Capitolo 89

3K 90 0
                                    

Chloe

Al risveglio sento muoversi qualcosa sotto di me. Apro piano gli occhi e vedo che Dylan sta cercando di stirarsi per prendere il cellulare, posto sopra il comodino.
<<Buongiorno>> dico con voce impastata dal
sonno, mentre mi alzo dal suo petto.
Abbiamo passato tutta la notte abbracciati, senza mai staccarci l'una dall'altro. Di solito quando sono da sola tendo sempre a muovermi in continuazione durante la notte, ma quando sono con lui il mio corpo sembra fare di testa sua. Gli basta unirsi a quello di Dylan e sa già di aver trovato il posto e la posizione giusta.
<<Buongiorno piccola, scusa se ti ho svegliato>> dice lui afferrando il telefono.
Si gira verso di me e mi posa un bacio su una tempia.
<<Non preoccuparti, che ore sono?>> gli chiedo curiosa, mentre mi stropiccio gli occhi.
<<Quasi le nove, hai qualche idea di come possiamo passare la giornata?>> chiede, <<io direi di andare a fare colazione e poi di uscire>> opto, <<direi che è perfetto>> risponde lui, <<ah si?>> dico girandomi nella sua direzione, <<si sì>> mi sorride e poi mi bacia. Entrambi ci alziamo dal letto e facciamo a gara a chi arriva per primo in bagno. Ovviamente vince lui, essendo il più vicino.
<<Questa me la paghi>> urlo andandomi a sedere sul letto.
<<Anche io ti amo>> mi risponde lui dal bagno, azionando l'acqua della doccia.
Mi sdraio di nuovo sul letto e chiudo gli occhi per cercare di riposarmi un po'.
Finalmente riesco a riposare ogni muscolo, fin quando non sento vibrare per bene tre volte il telefono di Dylan. Per un momento sono imbattuta nel prenderlo e vedere chi è, ma poi mi ricordo che a Dylan da fastidio questo mio comportamento e quindi decido di non farlo.
Richiudo gli occhi e cerco di non pensare ai messaggi che sta ricevendo.
Il telefono vibra altre tre volte e la voglia di controllare chi è mi sale ancora di più.
Ora che ci penso bene non gli dovrebbe dare fastidio che controlli il suo cellulare, soprattutto se in quest'ultimo non c'è niente che mi voglia nascondere. Non penso che dopo tutto quello che abbiamo passato abbia ancora delle cose da nascondermi, anche perché sa benissimo che al prossimo sbaglio la nostra relazione si potrà definire conclusa.
Mi ha promesso di non mentirmi più, e voglio credergli anche questa volta.
Molto probabilmente faccio male a fidarmi un'altra volta, ma in qualche modo devo dargli fiducia. Questa sarà la sua ultima volta per dimostrarmi cosa prova per me. Sta mettendo tutto in tavola e sta giocando con la nostra relazione, al primo errore può finire tutto e lui ne è a conoscenza.
Però ho fede in Dylan, e so che non distruggerà tutto anche questa volta. O almeno, lo spero.
Afferro il telefono e trovo cinque messaggi da un numero non salvato.
Ciao Dylan, dalla foto profilo hai già capito chi sono quindi mi sembra inutile presentarmi. Ti chiedo di rimanere zitto per ancora un po' di tempo.
Contiene il primo messaggio.
Sto cercando in tutti i modi di trovare un modo adatto per dirglielo, ma è molto complicata la situazione. Lei mi rivolge appena la parola ed è ancora arrabbiata con me.
Il secondo messaggio...
So che ti costa fare questo sacrificio, perché hai paura di andarci di mezzo, ma ti supplico: non dirgli nulla. Dammi solo un'altra settimana di tempo e poi vedrò cosa fare, ok?
Il terzo.
Sei l'unico che può aiutarmi a prendere questa situazione con le pinzette e sai benissimo che non è facile per entrambi. Quando verrà a scoprire che tu sapevi tutto si arrabbierà e lo sai. Si arrabbierà con tutti, ma le passerà. Ti chiedo solo di mantenere ancora per un po' il segreto. Detto questo ti auguro un buon compleanno per domani.
Ps: me lo ha detto tuo padre.
Il quarto.
Basta una sola parola, per fare un gran casino.
L'ultimo...
Che cosa significa tutto questo?
Purtroppo non posso andare a vedere chi è il mittente, visto che non ho la password del telefono di Dylan e di conseguenza non posso entrare su WhatsApp, ma devo dire che la curiosità mi sta facendo impazzire.
Spero che non sia quello che penso, spero vivamente che Dylan non mi stia nascondendo altro, perché altrimenti butterebbe all'aria tutto. I cinque mesi di relazione non esisterebbero proprio, e rimarrebbero solo un lontano e vecchio ricordo per entrambi.
