Esco dalla doccia e mi avvolgo velocemente nel mio accappatoio per non morire di freddo. Non so bene che ore siano ma non avrò lezione prima delle due del pomeriggio quando avrò due ore di scrittura creativa dove finalmente potrò vedere Oliver. E' stato difficile vederci negli ultimi giorni, le lezioni sono più intense perché sono le ultime due settimane prima della pausa natalizia e dei test. Non avremo lezione fino a febbraio ma ci saranno vari test e alcuni laboratori per ottenere dei crediti extra. Non ho ancora deciso dove passerò il periodo di pausa, se qua a Stanford o tornerò per un po' a casa, voglio vedere anche cosa farà Oliver. Non voglio tornare a fare gli errori che ho fatto con Rhys e fare di una persona sola tutto il mio mondo ma voglio vivermi ogni momento con il mio ragazzo.
Oddio.
E' il mio ragazzo?
Insomma siamo qualcosa e questo credo sia chiaro anche ai muri ma ad un certo punto dovrò dargli una definizione. Prima o poi se qualcuno tipo i miei genitori mi dovessero chiedere cosa siamo vorrei poter dare una vera e propria risposta e non dirgli 'siamo qualcosa', non so neanche se sia una risposta che potrebbero accettare. Anzi, conoscendo mia madre e mio padre potrebbero dare di matto da un momento all'altro.
Okay Isla, basta. Direi che non è il momento di riempirti di paranoie. Non ha senso farlo. Al momento giusto parleremo di tutto, ne sono sicura.
Mi cambio velocemente, mi asciugo i capelli e poi esco dal bagno, Lily non c'è e a quanto ho capito non ci sarà tutto il giorno, quindi ci vedremo questa sera.
Guardo l'orologio appeso sul muro, sono le dodici, penso scenderò fra poco a prendere un panino nella caffetteria del campus, non ho voglia di prepararmi nulla e non ho poi tutta questa fame. Vengo distratta dal suono del mio telefono, sorrido quando sulla schermo vedo una vecchia foto di me e Jake.
"Quale onore questa chiamata."
Esclamo rispondendo al telefono."Ma smettila."
Ridacchia dall'altra parte del telefono."Beh ultimamente le tue chiamate son tutte per la mia compagna di stanza."
"Gelosa?"
"Come potrei."
"E poi anche il tuo tempo è per il fratello della tua compagna di stanza."
"Non è vero."
Rispondo appoggiando il telefono sul mio comodino in vivavoce, prendo cappotto, sciarpa e cappello perché fa piuttosto freddo."Come no."
Alzo gli occhi al cielo consapevole che non può vedermi ma non importa."Ci avresti mai scommesso?"
Chiedo poi prendendo le Airpods per stare più comoda, metto la borsa con il portatile e tutto il necessario su una spalla."Su cosa?"
"Su tutto questo."
Faccio una breve pausa per chiudere la porta della mia camera.
"Tu con Lily, io con Oliver.""Sinceramente no Isla, per niente. Non pensavo potesse arrivare così, senza che cercassi niente."
Mi viene spontaneo sorridere anche se so che non può vedermi.
"Certo mi sono preso Lily che è sicuramente la meno incasinata fra i due.""Se non mi complico la vita non sono io."
Comincio a scendere le scale, non prendo l'ascensore perché tanto ho tempo."Vero."
"Anche se detto sinceramente Oliver non mi ha complicato nulla, anzi, ha semplificato tante cose. Certo, dobbiamo ancora parlare di tante, forse troppe, cose ma va bene così per ora. Per una volta nella mia vita non voglio pianificare nulla, voglio vivere al momento, voglio vivere tutto così come viene."
"Sono felice Isla e se fossi li ti abbraccerei subito."
"Rimedierai questo weekend."
"Con molto piacere."
Rido, parliamo ancora un po', gli dico che anche io sono felice per lui che finalmente si sta dando una possibilità poi ci salutiamo quando entro in caffetteria per prendere un panino. Quasi caccio un urlo quando qualcuno mi abbraccia da dietro mentre sto guardando i panini per scegliere quale ordinare."Pranziamo insieme?"
La voce di Oliver mi fa quasi scoppiare a ridere."Non farlo mai più."
"Ti spaventi troppo facilmente Isla Ariel."
Si mette accanto a me, mi ruba un bacio.
"Pranziamo insieme?"
Chiede ancora."Solo se a questo giro offro io."
"Ma..."
"Niente ma, dimmi quello che vuoi e vai a prendere un tavolo prima che qui si riempia tutto."
Stranamente Oliver non obbietta, fa ciò che gli dico, prendo il nostro pranzo e mangiamo insieme parlando del più e del meno. Non abbiamo molto tempo, dobbiamo andare a lezione. Usciamo dalla caffetteria, in un gesto che ormai io e Oliver condividiamo mi accendo una sigaretta, gliela passo, poi ne accendo una per me.Mette un braccio intorno alle mie spalle, mi ruba un bacio e poi andiamo verso la palazzina dove si terrà la lezione. Non parliamo praticamente per tutto il tragitto, gioco un po' con la sua mano che penzola sulla mia spalla. Sono momenti che amo, momenti in cui il mio cuore potrebbe letteralmente esplodere per tutto ciò che provo.
Arriviamo in aula, ci sediamo come solito tra le prime file.
"Non c'è il tuo amico?"
Chiede un po' stizzito quando abbiamo sistemato le nostre cose sul tavolo."Daniel?"
Alza le spalle, mi fa ridere.
"Geloso O' Connor?""No."
Risponde ancora sicuro."Eppure sembra proprio così."
"Smettila Isla Ariel, non sono geloso."
"A me sembra di si, geloso e un po' permalosetto."
"Vuoi stroncare la nostra relazione sul nascere?"
Rimane spiazzato tanto quanto me dalle sue parole."Quindi abbiamo una relazione?"
Lo prendo in contropiede. Oliver fa un sorrisetto."Buongiorno ragazzi!"
La voce Hughes interrompe il nostro discorso ma sappiamo entrambi che non è finita qua. Il professore comincia subito a spiegare la nuova lezione. Spiega davvero benissimo, si vede che è portato per questo lavoro e, soprattutto, il suo corso è tra i più belli, se non il più bello, che abbia frequentato in questo semestre.Durante l'ultimo quarto d'ora poi, come ogni volta, ci assegna un compito.
"Questa volta l'attività che vi chiedo di svolgere è un po' diversa ma sono sicuro che non mi deluderete. E' un'attività che non richiede molto tempo quindi lunedì vorrei avere i vostri lavori sulla mia cattedra. Quattro giorni sono più che sufficienti. Quello che vi chiedo è scrivere una lettera al vostro partner ma non quello di ora, bensì al vostro partner quando aveva 8 anni, quando ancora non lo conoscevate. Le coppie per lavorare bene si devono conoscere, abbiamo fatto tante attività su questo e ora è giunto il momento di mettere in pratica tutto. Una lettera che dimostri quanto vi conosciate. Una lettera al passato in prospettiva del futuro in cui parliate anche un po' di chi è il vostro partner oggi. Un compito in cui oltre a cervello e parole servirà anche tanto cuore. So che non mi deluderete."
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Us.
RomanceIsla Ariel Roy ha 19 anni e una vita apparentemente perfetta. Sta per partire per Stanford, dove hanno studiato i suoi genitori e anche suo fratello. Sua sorella Melody invece, "pecora nera" della famiglia, non ha voluto fare il College e dopo il l...