Capitolo 72.

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Il ricevimento si è spostato in un'altra zona della Deer Park Villa, sotto ad un'enorme veranda in legno, decorata con luci e fiori, hanno sistemato i tavolini, con al centro quello di Melody e Astrid che guardano il palco dove si sta esibendo la band e dove, di tanto in tanto, qualcuno va a dire due parole.

Davanti al palco, sotto tutti gli alberi da cui pendono delle lanterne, c'è la pista da ballo dove si scatenano tutti, dai bambini ai più grandi.

Melody e Astrid hanno già fatto i balli con i loro papà, mia sorella ne ha fatto metà con papà e metà con nonno Eddy. E, fra poco, toccherà a me salire su quel palco per dire due parole.
Più che dirle, cantarle.
E' una sorpresa che voglio fare ad entrambe.

"Agitata?"
Sussurra Oliver, appoggiandosi alla mia spalla, siamo al nostro tavolo. Stavo guardando Katrin e Dylan correre in giro come due trottole.

"Un pochino."
Rispondo sincera appoggiandomi a lui per farmi circondare dalle sue braccia.

"Li stenderai tutti, hai la voce più bella che io abbia mai sentito."
Mi bacia una guancia, sorrido.

"Sei di parte."

"Forse Isla Ariel."
Scuoto il capo, non dico più niente fino a quando mio fratello non mi fa cenno di muovermi perché tocca a me. Un respiro profondo, un bacio veloce a Oliver e poi in un attimo sono sul palco e tutta l'attenzione è per me. Mi focalizzo solo su Melody, che ha già un fazzoletto in mano, e Astrid che mi sorride con la mano intrecciata a quella di sua moglie.

"Per chi non lo sapesse, anche se dubito che qualcuno non lo sappia, sono la sorella di Melody. Ma posso considerarmi anche la sorellina di Astrid."
Mi trema un po' la voce mentre dico queste parole al microfono.
"Non ci metterà molto, non voglio perdermi in un discorso lungo e ridondante in cui elogio Melody e Astrid dicendo ad entrambe quanto siano importanti per me. Perché lo sanno. Sanno benissimo di essere un punto di partenza e un punto di arrivo per me. Sanno benissimo di essere un punto di riferimento per me. E sanno benissimo il modo in cui io ami profondamente entrambe. Quello che voglio fare oggi è semplicemente ciò in cui riesco a esprimermi meglio: cantare. E canterò una canzone che Melody mi ha insegnato quando avevo otto anni dicendomi che non avrei mai capito il significato di quelle parole fin quando non avrei incontrato l'amore della mia vita. In realtà Mel, devo dirti che le ho capite prima di incontrare quello che sono sicura sia l'amore della mia vita. Le ho capite guardando te e Astrid. Guardando voi. Voi che mi avete insegnato tutto ciò che di più profondo conosca sull'amore. Voi che mi avete insegnato il coraggio di amare oltre ogni limite. Voi che mi avete insegnato quanto l'amore renda liberi. Voi che siete la definizioni di amore più pura, sincera e meravigliosa che conosca. Voi che mi avete insegnato cosa voglia dire essere il sole di qualcuno."
Si sono commosse entrambe, una lacrima scende anche a me prima che possa fermarla, mi mandano un bacio, ricambio.

Poi Ethan mi passa la mia chitarra, mi siedo su uno sgabello, quello che credo sia un fonico sistema il microfono sull'asta davanti a me.

Un respiro profondo, accordo leggermente la chitarra, poi chiudo gli occhi e faccio quello che amo di più al mondo: suonare la mia chitarra e cantare.

"The other night, dear, as I lay sleeping

I dreamed I held you in my arms

When I awoke, dear, I was mistaken

So I bowed my head and I cried

You are my sunshine, my only sunshine

You make me happy when skies are gray

You′ll never know, dear, how much I love you

Please don't take my sunshine away".

-

"Gira gira gira."
Esclamo tenendo in braccio Dylan, stiamo improvvisando un ballo in mezzo alla pista di cui abbiamo preso possesso ormai da un po'. Oliver sta ballando con Katrin, è innamorata di persa di quello che a tutti gli effetti considera suo zio tanto quanto me.

Non ho idea di che ora sia, so solo che il sole è tramontato da un po' ma sono sicura che la festa andrà avanti ancora per un bel po' e sono felicissima di questo perché il matrimonio di mia sorella è indubbiamente fra i giorni più belli di tutta la mia vita. Mi sto divertendo tantissimo insieme al giusto mix di emozione e commozione.

"Ehi ometto, posso rubarti la zia per un ballo?"
Oliver si è avvicinato a noi con Katrin in braccio, non posso fare a meno di sorridere quando lo vedo e capisco con uno sguardo che abbia in mente qualcosa.

"Poi balli ancora con me zia?"
Mi chiede mio nipote stringendomi le guance con le mani.

"Tutti i balli che vuoi amore mio. E balliamo anche con lo zio e con Kat."
Strofino il mio naso contro il suo, ride felice, poi lo lascio a terra, Oliver mi prende una mano, prima di fare tutto ciò che ha in mente do un bacio anche a Katrin che poi prende la mano di suo fratello e corrono verso i loro genitori.

"Che hai in mente?"
Alzo un sopracciglio quando vedo che mi ha trascinata un po' troppo in mezzo alla pista.

"Ho chiesto il permesso alle spose e loro mi hanno detto che se non l'avessi fatto io l'avrebbero comunque fatto loro."

"Perché mi fa paura questa cosa?"

"Non devi Isla Ariel, chiudi solo gli occhi e balla con me."

Faccio come mi dice, intreccio le braccia dietro il suo collo e quando sento le note di "Us" mi sorride anche il cuore, apro gli occhi, incontro quelli di Oliver e in questo istante sento tutto l'amore del mondo mentre balliamo su quella che è diventata la colonna sonora della mia vita.

Mi voglio godere ogni momento, così mi appoggio al suo petto, Oliver appoggia il mento sulla mia testa e continuiamo a muoverci piano. Chiudo gli occhi per un po', quando li riapro ci sono Melody e Astrid che stanno ballando a pochi metri da noi, mia sorella sorride, mi fa un occhiolino.

Mi fa ridere, alzo il capo e, come se non stesse aspettando altro, Oliver mi bacia.

E si Mel, l'ho proprio capito il significato della canzone che mi hai insegnato a otto anni.

Il mio sole l'ho trovato e lo sto stringendo fra le mie braccia proprio qui, proprio ora.

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