Non riuscirei a perdonarlo anche questa volta, non potrei.
Mi chiedo chi sia quella persona, e soprattutto a chi si stiano riferendo. Spero di non essere io, anche se devo ammettere che le probabilità sono molto scarse. Insomma... Dylan non ho niente da nascondermi.
<<Chloe sai per caso dove ho messo...>> si blocca non appena mi vede con in mano il suo cellulare, <<che fai piccola?>> chiede con un sorriso, <<stavi ammirando le mie foto a petto nudo, o tutte le foto che ti ho scattato in questi cinque mesi di relazione?>> scherza lui, <<ehm... Al dire il vero ti è squillato il telefono cinque volte>> ammetto intimorita.
Spero che non si arrabbi con me.
<<Ah si? E chi era amore?>> chiede tirando fuori dalla valigia un paio di boxer.
<<Non lo so, non hai salvato il numero>> confesso e lui si gira di scatto.
<<Che strano, fammi vedere>> viene verso il letto e poi posa i boxer su quest'ultimo. Gli porgo il telefono e lui sbianca quando vede la schermata del blocco schermo. Il primo messaggio conteneva delle parole dove spiegavano che se sarebbe andato a vedere l'immagine del profilo, su WhatsApp, avrebbe capito immediatamente chi era il mittente.
E dalla faccia di Dylan suppongo che abbia svolto quest'azione, e che non sia rimasto per niente contento.
È pallido e ingoia a fatica la saliva che ha.
<<H-hai... Tu hai letto i mess-aggi>> balbetta, <<si>> azzardo a dire e lui sbuffa.
Se ne ritorna in bagno e prima di scomparire dietro la porta, prende i boxer, una maglietta e un jeans strappato per poi portarseli dietro.
Quando entra di nuovo in bagno butto la testa all'indietro e sospiro.
Lo sapevo, adesso è arrabbiato e ho rovinato il viaggio. Di solito è lui quello che rovina le cose, però questa volta la cazzata l'ho commessa io.
I minuti passano e a me sembrano ore.
Quando Dylan finalmente esce dal bagno, mi alzo dal letto e vado verso di lui.
<<Ehi>> dico avvolgendogli le braccia intorno al collo, <<sei arrabbiato?>> chiedo, <<no>> risponde lui distogliendo lo sguardo, <<guardami>> gli ordini e lui lo fa.
Nei suoi occhi non c'è rabbia, solo... Delusione?
<<Lo sei>> insisto, <<ci sono solo rimasto male. Non mi piace quando le persone si fanno gli affari miei>> mi ricorda, <<non so cos'abbia fatto di male visto che erano solo dei messaggi, ma non preoccuparti perché non lo farò più. Te lo prometto>> mi stacco da lui e mi siedo sul letto. Lui sospira e va a mettersi gli anfibi neri. Nel mentre vado in bagno ed inizio anche io a lavarmi. Mi faccio una bella doccia calda e cerco di scacciare via i pensieri ossessivi, che mi hanno fatto venire i suoi messaggi.
Quando esco dalla doccia, inizio subito a vestirmi e a truccarmi, e poi ritorno in camera da Dylan.
Sono imbattuta nel chiedergli chi fosse al telefono, ma non voglio creare una discussione il giorno prima del suo compleanno.
Siamo venuti a fare questo viaggio per divertirci, per visitare questa bellissima città e per passare un po' di tempo da soli.
Non voglio rovinare questa mini vacanza che ci siamo concessi.
Due braccia mi circondano la vita e mi fanno la girare nella direzione di Dylan.
<<Ehi amore ma che...>> mi bacia, interrompendomi. Mi addossa alla parete e spinge il suo corpo contro il mio.
La sua lingua avida viene in cerca della mia, e quando si trovano iniziano una danza lenta, quasi ipnotica.
<<Dylan... Ci dobbiamo fermare>> lo spingo lentamente indietro, ma lui non sembra ascoltarmi.
<<E perché? Nessuno ci sta mettendo furia>> sussurra al mio orecchio, iniziando a mordicchiare lentamente la pelle calda del mio collo.
<<Dobbiamo andare a fare colazione>> gli ricordo, <<c'è tempo per quella>> ribatte lui, <<lo so, ma ho fame>> gli faccio notare e lui si stacca. <<E non puoi aspettare?>> chiede, <<i nostri piani erano altri Dylan>> gli ricordo incrociando le braccia al petto, <<e poi comunque per avere le stesse energie di ieri sera, bisogna nutrirci e poi chissà... Magari stasera possiamo fare il bis>> gli faccio un'occhiolino e a lui gli si illuminano gli occhi.
<<Andiamo subito a mangiare>> mi prende per il polso e mi trascina verso la porta. Rido divertita per il suo comportamento e lo seguo.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora