Capitolo 20.

470 7 2
                                    

"Dovevi metterti il vestito rosso comunque."
Esclama Lily quando usciamo dalla nostra stanza.

"E' metà novembre Lil, non ho intenzione di morire ibernata dentro quello striminzito vestito rosso."

"Avresti steso tutti."

"E' questo il punto, non voglio stendere nessuno."

"Sei incorreggibile Isla."
Rido, la prendo sottobraccio e usciamo dal dormitorio, Damian e Abigail ci stanno già aspettando all'uscita, li salutiamo e poco dopo arriva anche Jake, lo saluto, mi mette un braccio intorno alle spalle e poi  si mangia con gli occhi Lily che indossa un vestito che all'immaginazione lascia ben poco.

Non che la mia compagna di stanza risparmi provocanti occhiate al mio migliore amico. Questi due non me la raccontano giusta ma sono abbastanza sicura che mi farò gli affare miei.

"Allora? Andiamo?"
Chiede Damian interrompendo i miei pensieri.

"Certo!"
Abby lo prende sottobraccio mentre ci avviamo verso la confraternita in cui si terrà la festa. Jake tiene sempre il braccio intorno alle mie spalle e io gli tengo la mano che penzola sulla mia spalla ma praticamente in tutto il tragitto parla solo con Lily. Non che mi dia fastidio perché, a dirla tutta, non sono nemmeno dell'umore di far festa, non avevo voglia di uscire ma essendo il primo weekend con J dopo settimane non potevo di certo rimanere in camera mia o obbligare lui a stare con me per guardare qualche bellissimo e struggente film drammatico. 

La musica si fa sempre più forte, segno che siamo praticamente arrivati al luogo della festa, sono solo le dieci ma c'è già qualcuno particolarmente ubriaco o strafatto nei dintorni della confraternita, probabilmente si stanno dando alla pazza gioia già da oggi pomeriggio.

"La mia prima festa al college!"
Esclama entusiasta Jake.

"Sono molto più monotone di quel che ti aspetti."
Ridacchio.

"Questo perché Isla non sa divertirsi."
Mi prende in giro Lily.

"Ehi!"
Mi fingo offesa, faccio ridere i miei amici, Lily si avvicina buttandomi le braccia al collo, motivo per cui mi stacco da Jake.

"Leccaculo."
Le dico stringendola fra le mie braccia, mi bacia una guancia. Le voglio davvero bene. Un gran bene. Sembriamo davvero due complici su tante cose ed è bastato così poco per unirci in questo modo.

Prendo la mano di Jake quando entriamo nel cuore della festa per non perderlo, lo precedo, saluto qualcuno, ci fermiamo a prendere da bere e poi Lily trascina subito Jake a ballare. Io non ne ho minimamente voglia ma allo stesso tempo non voglio essere la guasta feste quindi gli ho detto di andare a ballare tranquillamente, anche senza di me. Abby e Damian si sono fermati a salutare qualcuno e quindi sono rimasta solo io che, in realtà, vorrei scappare. 

Bevo un sorso del mio solito Jack e Cola, mi guardo intorno, trovo facce diverse ma la monotonia delle feste è sempre quella. I classici cliché di un qualsiasi film o di una stupida storia adolescenziale.

"Ti vedo persa Isla Ariel."
Quella voce.
Questi brividi.

Mi è mancato.

"Semplicemente non avevo voglia di venire a una festa."
Non lo guardo, mi sento ancora ferita anche se sembro pazza perché, ovviamente, non ne ho nessun diritto.

"E perché sei qua?"
Indico con il bicchiere la figura del mio migliore amico che sta ballando in modo tutt'altro che amichevole con la mia compagna di stanza.

"Bhe sembra che mia sorella e il tuo amico abbiano proprio voglia di far festa."
Mi fa ridere e quasi mi ingozzo con il mio drink.
"E se ti portassi via da qua Isla Ariel?"
Mi sussurra all'orecchio e mi sembra di non capire più niente.

"Sto cercando di evitarti in realtà."
Dico rendendomi conto solo in seguito di quanto sembri stupida.

"Lo so, è proprio per questo che vorrei venissi con me."
Sfiora le sue dita con le mie, bevo velocemente ciò che mi resta nel bicchiere e poi faccio l'errore di girarmi a guardarlo. Trattengo il fiato, non mi aspettavo di trovarmelo così vicino. Il suo respiro si confonde con il mio. 

"Allora? Posso portarti via?"
Sussurra ancora.

"Devo avvisare Jake, son con lui."

"Non credo che a lui dispiacerà se lo lascerai solo."
Mi fa un cenno con la testa e mi giro giusto in tempo per vedere Lily ispezionare la bocca di Jake.

"Si, decisamente, non penso gli dispiacerà. Gli manderò un messaggio."
Oliver non dice altro, afferra la mia mano, usciamo insieme da questo casino.
Mando un messaggio veloce a Jake appena siamo più lontani dalla festa, con un po' di difficoltà dato che Oliver non lascia la mia mano nemmeno un secondo.

Non parliamo ma nonostante sia giorni che cerchi di evitarlo non c'è il minimo imbarazzo fra di noi. Mi lascio trascinare da lui, non importa dove voglia andare, probabilmente da Oliver mi farei portare ovunque, il che è alquanto stupido considerando le sue ultime dichiarazioni.

Sorrido quando riconosco la strada per Lakelag.

"Eccoci qua."
Sussurra quando arriviamo a un piccolo tavolino in legno con due panchine intorno. Oliver mi fa sedere mentre lui si sistema sul tavolino davanti a me.

"Mi dispiace Isla Ariel, ho calibrato male le parole uscite dalla mia bocca l'altra mattina. Ti ho ferita."

"Mi hai ferita ma non so quanto diritto avessi di sentirmi in quel modo."

"Ne avevi tutto il diritto, è ovvio che mi sia legato a te. E' ovvio che ci sia un legame fra di noi. Non dovevo dire quelle cose. Non davanti a te. Non a te. Perché è vero Isla Ariel, io non mi lego a nessuno. Da tempo. Ho giurato che non l'avrei più fatto ormai due anni fa. Ma poi sei arrivata tu e mi hai guardato negli occhi e io non so cosa mi sia preso. Mi sono comportato con te come non mi comportavo più con nessuno. In questi giorni in cui non ci siamo visti mi sei mancata Isla Ariel e non capisco perché tu ti sia insediata in questo modo dentro di me ma non voglio che le mie parole ti allontanino. Non posso darti ciò che vuoi, non ora ma..."

"Il punto è questo Oliver, io non voglio niente."
Lo interrompo seria.
"A me va bene così, non me ne frega niente se non puoi darmi di più perché nemmeno io so cosa voglio. Non ti ho chiesto altro. Non ti ho chiesto nulla oltre a questo Oliver. Mi va bene così e voglio continuare in questo modo."
Aggiungo sincera perché non voglio che si allontani pensando di non potermi dare qualcosa che nemmeno io so cosa sia.

Gli accarezzo una guancia, lui si abbandona al mio tocco, chiude gli occhi.

"Mi sei mancata Isla Ariel."
Non apre gli occhi, sorrido, lo guardo.

"Mi sei mancato anche tu Oliver."

Us. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora