Capitolo 40.

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 "E' assurdo."
Esclama Lily ancora incredula mentre mi guarda finire di preparare il trolley che mi porterò per questo weekend.

"Continui a dire che è assurdo ma non mi dici perché."
Si prende ancora qualche secondo, sbuffo, Damian e Oliver sono andati via da un po' e dato che domani partiremo davvero presto ho deciso di preparare tutto questa sera, prima di andare a dormire. 

"Oliver non torna a Truckee da anni."

"Me l'ha detto."

"Avrei giurato che non ci sarebbe mai più tornato e invece gli hai fatto venire voglia di tornare nel suo posto preferito."
Le trema leggermente la voce, lascio perdere per un attimo i vestiti che stavo piegando e mi avvicino a lei sul letto, so che come suo fratello si tiene tutto dentro e ogni tanto ha bisogno di parlare anche lei, di tirare fuori qualcosa.

"Mi ha accennato qualcosa."

"Per anni abbiamo festeggiato Natale e Capodanno a Truckee, c'era la neve, venivano sempre amici di famiglia, era il periodo più bello dell'anno. Il mio periodo preferito e anche quello di Oliver. Poi con i nonni che diventavano sempre più vecchi abbiamo ricominciato a fare tutto a New York negli ultimi anni."
Sorrido nel sentire questo racconto, prendo Lily fra le mie braccia, si abbandona al mio abbraccio e poi riprende il suo racconto. 
"Mio fratello, però, da anni non festeggia più niente, men che meno il Natale e io ovviamente resto con lui e passiamo giornate infinite nel suo appartamento, scartiamo i regali che ci mandano mamma e papà e ordiniamo un pranzo già pronto. Non parliamo molto ma so che Oliver apprezza che io stia con lui. Sa quanto io ami profondamente il Natale, è il mio giorno preferito dell'anno ma amo di più mio fratello anche se da qualche anno non sembra nemmeno più lui."
Le scappa un singhiozzo, la stringo forte, ciò che deve sopportare anche lei dev'essere atroce ma nemmeno Lily è sola e non dovrà più reggere il peso di questa situazione da sola. 

"Quest'anno resto io con Oliver."
Dico decisa.

"Isla non..."

"Dico davvero Lil, resto io con Oliver, gli chiederò se vuole venire a San Francisco, senza obbligo e senza impegno, se risponderà di si andremo da me, se non vorrà resteremo nel suo appartamento ma tu quest'anno torni a casa a festeggiare Natale."

"Isla non devi farlo."

"Non devo, voglio. E' il mio ragazzo Lil e tu sei mia amica, probabilmente la migliore amica che abbia mai avuto e non devi portare il peso da sola. Le famiglie affrontano tutto insieme e noi a modo nostro siamo una famiglia, quest'anno a Natale torni a New York e non voglio obiezioni."
Alza il capo, la vedo sorridere, mi stringe forte, un abbraccio che mi ripaga di tanto, se non di tutto. 

"Grazie Isla, grazie, grazie e ancora grazie."

"Per così poco?"

"No non è poco."
Si stacca da me, mi guarda negli occhi, prende le mie mani fra le sue. 
"Non posso parlare io per lui, non posso raccontarti io quello che è successo, non sarebbe giusto. Però una cosa voglio dirtela. E voglio dirti che da quando sei nella nostra vita è cambiato tutto Isla, mi stai ridando mio fratello e tu non puoi capire quanto io ti sia grata di questa cosa. Un grazie non sarà mai abbastanza."

-

Dopo tre ore e mezza e tante mie lamentele dopo siamo finalmente arrivati a Truckee.
 La casa di Oliver è bellissima, una tipica casa di montagna vicino al lago Tahoe. E' su due piani, fatta di legno con un bellissimo portico e il giardino che ora è tutto bianco per la neve, dev'essere stupenda anche in estate. Non abbiamo parlato molto, anzi, io non ho parlato molto mentre Oliver è stato entusiasta di tutto ciò che mi ha fatto vedere, sembrava un bambino in un negozio di caramelle e io sono tanto grata di poterlo vedere così. Mi ha già portato a fare un giro perché abbiamo pranzato fuori. Credo di essermi innamorata anche solo di quel poco che ho visto. Ora sto finendo di sistemare i bagagli mentre il mio ragazzo è impegnato ad accendere il fuoco.

"Allora ti piace?"
Chiede quando scendo di sotto dopo aver sistemato le nostre cose in quella che sarà la nostra camera da letto. Si alza, mi cinge la vita. 

"Da morire, sembra una di quelle case dei film."
Rispondo e non gli faccio dire altro perché lo bacio, Oliver ricambia subito il bacio come se anche lui non aspettasse altro, indietreggia sedendosi sul divano e lo seguo sistemandomi sulle sue gambe. Ci stacchiamo poco dopo solo per riprendere fiato, sorride contro le mie labbra. 

"Comunque stavo pensando che potremmo abbellire un po' la casa per Natale, ho delle cose in cantina e qui è l'unica casa non decorata, fa davvero brutta figura. Poi credo che i miei ci torneranno per Capodanno, così la troveranno già pronta e non si ridurranno all'ultimo."

"Direi che è un'idea perfetta."
Gli lascio un altro piccolo bacio e poi ci alziamo, andiamo a prendere le cose in cantina e ci dividiamo i compiti. Voglio aspettare a chiedergli di venire da me a Natale, non voglio rovinare questa ritrovata armonia, il fatto che voglia decorare casa mi fa ben sperare ma non voglio che si senta in obbligo o che diventi cupo. Voglio aspettare il momento giusto e il momento giusto non è di certo questo. 

Cominciamo a decorare la casa da fuori con delle luci, un pupazzo di neve e un paio di Babbi Natale, uno gonfiabile e uno che si appende al portico perché sta scendendo una scaletta, poi rientriamo per decorare anche dentro, Oliver si occupa delle luci, mentre io appendo degli adesivi sulle finestre e come ultima cosa lasciamo l'albero, ci sediamo per terra per aprire gli scatoloni, quello con l'albero e quello con le decorazioni, abbiamo messo un po' di musica di sottofondo e ogni tanto canticchiamo ma siamo sempre in quello che è uno dei nostri silenzi perfetti. Mi prendo un attimo per osservare Oliver che sembra finalmente più sereno, solo qualche mese fa mi sembrava impossibile poterlo vedere così, senza quella perenne sofferenza che lo affligge ogni secondo.

E invece in pochi mesi è cambiato tutto, in pochi mesi si è stravolto tutto e non potrei essere più grata e felice di così. Non sono mai stata così felice accanto a qualcuno. Non credo di aver mai amato così qualcuno ma, in fondo, credo di amare Oliver in un modo che nemmeno credevo possibile.

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