che è un ragazzo orgoglioso, ma gli e lo si legge in faccia. Insomma... Tutti abbiamo bisogno di un genitore no?
<<Principessa a cosa pensi?>> la voce di Dylan mi fa riportare immediatamente lo sguardo su di lui, che per un momento avevo distolto. <<Buongiorno>> rispondo timida.
Sta aspettando una mia risposta, per la domanda che mi hai rivolto qualche secondo fa. Vorrei tanto parlargliene, ma non voglio che si arrabbi con me. Abbiamo passato una notte stupenda e non voglio rovinare tutto proprio adesso.
<<Stavo pensando a tua madre>> confesso. Si mette a sedere sul letto e mi guarda con un'aria confusa.
<<E come mai?>> chiede tranquillo, <<so che ti costa dargli una possibilità ma secondo me dovresti>> si irrigidisce alle mie parole. <<Credimi davvero, per me dovresti farlo. Ripeto, so che per te è uno sforzo enorme e so che ti costa tantissimo. Però Dylan pensaci... È pur sempre tua madre, la donna che ti ha messo al mondo. So che ce l'hai con lei perché non ti è stata vicino, e molto probabilmente hai ragione te, non si è comportata da madre. Però dargli una possibilità ti aiuterebbe a capire molte cose secondo me. Non voglio rovinare il nostro rapporto, sopratutto ora che siamo tornati insieme. Il mio scopo non è quello di farti arrabbiare o di stressarti, voglio solo che capisca questa cosa. Un genitore non ti toglie niente, semmai ti dà qualcosa in più e se tua madre è pronta a darti tutto l'amore che ha dentro di sé, secondo me dovresti accettare la realtà e dargli una possibilità. Te che puoi, fallo. La vita è troppo breve anche per sprecarne solo un secondo>> gli do un bacio sulla guancia e cerco di alzarmi. Mi prende per il polso e mi gira di nuovo verso la sua direzione. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. <<Ti amo da matti, grazie>> sussurra alla fine del bacio.
<<Di niente>> sussurro anche io.
Ci alziamo entrambi dal letto ed io mi copro con il lenzuolo. Quella scena fa ridere Dylan, infatti assume il suo solito ghigno divertito.
<<Cosa ridi?>> chiedo infastidita.
Continua e devo ammettere che la sua risata è davvero contagiosa. Viene da ridere anche a me, ma cerco di non darlo a vedere.
<<Be' sei buffa. Ti copri ancora nonostante ti abbia scopato già altre volte>> si infila i boxer e viene difronte a me. Sono ancora seduta sul bordo del letto e non appena vedo che Dylan è intenzionato a venire nella mia direzione, apro le gambe e si inserisce con il corpo in mezzo a quest'ultime. Mi prende il viso con entrambe le mani e mi accarezza le guance.
Mi avvicino alla pancia e gli bacio gli addominali. <<Chloe.. Che stai facendo?>> sussurra con un tono calmo e pacato. Mi fermo con i baci e lo guardo negli occhi.
Mi alzo in piedi e gli lascio un bacio a stampo sulle labbra. <<Non quello che pensi tu>> lo lascio lì e me ne vado in bagno.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora